Governo: Berlusconi non molla e rassicura Napolitano

ROMA. Dopo il colloquio durato oltre un'ora al Quirinale con il presidente Giorgio Napolitano (era presente anche il sottosegretario Gianni Letta), Silvio Berlusconi ha convocato ieri sera alle 22 un vertice del Pdl.
Il premier ha rassicurato sia il capo dello Stato, sia il suo partito sulla propria intenzione di continuare a guidare il governo fino alla fine della legislatura.

Dal Quirinale massimo riserbo sul contenuto del colloquio, anche se trapela la costante preoccupazione del presidente Napolitano per la situazione economica. Il presidente della Repubblica avrebbe sostenuto che il governo puo' andare avanti a condizione di confermare i numeri di una stabile maggioranza in Parlamento.

Oggi il Consiglio dei ministri esaminera' alcuni provvedimenti economici, anche se il ministro Giulio Tremonti non sara' presente perche' in volo verso Washington dove e' prevista la sua partecipazione alla riunione del Fondo monetario internazionale. E' probabile che i nuovi provvedimenti, utili alla crescita nelle intenzioni del governo, vengano percio' varati entro quindici giorni in una apposita riunione del Cdm.

Alle 12 e' intanto previsto il voto a scrutinio segreto della Camera sulla richiesta di arresto nei confronti di Marco Milanese, ex collaboratore di Tremonti, coinvolto nell'inchiesta P4, che ieri ha annunciato l'autosospensione dal Pdl e dal suo gruppo parlamentare. La previsione piu' accreditata e' che prevarranno i no perche' la maggioranza si presenta unita all'appuntamento.

Che il voto si terra' a scrutinio segreto, come richiesto da Pd e Idv, e' stato ribadito da Gianfranco Fini, presidente della Camera, nella riunione dei capigruppo di Montecitorio.

Si procedera' con il meccanismo del voto elettronico perche' e' stata respinta la richiesta del Pdl di votare con il sistema delle palline. Il capogruppo Fabrizio Cicchitto aveva motivato la richiesta in base alla convinzione che con quel meccanismo e' piu' difficile rivelare all'esterno come si e' votato. Fini ha fatto presente che il regolamento della Camera prevede il ricorso alle palline solo quando si guasta il sistema elettronico. Ha poi ricordato che i deputati possono intervenire in Aula con dichiarazioni di voto, anche nel caso di votazioni a scrutinio segreto, per dichiarare quale sara' il proprio comportamento.

Nella riunione serale con i vertici del Pdl, Berlusconi ha ribadito la sua volonta' di proseguire a guidare l'esecutivo.

''Se qualcuno vuole sfiduciarmi, se ne assuma la responsabilita' in Parlamento'', avrebbe detto considerando il risultato del voto su Milanese del tutto secondario per i destini della maggioranza.

Il premier considera ininfluenti pure gli appelli che proprio ieri sono venuti da Confindustria e dagli editoriali di ''Sole 24 ore'' e ''Corriere della Sera'' affinche' faccia un passo indietro lasciando la guida dell'esecutivo. Solo una sfiducia in Parlamento aprirebbe la strada a una crisi di governo.

A convincere Berlusconi su questa linea e' stato pure l'incontro avuto con Umberto Bossi, presente il segretario del Pdl Angelino Alfano, che lo ha rassicurato sulla lealta' della Lega nei confronti del governo. ''Io non voto per far cadere il governo'', e' la linea di Bossi.

La successiva riunione del gruppo del Carroccio alla Camera ha inoltre ribadito il no compatto alla richiesta di arresto dell'onorevole Milanese. Posizione confermata dal ministro Roberto Maroni, che ha smentito possibili dissensi su questa decisione.

Pd e Idv voteranno a favore dell'arresto di Milanese, mentre l'Udc ha deciso di non dare indicazioni vincolanti ai propri deputati in modo che possano decidere il proprio voto in nome del principio della liberta' di coscienza che il partito adotta in questi casi.

Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, fa un auspicio: ''Non mi piacerebbe per l'Italia che il cambio politico avvenga sui problemi del collaboratore di Tremonti. Per salvare la dignita' del paese, Berlusconi faccia un passo indietro per esprimere consapevolezza della gravita' della situazione e generosita'''.