BARI. “‘Secessione’, ‘Europa giù, Padania su’, ‘Roma ladrona’: da Venezia Bossi straparla di ‘la lotta per la libertà’ e ripete i suoi logori proclami, ma senza il Mezzogiorno non si va da nessuna parte, il Senatur e i suoi se ne facciano una ragione”. È la replica del presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, agli “slogan padani del ministro per le riforme”.
“Sarebbe ora semmai di parlare dei veri problemi e di pensare a risolverli. Un grande Paese come il nostro - aggiunge - non merita una classe di governo che dimostra una mancanza totale di sintonia con gli italiani”.
“Il Parlamento è paralizzato da tempo per le leggi ad personam, ai cittadini sono stati chiesti sacrifici pesanti con manovre che penalizzano impietosamente chi ha di meno, la questione morale rende sempre meno credibile e sempre più lontano il governo Berlusconi dall’opinione pubblica”. Per Introna, “non è possibile che ad un Paese in queste condizioni, con una crisi che aggredisce le famiglie, che minaccia i lavoratori, che mortifica l’occupazione giovanile e femminile, si possano offrire immagini di folklore sbiadito, che presentano il capo di una delle forze politiche di governo ergersi come un novello Mosè e cantare il de profundis all’unità nazionale, incitando alla secessione e annunciando un referendum fra i cosiddetti ‘popoli padani’ per poterla realizzare”.
“Di atteggiamenti populisti non se ne può più. Il Paese ha bisogno di altro – insiste il presidente del Consiglio regionale pugliese - ha bisogno di statisti, di buona politica, di uomini di governo che sappiano sintonizzarsi con i bisogni dei cittadini: occupazione, sanità, servizi, welfare, investimenti a sostegno delle imprese”.
Introna fa appello a tutte le forze politiche, “perché dimostrino responsabilità e serietà e vogliano tornare a interessarsi dei problemi della gente”.
“Soltanto uno sprovveduto – conclude - può ritenere che l’Italia potrà salvarsi senza Mezzogiorno. Il Sud rappresenta la risorsa per riavviare un percorso di crescita e per far tornare l’Italia ad essere il grande Paese che è, rinsaldando il vincolo di solidarietà umana e istituzionale e recuperando quella credibilità internazionale che in questi giorni abbiamo visto scadere a livelli mai toccati in passato”.
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