Maxi-estorsione a imprenditori foggiani: 12 fermi

FOGGIA. Sarebbero responsabili delle estorsioni ai danni di imprenditori locali avvenute a Lucera, in provincia di Foggia nei primi mesi di quest'anno, le 12 persone sottoposte a fermo di polizia giudiziaria stamane da agenti della Squadra Mobile della Questura del capoluogo dauno nel'ambito di una inchiesta coordinate dal procuratore della Repubblica Domenico Seccia e dai sostituti Elisa Sabusco e Alessio Marangelli.

Si tratta di Mario Cenicola, detto '5 denti o five', 37 anni, William Ricci, 27, Massimo Francesco Rocco Cifaldi, 48, Alberto Checchia, 23, Vincenzo Ricci, detto 'u cunigl', 54, Quirino Barbetti, detto 'lo zingaro', 21, Luigi Petrone, 48, Antonio Petrone, 34, Antonio Spagnuolo, detto 'il pugile', 41, Fabrizio Pignatelli, 26, Marco Petrone, detto 'Capa grossa', 31. Il dodicesimo, Antonio Cenicola, 38 anni, si e' costituito poco dopo mezzogiorno presso la caserma dei carabinieri di Lucera. L'operazione si chiama 'Atlantic City'. Nell'ambito dell'inchiesta, condotta mediante intercettazioni, telefoniche e ambientali, e videoriprese, rientrano anche un tentato omicidio e il porto abusivo di arma da fuoco.

Gli investigatori hanno accertato che i pregiudicati appartenenti al clan Cenicola avevano acquisito e consolidato il predominio territoriale per i traffici illeciti a Lucera, approfittando della detenzione in carcere di elementi appartenenti al gruppo capeggiato da Vincenzo Ricci e da Bayan Khaled, detto 'il libanese'. Le indagini hanno portato alla luce le attivita' estorsive compiute e la disponibilita' e l'utilizzo di armi da fuoco da parte del gruppo e hanno permesso di bloccare sul nascere una probabile serie di delitti legati alla guerra tra organizzazioni criminali opposti nella malavita lucerina.

L'apice di questa conflittualita' si e' raggiunto la sera del 30 agosto scorso quando Pignatelli resto' ferito gravemente da alcuni colpi di pistola. Squadra Mobile e Commissariato di Lucera hanno accertato le responsabilita' per questo agguato di Vincenzo Cenicola che si e' reso irreperibile per due settimane. Nei suoi confronti e' stato emesso prima un decreto di fermo di indiziato di delitto e poi una ordinanza d custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Lucera. Alla fine e' stato rintracciato e condotto in carcere.

I provvedimenti di oggi si sono resi urgenti per le prove acquisite circa la volonta' omicidiaria da parte di persone ritenute vicino al gruppo. In tale ottica si iscrive l'arresto in flagrante effettuato da agenti del Commissariato di Lucera di Paolo Manieri, bloccato mentre era mascherato da un passamontagna in possesso di due pistole munite da colpo in canna e pronte a far fuoco. L'uomo aveva calzato delle buste in plastica agli avambracci per impedire il deposito di polvere da sparo.

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