di Nicola Ricchitelli. Nel futuro vorrebbe il banco di Striscia la Notizia, ha addirittura offerto il corpo a Paolo Ricci, ma «ma non è scattato il colpo di fulmine».
La prima comparsata al Festival di Sanremo nel 1991 con i “Baragatto” portando in gara il brano “Prof.Ilattico”, di lì la strada verso il cabaret: «Fin da piccolo volevo fare il deficiente l'unica differenza con gli inizi è che oggi mi pagano»; quindi l’arrivo a Zelig dove porta la parodia dei conduttori dei Tg nazionali – Tg3, Tg4, Tg5 il quale diventeranno successivamente oggetto di due libri “Attentato” ed “Edizione Straordinaria” – fin a divenire capocomico a “Colorado Cafè”.
D: Un saluto da Giornale di Puglia a Beppe Braida, Beppe, Totò affermava che “è più difficile far ridere che far piangere” condividi questa affermazione? Quanto è difficile far ridere?
R:«La condivido in pieno. È difficile nella misura in cui non riesci a comunicare con il pubblico, ma questo succede raramente (a me ad esempio è successo una volta sola con un pubblico costituito da ubriachi)».
D: Beppe, comici si nasce o ci si diventa?
R:«Assolutamente si nasce...».
D: Una delle tue prime apparizioni fu a Sanremo nel 1991 con “I Bagatto” con il brano “Prof.Ilattico”. Che ricordi hai di quell’esperienza?
R:«Grande emozione, era una delle mie prime apparizioni davanti ad un pubblico composto da migliaia di persone».
D: Come inizia la tua carriera di cabarettista?
R:«A scuola, fin da piccolo volevo fare il deficiente l'unica differenza con gli inizi è che oggi mi pagano!».
D. Beppe. il successo arriva a Zelig con la parodia dei conduttori dei Tg3, Tg 4, Tg 5. Quali sono gli elementi che danno il là alle parodie?
R:«Spirito di osservazione e ironia».
D: A te sono attribuibili ben due fatiche letterarie, “Attentato” ed “Edizione straordinaria”. Cosa racconti in questi due libri?
R:«Fatiche letterarie francamente è un insulto agli scrittori veri, io semplicemente riportavo su carta le mie gag a “Zelig”, con in più una analisi abbastanza critica nei confronti dell'informazione».
D: Zelig da una parte e Colorado dall’altra: quali le differenze tra questi due progetti televisivi?
R:« A “Zelig” ero uno dei comici a “Colorado” ero il capocomico....e scusa se è poco...».
D: Beppe, vi è stato un momento che hai pensato di lasciare tutto? Quanto è difficile il mondo dello spettacolo?
R:«Fare questo mestiere è dura, l'unica cosa che ti anima è una grande passione ma mollare tutto mai!».
D: Se non avessi fatto il cabarettista saresti stato un…? Se un giorno(ti auguriamo di no) dovessi lasciare lo spettacolo saresti un… ?
R:« Proprietario di un agriturismo, mi piace la gente, la natura e gli animali quindi...».
D: Beppe, a quale progetto ti piacerebbe collaborare in futuro?
R:«Mi piacerebbe condurre striscia, ho offerto anche il mio corpo a Ricci ma non è scattato il colpo di fulmine».
Tags
Intervista