LECCE. Antonio Verardi, il latitante di Merine arrestato sabato scorso dalla polizia, ha scagionato l'uomo che e' finito in manette insieme a lui, Antonio Caricato di Cavallino (Le). Durante l'interrogatorio di garanzia, effettuato stamani dal gip Ines Casciaro nel carcere del Borgo San Nicola, Verardi ha spiegato che era suo lo zaino (contenente mezzo chilo di cocaina, 66 proiettili, un coltello a serramanico e 3 telefoni cellulari) che gli agenti hanno trovato addosso a Caricato. Inoltre il latitante, uscito in permesso a Natale dal carcere di Taranto e mai piu' rientrato, ha aggiunto che Caricato non stava in alcun modo favorendo la sua fuga ma che gli aveva semplicemente chiesto un passaggio verso casa e, per questo motivo, si trovava sulla moto insieme a lui. Verardi deve scontare 13 anni di reclusione per traffico di droga e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il suo arresto, come quello di Caricato, e' stato comunque convalidato dal gip.
LECCE. Antonio Verardi, il latitante di Merine arrestato sabato scorso dalla polizia, ha scagionato l'uomo che e' finito in manette insieme a lui, Antonio Caricato di Cavallino (Le). Durante l'interrogatorio di garanzia, effettuato stamani dal gip Ines Casciaro nel carcere del Borgo San Nicola, Verardi ha spiegato che era suo lo zaino (contenente mezzo chilo di cocaina, 66 proiettili, un coltello a serramanico e 3 telefoni cellulari) che gli agenti hanno trovato addosso a Caricato. Inoltre il latitante, uscito in permesso a Natale dal carcere di Taranto e mai piu' rientrato, ha aggiunto che Caricato non stava in alcun modo favorendo la sua fuga ma che gli aveva semplicemente chiesto un passaggio verso casa e, per questo motivo, si trovava sulla moto insieme a lui. Verardi deve scontare 13 anni di reclusione per traffico di droga e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il suo arresto, come quello di Caricato, e' stato comunque convalidato dal gip.