BARI. Il procuratore capo di Bari, Antonio Laudati, e' stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Lecce. Come riportano i maggiori quotidiani italiani, l'ipotesi di reato contestata a Laudati e' di abuso d'ufficio. Secondo l'ipotesi accusatoria, il procuratore di Bari si sarebbe adoperato per rallentare la chiusura delle indagini sulle escort che Gianpaolo Tarantini portava nelle residenze del premier. Sull'operato di Laudati e' stata avviata anche un'indagine del Csm, nell'ambito della quale e' stato sentito ieri l'ex pm di Bari Giuseppe Scelsi.
INDAGATO PER 3 REATI - Sono tre le ipotesi di reato per le quali il procuratore capo di Bari, Antonio Laudati, e' indagato dai pm Lecce: all'ex capo degli affari penali del ministero della Giustizia, oltre all'abuso d'ufficio e al favoreggiamento per il presunto tentativo di rallentare la chiusura delle indagini sulle escort portate da Tarantini nelle residenze del premier, verrebbe contestata anche la tentata violenza privata.
Ipotesi che sarebbe da riferirsi ai danni di Scelsi, l'ex pm di Bari che con un esposto al Csm ha denunciato irregolarita' da parte di Laudati nella gestione del fascicolo 'escort'.
PROCURATORE LECCE NON CONFERMA NOTIZIA - Il procuratore aggiunto di Lecce Antonio De Donno in modo cortese ma inflessibile non conferma la notizia.
''La condotta di questo ufficio, a partire dal procuratore capo - spiega - e' di assoluto silenzio fin quando l'indagine non sara' conclusa. Non vogliamo fuga di notizie, vogliamo lavorare nel modo piu' sereno possibile''. Il titolare del fascicolo di indagine e' proprio De Donno. La Procura di Lecce e' quella competente a trattare fascicoli che riguardano magistrati del distretto della Corte di Appello di Bari. L'indagine e' stata aperta dopo l'invio dalla Procura di Napoli di alcune intercettazioni tra Giampaolo Tarantini e Valter Lavitola.