di Vittorio Polito. In un momento in cui in Italia c’è grande confusione politica, economica, e morale, diventa quanto mai attuale ed indispensabile leggersi il volume di Onasandro (filosofo neoplatonico e storico greco), “Il Generale - Manuale per l’esercizio del comando” (Edizioni Dedalo, pagg. 336 - € 24), curato da Corrado Petrocelli, che è anche autore dell’introduzione, della traduzione e delle numerose note che arricchiscono il volume.
Corrado Petrocelli, attualmente Magnifico Rettore dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, è professore ordinario di Filologia classica presso La Facoltà di Lettere e Filosofia dello stesso Ateneo e si occupa prevalentemente di oratoria attica, storiografia greca e romana, sociologia del mondo greco e romano e polemologia antica, ed autore di numerose pubblicazioni scientifiche su tali argomenti.
L’autore presenta il testo di un manuale scritto in greco intorno alla metà del I secolo d.C., ma sempre attuale, offrendo precetti utili per il comando e la conduzione di una guerra, mostrando in molteplici circostanze i legami con la tradizione storiografica e polemologica greca.
Alla luce di quanto sta avvenendo oggi in Italia, molti argomenti del volume sono così attuali che consiglio ai nostri amministratori politici di prenderne opportuna nota. A proposito di “Come scegliere il generale” (leggasi qualsiasi amministratore politico), si legge: «Il generale vada scelto saggio (affinché se pure attratto da piaceri fisici, non tralasci la cura delle cose più importanti); equilibrato (poiché si accinge a ricoprire un potere di tale importanza: infatti se i desideri sfrenati si combinano alla licenza di poterli realizzare, diventano incontrollabili nella loro soddisfazione); vigile (affinché sappia vegliare su quanto di più importante c’è da fare); modesto (poiché le occupazioni dispendiose fanno sì che il tempo si consumi in modo inconcludente per la dissolutezza dei comandanti); stimato (perché la massa sotto il comando di chi non ha buona fama è inquieta: nessuno spontaneamente tollera di subire l’esercizio dell’autorità o del comando da parte di chi sia peggiore di sé. Insomma è assoluta necessità che il generale sia uomo di tal genere e possegga tali qualità morali, e goda di buona fama».
I moderni hanno criticato lo stile di quest’opera, ravvisandone genericità di contenuti o mancanza di riferimenti al reale, ma le carenze addebitate allo scritto, possono essere facilmente spiegabili con il fine che ne ispira toni e argomenti, i princìpi generali evocati, le considerazioni etiche e psicologiche e le note tecniche indirizzate ad ambiti specifici ne fanno un prontuario per l’esercizio del comando di rapida consultazione, e non solo in una determinata epoca: un modello per chiunque aspiri a ricoprire un’alta carica.
In sostanza si tratta di un manuale per l’esercizio del comando che guarda con originalità anche oltre i confini della strategia e della tattica, verso l’ambito politico e filosofico della guerra, delineando il ritratto ideale di un uomo che annovera, accanto a qualità propriamente militari, anche doti umane e, non ultime, nobiltà di nascita e affabilità di modi.
L’interessante volume, a tiratura limitata e numerata, e con testo greco a fronte, riporta anche una notevole bibliografia, un lungo elenco dei luoghi e fa parte della Collana “Paradosis”, diretta da Luciano Canfora, pubblicata con un contributo del Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Bari.
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