BARI. “Stretta tra una manovra nazionale che non contiene alcun intervento utile alla crescita del Paese e politiche regionali che non entrano in reale sintonia con il mercato del lavoro, l’occupazione perde sempre più terreno lasciando giovani e meno giovani fermi al palo di una esistenza intollerabilmente precaria. Se nonostante progetti e milioni di euro investiti in favore del lavoro, i risultati si riducono comunque ad una profonda discrasia tra impegno profuso – anche finanziario – ed effettiva ricaduta positiva sul tasso di occupazione, forse sarebbe il caso di ripensare strategia e modelli, senza perseverare caparbiamente in tentativi, se non fallimentari, quantomeno inefficaci rispetto all’obiettivo finale. Una caparbietà figlia più della voglia di alimentare le fabbriche del consenso che di una ferma volontà a trovare soluzioni concrete”.
E’ quanto dichiara in una nota il consigliere e vice coordinatore regionale di Fli, Giammarco Surico a proposito del piano del lavoro messo in campo dalla Regione Puglia, anche alla luce del rapporto UNIONCAMERE sul lavoro “da cui”, continua Surico, “emerge un quadro preoccupante perché a fronte di una disoccupazione crescente, evidenzia una severa forma di schizofrenia tra domanda e offerta, laddove molte figure professionali richieste dalle aziende italiane risultano introvabili. E sono ben 117mila su 600mila le offerte di posti di lavoro che restano senza risposta. Mancano idraulici, estetisti, parrucchieri, ma anche medici, infermieri, farmacisti. Dov’è la risposta programmatica e progettuale da parte della politica, ma anche della formazione a tutto questo?”.
“A mio avviso occorre incidere sul corto circuito ormai evidente tra mercato del lavoro e percorso formativo”, conclude Surico, “e orientare ogni sforzo progettuale e finanziario a risanare i pozzi avvelenati dalla mancanza di prospettiva. Certo che occorre parlare di lavoro, ma in modo responsabile e con tanta autocritica. Per questo proponiamo a Vendola un tavolo aperto al mondo formativo a 360 gradi, dall’Università alla scuola secondaria agli Enti di formazione, per impedire che il cane continui a mordersi inutilmente la coda, con la colpevole aggravante che nel circuito infruttuoso finisce pure una montagna di denaro”
“Aver dedicato lo spazio espositivo della Regione in Fiera proprio alle tematiche del lavoro”, continua il consigliere di Futuro e Libertà, “è cosa lodevole, ma rischia di essere autoreferenziale se poi non si traduce in un’autentica e spassionata riflessione su questi dati correlati ai risultati ottenuti sul fronte occupazione dai progetti messi in campo sino ad oggi. E non può essere il numero dei partecipanti ai bandi il metro di giudizio”.