di Roberta Calò. "Ho comprato due quaderni e sto scrivendo tutta la mia storia dal giorno 26 agosto 2010, perché devo fare un libro dedicato a Sarah". Questo è quanto dichiara Michele Misseri, marito di Cosima Serrano e padre di Sabrina Misseri, le donne detenute presso il carcere di Taranto con l'accusa di sequestro, omicidio e vilipendio di cadavere ai danni della piccola Sarah Scazzi.
L'uomo ha riferito questo nelle lettere inviate alla figlia; il suo intento è quello di portare avanti la sua tesi circa l'intento di assumersi la paternità dell'omicidio. Michele Misseri da quando fu ritrovato il cadavere della minore ha cambiato numerose versioni; ora l'uomo però mira a convincere i giudici delle sue responsibilità al fine di scagionare moglie e figlia.
In una delle lettere indirizzate a Sabrina Michele Misseri ha scritto: "Cara Sabrina sono io che ti scrivo papà perchè mimanchi tantto o dimenticato per fino la tua voce dopo tantto tempo tiscrivo per svogarmi un po tantissimo [...] la mamma non può sentirmi perchè ame mie sentito solo i mura di casa tanti loro non parlano che io sia maledetto per sempre per cuello che io offatto per causa mia o distrutto il mondo intero e non solo cuesto io colpevole sto di fuore mentre inocentte in carcere perchè i cuirenti non anno capito niente. [...] Io bisogno di un dottore psichiatra per allegerire la mia mente non riesco più a dormire la notte perchè io penso e ripenso perchè cuel malidetto 26 agosto la piccola Sarah e scesa nel garace tutto cuesto inquirente non mi voliono capire. [...] Cui in Avetrana non o più amici neparente sono tutti uguali mino male che ci sono i gatti per parlare melio coi animale che con ipersone armeno loro non dicono niente poi visto che nel cimitero non posso andare a portare i fiori sulla tomba della piccola Sarah dove e morta Sarah sotto al garace io offatto una cappella otrovato una foto sui giornale e lomessa e così sodove dire la prechiera e metere dei fiore perchè io al cimitero non posso andare che io sono il corpevole come faccio diandare sei sto di fuori non oil coracio e cosi tutte levolte che vado nel garace dico lavemaria e dei fiori del nostro ciardino".
In un'altra missiva Misseri scrive: "Cara Sabrina sono io che tiscrivo papà spero che tu stia bene certo matanto per dire loso che tu non stai bene netu e nella mamma per corpa mia certo tu non puoi perdonarmi mai perchè io lio rovenato la tua vita che io sia per sempre malidetto".
Nel corso dell'ultima seduta del processo c'è stata una sospensione spiegata dal procuratore capo Franco Sebastio in questi termini: "Questo non significa che ricusano il giudice più semplicemente vuol dire che non ritengono vi siano le condizioni ambientali adatte per lo svolgimento del processo".
Per la prossima udienza bisognerà attendere il 10 Ottobre; intanto i rappresentanti legali della famiglia Scazzi hanno avanzato una richiesta di risarcimento di 33milioni di euro con una provvisionale di 300mila euro.
I rappresentati legali di Sabrina Misseri hanno commentato il rinvio chiarendo: "Nessuno venga a dire che abbiamo chiesto la rimessione del processo per guadagnare tempo sulla custodia cautelare perché per il codice l'istanza proposta comporta la sospensione dei termini di custodia cautelare e quindi, verosimilmente, la nostra assistita non potrà essere scarcerata a metà ottobre. Sabrina rimane in cella fino a quando la Corte di Cassazione non deciderà. Solo dopo cominceranno a decorrere i termini, quindi non si possono fare dietrologie su questa iniziativa e non è possibile pensare di aver voluto sgraffignare 10-15 giorni per la scarcerazione".
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