NAPOLI. I pm Francesco Curcio e Henry John Woodcock hanno chiesto al Gip Amelia Primavera di revocare l'ordinanza con cui lo stesso magistrato ieri aveva dichiarato l'incompetenza territoriale dell'inchiesta sul presunto ricatto al premier Silvio Berlusconi, disponendo il trasferimento degli atti alla Procura di Roma. Lo stesso ricorso i due pm napoletani lo hanno presentato al Tribunale del Riesame che deve pronunciarsi sulle richieste di annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare per Giampaolo Tarantini Valter Lavitola.
Alla base della nuova richiesta, i pm Curcio e Woodcock hanno allegato nuovi atti sostenendo che non esiste certezza sulla competenza territoriale, in quanto non c'e' la prova che testimoni che la dazione di denaro a Tarantini sia realmente avvenuta a Roma, cosi' come sostengono Silvio Berlusconi nel suo memoriale e la segretaria Marinella Brambilla. Intanto e' ancora in corso l'udienza dinanzi al tribunale del Riesame per Tarantini e Lavitola.
BERTOLASO: NESSUNO PUO' DIRE OFFERTO CAFFE' - ''Nessuno si puo' permettere di dire ho fatto un favore a Guido Bertolaso o di avermi offerto un caffe'. Ne' in questa vicenda ne' in quella Tarantini'': lo ha sottolineato l'ex capo della protezione civile oggi a Perugia.
''Ieri la procura di Bari - ha sottolineato ancora Bertolaso - ha ribadito che non sono indagato. Nonostante il massacro mediatico di questi ultimi 30 giorni''.
PM BARI: MAI MESSO IN DISCUSSIONE OPERATO LAUDATI - ''Mai in nessun passaggio ho messo in discussione l'operato del procuratore Antonio Laudati e quello del collega Ciro Angelillis. Con quest'ultimo, peraltro, ho gestito l'intera indagine condividendo ogni scelta, sia sotto il profilo investigativo che giuridico''. E' quanto afferma in una nota la pm della Procura di Bari Eugenia Pontassuglia, uno dei due titolari dell'inchiesta sul presunto giro di escort gestito dall'imprenditore Gianpaolo Tarantini, circa la pubblicazione dei verbali d'interrogatorio al quale e' stata sottoposta dai magistrati di Lecce come persona informata dei fatti.
La pm e' cotitolare dell'inchiesta sulle ragazze, molte delle quali escort, portate da Tarantini nelle residenze del premier Silvio Berlusconi. La Procura di Lecce indaga su presunte anomalie nel corso dell'inchiesta barese. La pm esprime anche ''profondo rammarico per vedere pubblicati'' parti ''dell'interrogatorio che ho reso sabato scorso, 17 settembre, come persona informata dei fatti, ai colleghi di Lecce e Napoli'' e che ''avrebbero dovuto rimanere segreti''.
Alla base della nuova richiesta, i pm Curcio e Woodcock hanno allegato nuovi atti sostenendo che non esiste certezza sulla competenza territoriale, in quanto non c'e' la prova che testimoni che la dazione di denaro a Tarantini sia realmente avvenuta a Roma, cosi' come sostengono Silvio Berlusconi nel suo memoriale e la segretaria Marinella Brambilla. Intanto e' ancora in corso l'udienza dinanzi al tribunale del Riesame per Tarantini e Lavitola.
BERTOLASO: NESSUNO PUO' DIRE OFFERTO CAFFE' - ''Nessuno si puo' permettere di dire ho fatto un favore a Guido Bertolaso o di avermi offerto un caffe'. Ne' in questa vicenda ne' in quella Tarantini'': lo ha sottolineato l'ex capo della protezione civile oggi a Perugia.
''Ieri la procura di Bari - ha sottolineato ancora Bertolaso - ha ribadito che non sono indagato. Nonostante il massacro mediatico di questi ultimi 30 giorni''.
PM BARI: MAI MESSO IN DISCUSSIONE OPERATO LAUDATI - ''Mai in nessun passaggio ho messo in discussione l'operato del procuratore Antonio Laudati e quello del collega Ciro Angelillis. Con quest'ultimo, peraltro, ho gestito l'intera indagine condividendo ogni scelta, sia sotto il profilo investigativo che giuridico''. E' quanto afferma in una nota la pm della Procura di Bari Eugenia Pontassuglia, uno dei due titolari dell'inchiesta sul presunto giro di escort gestito dall'imprenditore Gianpaolo Tarantini, circa la pubblicazione dei verbali d'interrogatorio al quale e' stata sottoposta dai magistrati di Lecce come persona informata dei fatti.
La pm e' cotitolare dell'inchiesta sulle ragazze, molte delle quali escort, portate da Tarantini nelle residenze del premier Silvio Berlusconi. La Procura di Lecce indaga su presunte anomalie nel corso dell'inchiesta barese. La pm esprime anche ''profondo rammarico per vedere pubblicati'' parti ''dell'interrogatorio che ho reso sabato scorso, 17 settembre, come persona informata dei fatti, ai colleghi di Lecce e Napoli'' e che ''avrebbero dovuto rimanere segreti''.
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