BARI. Dal tema del falso nell’arte, rivisitato nelle sue mille sfumature, nasce un progetto artistico rappresentato in una mostra fotografica presso il Castello Svevo di Bari (dal 28 settembre al 28 ottobre) curato da Fausta Maria Bolettieri in collaborazione con l’Ass. Culturale "La Corte, fotografia e ricerca".
"La rappresentazione ha, con verità , tutto il potere della falsificazione, a tutti piacciono i falsari, è un sentimento umano ed istintivo".
Così scriveva il celebre poeta portoghese Fernando Pessoa, spiegando nella potenza dei suoi versi il contorto e spesso emblematico significato della parola “falso” nell’arte. Un tema affascinante, che ha interessato illustri saggi della lingua e arte italiana ed europea; persino Dante, che nella Decima Bolgia dell’ottavo cerchio dell’Inferno, scriveva che i falsari appaiono come “due ombre smorte e nude, che mordendo correvan di quel modo che ‘l porco quando del porcil si schiude”.
FAUX, appunto, è il nome che la fotografa coratina Adele Samarelli ha attribuito a questo progetto che si materializza in questa esposizione che dal 28 settembre sarà presentata presso il Castello Svevo di Bari all'interno della programmazione 2011 dell'Associazione culturale "La Corte, fotografia e ricerca" curata da Fausta Maria Bolettieri, con il Patrocinio degli Assessorato alla Cultura della Provincia di Bari.
L'evento rientra nell'ambito delle manifestazioni organizzate dall'associazione "La corte - Fotografia e ricerca" per celebrare il decennale della fondazione.
Una cornice prestigiosa quella del Castello Svevo di Bari, oggi sede di mostre temporanee: Modigliani, Chagall, Pollock, Giaquinto sono alcuni dei celebri nomi che nel corso degli anni hanno visto le proprie opere ospiti di questo luogo d’arte e storia…..
Sono proprio le opere di questi artisti che vengono rivisitate in chiave “fotografica moderna” dalla giovane artista……
E’ dalla contrapposizione tra vecchio e nuovo, tra esperienza e inesperienza, che nasce l’idea di questa esposizione d’arte. Sarà l’imitazione il tema principale di FAUX.
“L’estetica classica – dice Adele Samarelli - insegna che ogni forma d’arte si fonda sul principio della Mimesi, ossia l’imitazione della realtà . Cosa accade quando ci si addentra in un processo di mimesi della mimesi stessa? E se ancora, come Platone insisteva nell’affermare, le cose già di per sé sono copie imperfette e contraffate dell’Idea, e le immagini artistiche non sono altro che una “copia della copia”, cosa potrebbe risultare da una “copia della copia della copia”? Se l’arte è diseducativa e distruttrice, la contraffazione dell’arte quale aggettivo dispregiativo si sarebbe aggiudicata dai giudizi del grande maestro dell’estetica prima?”
“Il concetto di appropriazione - continua - ha stabilito nel corso della storia una sorta di gerarchia feudale fra artista clonatore e artigiano del pennello. Lichtenstein, Rosenquist, Wharol, sono solo alcuni dei nomi di coloro che hanno attuato un proficuo processo di predazione artistica."
FAUX si fonda quindi su un meccanismo di ironizzazione, su un piano iperbolico di rielaborazione, di ognuna di quelle teorie che, prima della rivoluzione del ready- made ad opera di Duchamp, hanno fatto della fotografia solo un clone senz'anima della realtà , "impoverendo il genio artistico" ( Baudelaire ).
In mostra i “falsi” di:
J. POLLOCK -“ Giovane donna con trecce”
GIAQUINTO -“ Circe”
CANTATORE -“ Giovane donna in bianco”
M. CHAGALL - “Gli innamorati in blu”
NATAN ISACVIC AL’TMAN -“ Ritratto di poetessa Anna Achmatova”
LEON BAKST -“La cena”
B. RAMENGHI ‘BAGNACAVALLO IL VECCHIO’ -“ Madonna con bambino”
A. MODIGLIANI -“ Ritratto di donna in nero. Ritratto di Elvira Ventre”
JEANE HEBUTERNE -“Autoritratto”
Vernissage mercoledì 28 settembre 2011 alle ore 19.00- Castello Svevo, Bari.
