Tarantini: nell'inchiesta spunta anche il nome di un barlettano


di Nicola Ricchitelli. L’indiscrezione trapela dall’interrogatorio pubblicato dal noto quotidiano nazionale de “La Repubblica” qualche giorno fa, di fatti lo stesso Gianpaolo Tarantini negli uffici della tenenza della guardia di finanza di Ariano Irpino, in un interrogatorio durato quasi sette ore - dalle 18.33 alle 01.56 – il 6 Novembre del 2009 dinnanzi ai pm Giuseppe Scelsi, Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis decide di rivelare i particolari circa la sua storia imprenditoriale cui la città di Barletta e un barlettano in particolare, il dott. Canfora, pare abbia avuto un ruolo particolare.

Una carriera iniziata nel 2000 quando eredita dal padre, morto nel 1999, la Tecno Hospital: «Decisi di aumentare il volume d'affari nel settore dell'ortopedia attraverso la Permedica di Merate nel 2000/ 2001 iniziando a collaborare con il dottor Canfora, primario a Barletta con il quale avevo un rapporto di amicizia. Iniziai a fargli i regali: nel 2003 una Audi TT (che intestai ad una società che avevo creato), magnum di champagne, inviti a congressi». Quindi le rivelazioni nell’affare delle protesi: «La fattura veniva liquidata nella consapevolezza che c'era qualcosa che non andava e io provvedevo a fare regali per tenere buoni i funzionari delle diverse amministrazioni con cui avevo contatti regalando buoni benzina, raccomandazioni, telefonini».

Nell’interrogatorio, vi sarà spazio anche per gli innumerevoli contatti che Tarantini aveva con il mondo imprenditoriale, e con il mondo della politica, si va dai rapporti con il figlio dell’allora assessore Alberto tedesco: «Con Permedica feci un contratto con Giuseppe Tedesco, socio dell'American Surgery, attraverso la Tecno Hospital dando a lui la distribuzione per Salento, per l'ospedale Di Venere e Policlinico di Bari, in particolare la clinica del prof. Patella. Successivamente litigai con Giuseppe Tedesco perché i pagamenti non avvenivano nei tempi con lui concordati» e quindi alle amicizie con esponenti di spicco del Partito Democratico:« Ho conosciuto tramite De Santis, l'on. D'Alema; l'incontro avvenne a Ponza nell'estate 2007; io De Santis e Giuseppe Fortunato, all'epoca capo della segreteria di D'Alema, fummo invitati con le nostre mogli a fare una vacanza sulla barca di Francesco Maldarizzi; prima di imbarcarci avevamo saputo che a Ponza c'era D'Alema con un'altra barca. Ci imbarcammo a Gaeta sulla barca di Maldarizzi e raggiungemmo D'Alema a Ponza; la sera andammo a cena a ristorante con D'Alema, la moglie i figli e altre coppie amiche loro. Ricordo che in quell'occasione parlai con D'Alema e facemmo un burraco insieme», ma anche del Pdl:« I contatti con Fitto li volevo intensificare per avere in Puglia un referente del Pdl. Abbiamo stretto amicizia al matrimonio dell'onorevole Savino».

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