di Nicola Ricchitelli. Un'intervista lontana da qualsiasi cosa in questi anni ha riempito la pagine di giornale di gossip e quant'altro. Un'intervista dove vi trova spazio giusto quel dolore ancora fresco dovuto alla recente scomparsa di sua madre Linda Christian – anche se dolori così non andranno via mai – e quindi i ricordi legati a suo padre Tyrone. Un'intervista che sa quasi di quattro chiacchiere nell’ora del tè, o di un caffè al bar. Nelle domande poste alla famosa artista americana vi è la Romina che per tre anni e mezzo ha combattuto al fianco di sua madre Linda, vi è soprattutto suo padre Tyrone Power, i ricordi legati all’infanzia. Ma c'è anche la Romina Power d'oggi, una Romina che ha abbracciato la fede buddista e che facendo i conti con la vita non si chiede mai se con essa si sia in debito o in credito, trovando tutte le risposte nel karma.
D: Un saluto da Giornale di Puglia a Romina Power. Romina il 22 Luglio di quest’anno hai vissuto uno di quei momenti che ad ognuno di noi toccherà di vivere. Tra le parole di una canzone, i versi di una poesia o la tela di un quadro, come esprimeresti questo delicato momento?
R:«Con una preghiera che nessuna mamma possa soffrire e che nessuna figlia si sottragga dall'aiutarla nello starle vicina».
D: Combattere un male o vederlo combattere: quale pensi sia il ruolo più difficile da vivere?
R:«Il male di mia madre (tumore al colon) l'ho combattuto solo io. Lei non ne era consapevole, non lo accettava e fino alla fine pensava di guarire. Sono stati 3 anni e mezzo davvero provanti».
D:“Cercando mio padre” e "Ritratto dalla A alla Z”: Romina cosa ha cercato e cosa ha trovato di suo padre Tyrone?
R:«Il primo è stata una ricerca durata 25 anni alla scoperta di un genitore famoso e conosciuto a tutti ma sconosciuto a me , in quanto è scomparso che avevo appena 7 anni e nessun ricordo. Ho cercato lui, la verità su di lui come uomo e come artista attraverso le persone che lo hanno conosciuto. Ho trovato un uomo molto sensibile, buono, generoso.Un essere umano leale e sincero. Un artista completo, sia sullo schermo che in teatro. Un uomo che, tutto sommato non amava Hollywood e, a quanto hanno saputo dimostrare, Hollywood non ama lui.Lo hanno solo sfruttato.
D: Romina, Tyrone Power da una parte, Linda Christian dall’altra, nomi di un certo calibro. Quanto sanno pesare e quanto sanno alleggerire una carriera artistica?
R:«Per 30 anni la mia carriera artistica non aveva niente a che vedere con il cinema ed i suoi miti. I nomi dei miei genitori non hanno minimamente influenzato chi comprava i miei dischi. Strano a dirsi ma molti non li conoscevano nemmeno».
D: L'infanzia in Messico, poi l’arrivo a Roma e successivamente in Inghilterra. Nel giro di pochi anni ti sei dovuta adattare a varie culture oltre a dover far fronte ai vari problemi di adattamento alla lingua. La tua infanzia è da considerarsi più interessante o travagliata?
R:«La mia infanzia è stata molto interessante. E trovo felice l'idea di mio padre di proteggere mia sorella ed io mandadoci a studiare in un collegio cattolico, il Marymount. Prima in Messico, poi in Italia. E' stata la scintilla di quello che sarebbe stato il mio risveglio spirituale. Inoltre ho avuto modo di imparare 4 lingue senza nemmeno rendermene conto».
D: Romina, cosa ti dà maggiormente fastidio dell’Italia e degli italiani?
R:«Fastidio? Io AMO l'Italia sopratutto da quando mi sono trasferita in America!».
D: Romina, una vita, se vissuta, spesso è fatta di gioie e dolori. Tirando la linea del totale quanto sei in debito e quanto sei in credito con essa?
R:«Non ci sono debiti o crediti. Esiste il Karma, ovvero la legge di causa ed effetto procurato dalle nostre azioni in vite precedenti. In questi ultimi 3 anni ho abbracciato il Buddismo, che mi ha molto sostenuta nel mio impegno con mia madre. Seguo la tradizione fondata da Geshe Gelsang Gyatso. Il nuovo Kadampa».
D: Rileggendo alcune tue interviste è emersa una persona alla quale non le piace fare bilanci e recriminazioni. Ma di cosa ti senti maggiormente orgogliosa?
