NAPOLI. "Allo stato degli atti il premier, Silvio Berlusconi, non andra' a Napoli perche' ci sono difformita' interpretative e procedurali fra la difesa e la procura della Repubblica". Lo ha spiegato uno dei difensori del presidente del Consiglio, l'avvocato Piero Longo.
Longo ha precisato che la decisione del premier deriva da "difformita' interpretative tra la procura e la difesa". I pm, infatti, avrebbero preferito incontrare Berlusconi senza la presenza degli avvocati, dettaglio non gradito dai legali.
Anche Niccolo' Ghedini conferma che Berlusconi non si fara' ascoltare dai pm che indagano sul caso Tarantini: "Noi siamo sempre in attesa di una risposta da parte della procura di Napoli".
IL CAV SENTI' GIANPI CENTINAIA DI VOLTE - Tra settembre 2008 e maggio 2009, il periodo in cui oltre 30 ragazze reclutate da Gianpaolo Tarantini hanno frequentato le residenze di Silvio Berlusconi, 'Gianpi' e il Cavaliere si sarebbero sentiti al telefono centinaia di volte. E' quanto emerge dagli atti dell'inchiesta di Bari, secondo quanto si apprende da chi ha visionato le carte processuali. Nei cinque faldoni, sottolineano le fonti, ci sarebbero sia le trascrizioni di telefonate tra Berlusconi e Tarantini sia le sintesi di telefonate non trascritte: in tutto ''alcune centinaia''.
NESSUNA RICHIESTA DISTRUZIONE INTERCETTAZIONI - La Procura di Bari non ha finora trasmesso all'ufficio del gip alcuna richiesta di distruzione delle intercettazioni di colloqui ritenuti privi di rilevanza penale captati nel corso dell'inchiesta sulle escort. E' quanto si apprende in ambienti del tribunale barese. Le telefonate prive di rilevanza penale - a quanto e' dato sapere - non sono state trascritte e nei brogliacci, accanto alle conversazioni, vi e' la dicitura 'irrilevante'. Tutti i brogliacci, anche quelli in cui si parla dei colloqui irrilevanti, si trovano nei cinque faldoni dell'indagine.
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