BARI. Chiarezza sui reali problemi di dissesto idrogeologico di Lesina Marina, rapidita’ di decisione e di intervento conseguente. Lo ha chiesto oggi il capogruppo della Puglia prima di tutto, Francesco Damone nel corso della conferenza stampa che il centro destra ha tenuto al riguardo alla Regione questa mattina. Damone ha ripercorso le tappe della vicenda che ha preso le mosse dai problemi che hanno riguardato nel corso degli ultimi anni il canale Acquarotta. Sulla questione è stato chiesto l’intervento della Protezione civile inizialmente negato e poi concesso a seguito dell’ordinanza del Prefetto di Foggia con cui fu dichiarato lo stato d’emergenza. La stessa Protezione civile ha fatto presente di non avere fondi per procedere alla messa a dimora del canale. Successivamente vi sono stati pronunciamenti dell’Autorità di Bacino presieduta dall’Assessore al ramo Fabiano Amati (del quale Damone ha evidenziato l’impegno profuso) e della Commissione Grandi rischi che hanno espresso l’esigenza di procedere alla delocalizzazione di Lesina. Damone ha sottolineato (così come precedentemente il capogruppo del PdL, Rocco Palese) che vi sono fondi comunitari (al riguardo è stata presentata un’interrogazione alla Commissione europea da parte di due parlamentari del PdL) a cui poter attingere, così come anche fondi nazionali (risorse FAS attribuite al Ministero dell’ambiente). Il capogruppo della Puglia prima di tutto ha chiesto un tavolo istituzionale di pari dignità cui devono partecipare anche i rappresentanti degli immobili interessati, che necessitano di risposte certe ed attendibili sul piano tecnico, “considerati anche gli anni di sacrifici che hanno affrontato per realizzare la casa al mare”, senza trascurare poi i risvolti occupazionali che girano intorno all’indotto turistico nella zona. I proprietari respingono l’ipotesi di delocalizzazione e chiedono il prosciugamento del canale Acquarotta.
Damone ha chiesto, quindi, un ordine del giorno del Consiglio regionale per investire della questione sia il Governo nazionale che l’ Unione europea.
Palese ha ribadito la necessità di un intervento straordinario e urgente che deve vedere la Regione schierata in prima fila per individuare un percorso specifico che consenta di giungere alla risoluzione radicale del problema.
Damone ha chiesto, quindi, un ordine del giorno del Consiglio regionale per investire della questione sia il Governo nazionale che l’ Unione europea.
Palese ha ribadito la necessità di un intervento straordinario e urgente che deve vedere la Regione schierata in prima fila per individuare un percorso specifico che consenta di giungere alla risoluzione radicale del problema.