R:«Della mia salute mentale e fisica...Facciamo le corna! O tocchiamo legno come si dice in America».
D: Romina cosa c’è ancora nel tuo futuro, a quali progetti stai lavorando, ma, soprattutto, un rimpianto che vorresti non avere mai un giorno?
R:«Non penso alle recriminazioni. Praticando il Dharma non esistono recriminazioni».
Un caro saluto a lei ed ai lettori,
Romina Power
D: Un saluto da Giornale di Puglia a Romina Power. Romina il 22 Luglio di quest’anno hai vissuto uno di quei momenti che ad ognuno di noi toccherà di vivere. Tra le parole di una canzone, i versi di una poesia o la tela di un quadro, come esprimeresti questo delicato momento?
R:«Con una preghiera che nessuna mamma possa soffrire e che nessuna figlia si sottragga dall'aiutarla nello starle vicina».
D: Combattere un male o vederlo combattere: quale pensi sia il ruolo più difficile da vivere?
R:«Il male di mia madre (tumore al colon) l'ho combattuto solo io. Lei non ne era consapevole, non lo accettava e fino alla fine pensava di guarire. Sono stati 3 anni e mezzo davvero provanti».
D:“Cercando mio padre” e "Ritratto dalla A alla Z”: Romina cosa ha cercato e cosa ha trovato di suo padre Tyrone?
R:«Il primo è stata una ricerca durata 25 anni alla scoperta di un genitore famoso e conosciuto a tutti ma sconosciuto a me , in quanto è scomparso che avevo appena 7 anni e nessun ricordo. Ho cercato lui, la verità su di lui come uomo e come artista attraverso le persone che lo hanno conosciuto. Ho trovato un uomo molto sensibile, buono, generoso.Un essere umano leale e sincero. Un artista completo, sia sullo schermo che in teatro. Un uomo che, tutto sommato non amava Hollywood e, a quanto hanno saputo dimostrare, Hollywood non ama lui.Lo hanno solo sfruttato.
D: Romina, Tyrone Power da una parte, Linda Christian dall’altra, nomi di un certo calibro. Quanto sanno pesare e quanto sanno alleggerire una carriera artistica?
R:«Per 30 anni la mia carriera artistica non aveva niente a che vedere con il cinema ed i suoi miti. I nomi dei miei genitori non hanno minimamente influenzato chi comprava i miei dischi. Strano a dirsi ma molti non li conoscevano nemmeno».
D: L'infanzia in Messico, poi l’arrivo a Roma e successivamente in Inghilterra. Nel giro di pochi anni ti sei dovuta adattare a varie culture oltre a dover far fronte ai vari problemi di adattamento alla lingua. La tua infanzia è da considerarsi più interessante o travagliata?
R:«La mia infanzia è stata molto interessante. E trovo felice l'idea di mio padre di proteggere mia sorella ed io mandadoci a studiare in un collegio cattolico, il Marymount. Prima in Messico, poi in Italia. E' stata la scintilla di quello che sarebbe stato il mio risveglio spirituale. Inoltre ho avuto modo di imparare 4 lingue senza nemmeno rendermene conto».
D: Romina, cosa ti dà maggiormente fastidio dell’Italia e degli italiani?
R:«Fastidio? Io AMO l'Italia sopratutto da quando mi sono trasferita in America!».
D: Romina, una vita, se vissuta, spesso è fatta di gioie e dolori. Tirando la linea del totale quanto sei in debito e quanto sei in credito con essa?
R:«Non ci sono debiti o crediti. Esiste il Karma, ovvero la legge di causa ed effetto procurato dalle nostre azioni in vite precedenti. In questi ultimi 3 anni ho abbracciato il Buddismo, che mi ha molto sostenuta nel mio impegno con mia madre. Seguo la tradizione fondata da Geshe Gelsang Gyatso. Il nuovo Kadampa».
D: Rileggendo alcune tue interviste è emersa una persona alla quale non le piace fare bilanci e recriminazioni. Ma di cosa ti senti maggiormente orgogliosa?
R:«Della mia salute mentale e fisica...Facciamo le corna! O tocchiamo legno come si dice in America».
D: Romina cosa c’è ancora nel tuo futuro, a quali progetti stai lavorando, ma, soprattutto, un rimpianto che vorresti non avere mai un giorno?
R:«Non penso alle recriminazioni. Praticando il Dharma non esistono recriminazioni».
Un caro saluto a lei ed ai lettori,
Romina Power