La Puglia? Un paradiso multiforme e variopinto


di Vittorio Polito. La Puglia: terra multiforme, disomogenea sia dal punto di vista geografico e morfologico che da quello storico e culturale, è una regione per lo più pianeggiante nella quale fanno bella mostra il Gargano, la Murgia, la Valle d’Itria, una delle più suggestive distese tra collina modellata da dolci saliscendi carsici, la Murgia dei Trulli, il cui toponimo giunge dall’oriente bizantino, insomma una terra crocevia nel Mediterraneo, luogo millenario di incontri e scontri tra popoli di diversa e lontana provenienza. Tutte tessere di un affascinante mosaico alla cui composizione hanno contribuito, oltre che madre natura, le diverse civiltà che si sono succedute nel tempo.
Antonella Daloiso, giornalista attenta e versatile, che vive e lavora a Bari, ha pubblicato per i tipi di Levante Editori, il bel volume “Elegia itinerante” (pagine 170, € 22), riccamente illustrato con foto di Ennio Cozzolino, Roberto Lodato, Eustachio Cazzorla, Stefano Fato, attraverso il quale ci accompagna in un ideale viaggio finalizzato a scoprire zone a molti ancora sconosciute.
L’itinerario parte da Cerignola, creduta città agricola, ma in realtà ricca di beni archeologici, artistici e monumentali di grande pregio, per snodarsi attraverso Bari, Andria, Ruvo, Corato, Canosa, Margherita di Savoia, Barletta, Trani, Giovinazzo, Bitonto, Monopoli, Conversano, Putignano e Gioia del Colle. Tutte perle della nostra bella Puglia.
Un percorso che non si ferma solo a Cattedrali e Castelli ma che si estende a luoghi, pagine di storia, itinerari sconosciuti, curiosità, frutto non solo dell’instancabile lavoro dell’uomo ma anche delle nostre mille risorse naturali.
Sapevate, ad esempio, che il bocconotto, una specialità dolciaria che non teme confronti, è stato inventato per errore dalle suore del Monastero di Santa Maria delle Vergini sorto nel 1500 a Bitonto? Che nel territorio di Conversano c’erano ristagni d’acqua di dimensioni tali da chiamarsi laghi? Che a Gioia del Colle si svolgeva la festa patriarcale del maiale? Che a Putignano esiste la grotta del Trullo, uno scenario di incomparabile bellezza in piena valle dei Trulli? Le risposte, insieme ad altre importanti scoperte frutto di una laboriosa e puntigliosa ricerca, le troverete nel bel volume di Daloiso che rappresenta una vera e propria ode alla Puglia.
«Un reportage intimo e seducente – come sostiene Raffaele Nigro nella prefazione – scritto con delicatezza, tra un aneddoto e un altro, a caccia di cronache d’altri tempi, di microstorie sentite raccontare e con la semplicità di chi vuole partecipare ai lettori i luoghi dell’anima, terre amate e orme umane importanti per la nostra esistenza più di quelle lasciate dai dinosauri nel cuore della Murgia».
«Se la città – scrive Daloiso nell’introduzione – è l’espressione dei dissidi tra individui, perché sia vivibile, dovrà essere espressione di tutto l’uomo e questi si realizza attraverso la solidarietà dei suoi simili, la comunicazione razionale e quella dei sentimenti. Bisognerà, allora, ricercare il giusto equilibrio tra città e paese, tra vita frenetica e passeggio nella piazza, tra i profumi dei mandorli e degli ulivi, l’azzurro cupo del mare, gli orti dove il contadino continua a coltivare l’insalata e le vie cittadine, i centri commerciali, gli insediamenti industriali»
Concordiamo quindi con l’autrice nell’auspicare che il volume «possa servire a mettere a nudo, usi, costumi, abitudini di paesi e città completamente differenti, popolati da anime apule, saracene, bizantine, normanne, sveve, angioine, aragonesi, affinché tutte insieme possano cercare nuovi orizzonti, questa volta non per bisogno, ma per amore» della nostra bella Puglia, che il filologo tedesco Eduard Fraenkel ha definito, senza ombra di dubbio, “Paradiso”.
In copertina “Capasoni” di Ennio Cozzolino.

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