Sarà possibile visitare la mostra presso la Cappella del Castello Svevo, P.zza Federico II di Svevia, 4 Bari tutti i giorni dalle 8,30 alle 19,30 (chiusura ingresso alle 18,30). Chiuso il mercoledì.
Info:
http://www.phdadasamarelli.com
"La rappresentazione ha, con verità , tutto il potere della falsificazione, a tutti piacciono i falsari, è un sentimento umano ed istintivo".
Così scriveva il celebre poeta portoghese Fernando Pessoa, spiegando nella potenza dei suoi versi il contorto e spesso emblematico significato della parola “falso” nell’arte. Un tema affascinante, che ha interessato illustri saggi della lingua e arte italiana ed europea; persino Dante, che nella Decima Bolgia dell’ottavo cerchio dell’Inferno, scriveva che i falsari appaiono come “due ombre smorte e nude, che mordendo correvan di quel modo che ‘l porco quando del porcil si schiude”.
FAUX, appunto, è il nome che la fotografa coratina Adele Samarelli ha attribuito a questo progetto che si materializza in questa esposizione che dal 28 settembre sarà presentata presso il Castello Svevo di Bari all'interno della programmazione 2011 dell'Associazione culturale "La Corte, fotografia e ricerca" curata da Fausta Maria Bolettieri, con il Patrocinio degli Assessorato alla Cultura della Provincia di Bari.
L'evento rientra nell'ambito delle manifestazioni organizzate dall'associazione "La corte - Fotografia e ricerca" per celebrare il decennale della fondazione.
Una cornice prestigiosa quella del Castello Svevo di Bari, oggi sede di mostre temporanee: Modigliani, Chagall, Pollock, Giaquinto sono alcuni dei celebri nomi che nel corso degli anni hanno visto le proprie opere ospiti di questo luogo d’arte e storia…..
Sono proprio le opere di questi artisti che vengono rivisitate in chiave “fotografica moderna” dalla giovane artista……
E’ dalla contrapposizione tra vecchio e nuovo, tra esperienza e inesperienza, che nasce l’idea di questa esposizione d’arte. Sarà l’imitazione il tema principale di FAUX.
“L’estetica classica – dice Adele Samarelli - insegna che ogni forma d’arte si fonda sul principio della Mimesi, ossia l’imitazione della realtà . Cosa accade quando ci si addentra in un processo di mimesi della mimesi stessa? E se ancora, come Platone insisteva nell’affermare, le cose già di per sé sono copie imperfette e contraffate dell’Idea, e le immagini artistiche non sono altro che una “copia della copia”, cosa potrebbe risultare da una “copia della copia della copia”? Se l’arte è diseducativa e distruttrice, la contraffazione dell’arte quale aggettivo dispregiativo si sarebbe aggiudicata dai giudizi del grande maestro dell’estetica prima?”
“Il concetto di appropriazione - continua - ha stabilito nel corso della storia una sorta di gerarchia feudale fra artista clonatore e artigiano del pennello. Lichtenstein, Rosenquist, Wharol, sono solo alcuni dei nomi di coloro che hanno attuato un proficuo processo di predazione artistica."
FAUX si fonda quindi su un meccanismo di ironizzazione, su un piano iperbolico di rielaborazione, di ognuna di quelle teorie che, prima della rivoluzione del ready- made ad opera di Duchamp, hanno fatto della fotografia solo un clone senz'anima della realtà , "impoverendo il genio artistico" ( Baudelaire ).
In mostra i “falsi” di:
J. POLLOCK -“ Giovane donna con trecce”
GIAQUINTO -“ Circe”
CANTATORE -“ Giovane donna in bianco”
M. CHAGALL - “Gli innamorati in blu”
NATAN ISACVIC AL’TMAN -“ Ritratto di poetessa Anna Achmatova”
LEON BAKST -“La cena”
B. RAMENGHI ‘BAGNACAVALLO IL VECCHIO’ -“ Madonna con bambino”
A. MODIGLIANI -“ Ritratto di donna in nero. Ritratto di Elvira Ventre”
JEANE HEBUTERNE -“Autoritratto”
Vernissage mercoledì 28 settembre 2011 alle ore 19.00- Castello Svevo, Bari.
Sarà possibile visitare la mostra presso la Cappella del Castello Svevo, P.zza Federico II di Svevia, 4 Bari tutti i giorni dalle 8,30 alle 19,30 (chiusura ingresso alle 18,30). Chiuso il mercoledì.
Info:
http://www.phdadasamarelli.com