BARI. I verbali degli interrogatori di Angela Devenuto, meglio nota come lady Tarantini, nei quali commenta non senza una certa amarezza le 'bravate' di suo marito, Gianpi, e di alcune serata ad Arcore alla presenza del premier.
Cancelliere: «Stato civile, è sposata?»
Devenuto: «Purtroppo».
E questo già la dice lunga sull’umore di Nicla fin dall’inizio dell’interrogatorio. La donna, quasi 34 anni, madre di due bambine di 7 e 2 anni, ammette tutta la propria delusione nei confronti del marito. «Con mio marito ero rimasta per amore delle bambine, perché lui stava passando dei guai neri, ma lui mi aveva riempito di corna, mi aveva sputtanato davanti a tutta Italia e tutta Europa. Lei si immagini che mia sorella era in Giappone e parlavano del signor Tarantini, perché l’impatto mediatico fu grande...».
Alle cene da Berlusconi Tarantini portava sue amiche, anche personaggi del mondo dello spettacolo. Ma «in mezzo a queste sono capitate delle mignotte: lui (Tarantini, ndr) è stato superficiale. Il presidente è una persona che gli piace fare le cene. Io non ci andavo perchè ero incinta, avevo una pancia così e a casa del presidente c’erano sempre belle ragazze, mi vergognavo. Quindi ad alcune cene e ad alcuni pranzi ci sono andata, poi non ci sono più andata, aspettavo la mia seconda figlia. Allora lui portava delle amiche, ma delle amiche, ci sono nei verbali di Bari, gente che erano delle ragazze normali, che facevano lavori comuni, oppure, che ne so, gente anche amiche dello spettacolo, che ne so, la Manuela Arcuri, all’epoca in cui la conosceva. Più lui, perchè io stavo sempre a Bari a fare la mamma, lui invece per lavoro andando a Roma e a Milano era più addentrato in questo settore». «In mezzo a queste ci sono capitate delle mignotte. Lui è stato superficiale. Questa storia è uscita e lui se ne è assunto le responsabilità . Il presidente se avesse solo, per come lo conosco io, questa è la mia opinione, solo lontanamente fiutato una D’Addario in casa sua, ma gli avrebbe dato un calcio in culo a lei e a lui».
COCAINA? SOLO CAFFE' HAG - Il quadro che Nicla dà del marito è molto schietto: «Quando ha fatto le feste con i suoi amici che pippavano tutti e lui no, e lui la comprava, perché lui spendeva per tutti, cioè gli amici tiravano la cocaina e lui no, perché a casa mia si beve solo il caffé Hag, sennò a lui gli viene la tachicardia, ed è passato come il gran cocainomane che mi viene da ridere solo al pensiero».
BERLUSCONI AVEVA PENA DI NOI - Non solo. La moglie incalza: «Perché lui (Berlusconi, ndr) si dispiaceva soprattutto per le bambine e per me, perché lei si immagini un uomo, poi un uomo all’antica di 74 anni, che vede una donna, poi com’è lui che ama e venera le donne, si è capito, vede una donna, delle bambine che stanno col culo per terra per colpa di un deficiente, perché mio marito un deficiente è stato».
IL RIMORSO DI TARANTINI - «Giampaolo mi diceva da tanto tempo: “io ho sbagliato a metterti in mezzo, io non ti dovevo avere a che fare con Valter”. Perché andavo spesso io all’ufficio di Valter, ecco come è nato il fatto (la relazione, ndr) con quello “come sei carina, come sei bella, vieni qua, ti voglio bene”. Giampaolo non andava mai perché chiaramente aveva paura di chissà che cosa.. perché lui comunque era sotto indagine, diceva “Madonna mia chissà che pensano”.... e infatti siamo arrivati a questo punto, ma non è successo niente, non abbiamo fatto niente».
CHIEDERE I SOLDI ANCHE AD AGNELLI - «Eravamo disperati perchè le persone a cui li avevamo chiesti ci avevano sbattuto la porta in faccia». Pm: «ci sono tante persone benestanti in Italia, che ne so, De Benedetti, Agnelli...». Nicla:« E chi li conosce, se li conosce me li presentate e li avremmo chiesti anche a loro!». E di Berlusconi la donna dice: Lavitola «ci diceva sempre “non è amico, gli fate solo pena! Gli fate solo pena!”, invece realmente io che ho visto come il presidente ci ha trattato, io vi dico che il presidente realmente prova dell'affetto nei confronti di mio marito e per me...».
SENZA SOLDI NON TI CALCOLANO PIU' - «Quando non hai i soldi la gente non ti calcola più. Quando li avevamo, avevamo i centralini telefonici, eravamo invitati ovunque e tutti ci volevano, quando siamo caduti in disgrazia e lui ha avuto quelle cose a noi la gente non ci guardava più in faccia».
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