ROMA. Sono 18 le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del tribunale di Lecce Nicola Lariccia, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica della Dia del capoluogo salentino, Guglielmo Cataldi e in corso di esecuzione da parte di agenti della Squadra Mobile della Questura di Lecce a carico di altrettanti cittadini extracomunitari di nazionalita' afghana, pakistana, indiana e rumena, coinvolti nella operazione svolta a livello nazionale contro una organizzazione transnazionale che dirigeva il traffico di esseri umani. (Leggi anche: "Le organizzazioni criminali hanno perfezionato le tecniche")
ALTRI 17 ARRESTI - Altri 17 arresti vengono eseguiti dalle Squadre Mobili delle Questure di Bologna e Ravenna. I destinatari della misura cautelare sono accusati di far parte di una associazione a delinquere finalizzata all'ingresso ed alla permanenza nel territorio dello Stato di cittadini non appartenenti all'Unione Europea ed all'emigrazione illegale degli stessi e di altri cittadini extracomunitari gia' presenti sul territorio italiano, verso altri Stati Europei.
A tutti gli indagati e' stata contestata l'aggravante ad effetto speciale della partecipazione ad una associazione per delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. All'operazione collaborano le Squadre Mobili di Milano, Roma, Bari, Brescia, Bergamo e Cremona.
LE INDAGINI - Nel corso delle indagini della Polizia sono stati delineati i ruoli degli indagati all'interno della organizzazione. L'attivita' investigativa ha origine dal 30 agosto 2010, quando agenti della Squadra Mobile di Lecce arresto', in flagranza di reato, tre cittadini georgiani ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, per aver favorito l'ingresso in Italia di clandestini di diversa nazionalita', fatti sbarcare, a bordo di un motoveliero battente bandiera statunitense, sulle coste salentine.
GLI INDAGATI - Gli indagati, ognuno a vario titolo, radunavano i migranti in Turchia ed organizzavano il viaggio degli stessi in Italia, dove gli extracomunitari venivano fatti sbarcare nelle province di Lecce e di Crotone a mezzo di motobarche a vela provenienti dalla Turchia o gommoni provenienti dalla Grecia. Gli extracomunitari venivano successivamente trasferiti a Crema, a Madignano, vicino Crema, e a Covo (Bergamo), dove occupavano alcuni immobili in attesa di essere trasportati negli Stati del Nord Europa.
Nel corso dell'inchiesta sono stati arrestati in flagranza alcuni dei conducenti dei mezzi utilizzati per il trasferimento dei migranti verso i paesi del Nord Europa, identificati e bloccati dalla Polizia italiana, francese, tedesca ed austriaca.
ALTRI 17 ARRESTI - Altri 17 arresti vengono eseguiti dalle Squadre Mobili delle Questure di Bologna e Ravenna. I destinatari della misura cautelare sono accusati di far parte di una associazione a delinquere finalizzata all'ingresso ed alla permanenza nel territorio dello Stato di cittadini non appartenenti all'Unione Europea ed all'emigrazione illegale degli stessi e di altri cittadini extracomunitari gia' presenti sul territorio italiano, verso altri Stati Europei.
A tutti gli indagati e' stata contestata l'aggravante ad effetto speciale della partecipazione ad una associazione per delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. All'operazione collaborano le Squadre Mobili di Milano, Roma, Bari, Brescia, Bergamo e Cremona.
LE INDAGINI - Nel corso delle indagini della Polizia sono stati delineati i ruoli degli indagati all'interno della organizzazione. L'attivita' investigativa ha origine dal 30 agosto 2010, quando agenti della Squadra Mobile di Lecce arresto', in flagranza di reato, tre cittadini georgiani ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, per aver favorito l'ingresso in Italia di clandestini di diversa nazionalita', fatti sbarcare, a bordo di un motoveliero battente bandiera statunitense, sulle coste salentine.
GLI INDAGATI - Gli indagati, ognuno a vario titolo, radunavano i migranti in Turchia ed organizzavano il viaggio degli stessi in Italia, dove gli extracomunitari venivano fatti sbarcare nelle province di Lecce e di Crotone a mezzo di motobarche a vela provenienti dalla Turchia o gommoni provenienti dalla Grecia. Gli extracomunitari venivano successivamente trasferiti a Crema, a Madignano, vicino Crema, e a Covo (Bergamo), dove occupavano alcuni immobili in attesa di essere trasportati negli Stati del Nord Europa.
Nel corso dell'inchiesta sono stati arrestati in flagranza alcuni dei conducenti dei mezzi utilizzati per il trasferimento dei migranti verso i paesi del Nord Europa, identificati e bloccati dalla Polizia italiana, francese, tedesca ed austriaca.