Berlusconi: voglio testimoniare, ma così è un trappolone


BARI. "Io non mollo, caro direttore". Con una lettera al 'Foglio', Silvio Berlusconi risponde a un editoriale di Giuliano Ferrara e spiega che il suo comportamento non e' quello rappresentato dai giornali, poi rivendica il lavoro fatto, seppure con possibili errori, e rilancia assicurando che gli italiani non vogliono "ribaltoni".
"Per quanto lo spionaggio sistematico e l'accanimento fazioso mi abbiano preso di mira, e con me vogliano arrivare a pregiudicare l'autonomia e la sovranita' del Parlamento e del popolo elettore - scrive Berlusconi - c'e' ancora in questo Paese, in questa Italia che amo e che e' stata divisa da una partigianeria senza principi, un'opinione pubblica, un insieme di persone e di gruppi leali allo spirito repubblicano, una maggioranza di italiani che non sono disponibili ad avventure e a nuovi ribaltoni decisi nei salotti, nelle redazioni e in certi ambienti giudiziari".

"ELEZIONI POLITICHE NEL 2013" - "Il mio appello e' a tutte le persone e le forze responsabili, e non deriva da interesse personale. E' un appello in nome dei valori di liberta', di autonomia e di indipendenza dell'individuo di fronte allo Stato, un monito che viene raccolto ogni giorno da molti e il cui frutto sara' pronto per il giudizio dei cittadini quando si terranno, nel 2013, le prossime elezioni politiche".
"Alcuni circoli mediatico-finanziari anglofoni mi hanno giudicato inadatto a governare l'Italia ma gli italiani sono stati di diverso parere, e ho dalla mia, dal tempo in cui entrai in politica, risultati che saranno scritti nei libri di storia. Saranno ancora una volta gli italiani, e poi gli storici a dare il loro giudizio su un Paese in cui si fanno centomila e poi altre centomila intercettazioni ancora per devastare attraverso i media il lavoro quotidiano di chi ha avuto l'investitura democratica per guidare l'Italia in questi anni difficili".

"NON HO FATTO MAI NULLA DI CUI VERGOGNARMI" - "Il mio comportamento, cosi' come descritto dai giornali in questi giorni, appare scandaloso. Ma il mio comportamento non e' stato assolutamente quello che viene descritto ed io le confermo, come ho gia' avuto modo di dirle, che non ho fatto mai nulla di cui io debba vergognarmi".

"VOGLIO TESTIMONIARE, MA COSI' E' UN TRAPPOLONE" - Scrive ancora Berlusconi. "Non ho affatto intenzione di respingere una richiesta di testimonianza, che e' mio interesse rendere, tanto che ho gia' inviato una dichiarazione scritta ma che ha, cosi' come congegnata, l'aria di un trappolone politico-mediatico-giudiziario. Pretendo pero' come ogni cittadino che i magistrati rispettino anche loro la legge. Da tre anni sono sottoposto a un regime di piena e incontrollata sorveglianza il cui evidente scopo e' quello di costruirmi addosso l'immagine di cio' che non sono, con deformazioni grottesche delle mie amicizie e del mio modo di vivere il mio privato, che puo' piacere o non piacere, ma che e' personale, riservato e incensurabile. Il problema pero' e' che da tre anni e' in atto un mascalzonesco tentativo di trasformare la mia vita privata in un reato. Ed e' questo uno scandalo intollerabile da parte di un circuito mediatico e giudiziario completamente impazzito di cui nessuno sembra preoccuparsi e di cui nessuno si scusa".

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