di Nicola Ricchitelli. «La maniera è tutta mia… Sarà quasi’na mania…Ma si’ voglio ringraziare… E’r sor Nicola e’r su giornale… Che te fan veniì la voglia… de visità la bella Puglia».
Di Cassandrino Romanesco – alias Andrea Furbini - qualcosa vi avevamo accennato in un articolo pubblicato qualche settimana fa, così come vi avevamo accennato del progetto “Roma Nostra” che lo stesso Andrea Furbini porta avanti da parecchio tempo. Restiamo sempre a Roma anche quest’oggi, vista la fugace incursione nei giorni scorsi nel quartiere della “Garbatella” a casa “Cesaroni” – vi è da scommettere però che nei prossimi giorni vi ci ritorneremo – per parlare di Cassandrino Romanesco, celebre maschera romana rispolverata da Andrea Furbini che con rime e sonetti parla di Roma e della realtà che ci circonda. Non ho resistito a chiedergli la rima per la mia città, Barletta, così come non ho resistito nel rimarmi la sciagurata situazione politica che il bel paese sta vivendo. Ma non vi accenniamo nulla, vi lasciamo alla chiacchierata con il buon Cassandrino.
D:Un saluto da Giornale di Puglia ad Andrea Furbini. in arte Cassandrino Romanesco. Andrea come nasce l’idea di resuscitare la maschera romana di origine ottocentesca?
R:« Ho conosciuto Marco(Marco Baldini) tramite un mio amico e lui è rimasto subito impressionato dalla mia conoscenza e dalla passione che ho per la tradizione culturale romanesca (che poi è romanesca da dopo il Belli, colui che ha forgiato il termine dicendo che il popolo parlava un romano-grottesco, da lì romanesco, usato nei suoi sonetti “Questo è il popolo e questo io ricopio” ) e romana in generale partendo dall’antichità, dalla mia capacità di trasmettere emozioni recitando e via dicendo. Mi pare giusto aggiungere che lo ha colpito anche la mia storia difficile, essendo una persona molto sensibile, cosi’ mi disse “vediamo se funziona, oh nun t’aspettare gnente ( toscano) la radio nun è la tv”. Annetti in radio, c’era Mauro Convertito, un simpaticone, “come facciamo come non facciamo”, il mio progetto a lui illustrato, era proprio quello di recitare sonetti in merito a curiosità romane ed italiane, una delle prime fu proprio la “Disfida di Barletta” chiave del sonetto che dedicherò alla città, ogni sonetto ha una chiave d’apertura, dopo diventa tutto facile. Insomma Mauro disse che dovevo chiamare in segreteria con uno pseudonimo. Ragionando, Pasquino e Rugantino sono inflazionati, io che un minimo di cultura romanesca la conosco pensai alla meno nota maschera di Cassandrino, nata da un burattino che faceva satira proprio come Rugantino».
D: Andrea, non ti nascondo che il personaggio di Cassandrino l'ho conosciuto tramite Radio Kiss Kiss. Quanto ha contribuito Radio Kiss e Marco Baldini alla fama del tuo personaggio?
R:«Purtroppo per i romani, tutto ! Quindi merito a Marco e alla radio! La nostra tradizione è inabissata. Non scordo uno dei primi messaggi ricevuti, in cui una ragazza, tra l’altro dopo rivelatasi molto intelligente, mi disse di non rimare, perché er vero romano non rima e rima il giullare. La tv e la radio poi, come niente altro formano la cultura degli italiani. Allora Amendola è il romano che spezza le ossa a tutti, il giullare, umbro e schernito, fa le rime. Gli spiegai quale tradizione avesse la rima a Roma, anche tra i bulli (gente tosta veramente, no come i finti bulli di adesso) che rimavano anche durante la passatella e lei mi rispose “ Apprezzo chi fa cultura con le proprie tradizioni” insomma una testa pensante deviata, almeno su questo argomento dai mass-media».
D: Andrea parliamo un po’ dell’associazione “Roma Nostra” una onlus che si impegna che fini socio – umanitari: quali e quanti i risultati più prestigiosi fin qui raggiunti?
R:«Il discorso è pesante e spesso rivelatosi per me dannoso. Allora Roma Nostra , cerca di guidare il reinserimento degli ex-detenuti, io in primis anche se ormai sono passati diversi anni e mi ritengo un professionista, attraverso tutto ciò che è connesso alla rivalutazione della cultura romanesca. Dal teatro ad esposizioni e via dicendo. Grandi i risultati dal 2007 al 2009, ma non solo per chi avesse qualità artistiche, tanti i lavori connessi con una rappresentazione teatrale per dire, il trasporto, il montaggio della scenografia ecc. ecc. In occasione di “UNA VERA ESTATEROMANA” nel 2008, ho fatto lavorare per 10 giorni, durata della manifestazione, anche 15 tra ex-deteniti e figli di detenuti. Un vero successo, dimenticato dal Comune però. Poi dal 2010 la crisi, non più bandi e pochissimo lavoro (bello quello con la regione nel 2009 con le scuole medie, guarda il sito di Roma Nostra)».
D: Ora la domanda la faccio a Cassandrino: omaggeresti la mia città, Barletta, di un tuo sonetto?
R:«Quanno penso a Barletta
Penso alla nota disdetta
Che i francesi sur campo
Ebbero in poco più di un lampo
Vorrei esse ne’ l’antica gente
Che in un fragore dirompente
Er mitico squadrone itajano
Attesero co’ lo sbattimano
Terra de sole e de mare
Apprezzata veramente
Per il vino bono e’r da magnare
Quanto e’ bello ricordare
Ciò che l’’italica e forte gente
Ha saputo cosi’ ben creare!».
D: A quale personaggio romano nell’ambito del cinema e del teatro sei maggiormente legato?
R:«Al mostro vivente Gigi Proietti…. Studio, cultura e arte»
D:Altra domanda a Cassandrino: ci descriverebbe in sonetti questa manovra che il Governo intende attuare e la situazione politica in generale?
R:«Nun ce stata mai piu’ farsa
Che a gnente poi e’ varsa
Quanto st’ambita manovra (assai era troppo)
Che e’ peggio de’na piovra
Pesca i sordi ai poveretti
E poco e gnente a li potenti
A voja a fa ritoccamenti
Ce so’ sempre li protetti
Se sa’ che nun vojono tocca’
Er proprio elettorato
Che sordi e voti assai je da
Ma e’ qui la contraddizione
Pe’ giustizia o pe’ fato
L' han votati er popolo cojone ( qui avevo invertito la frase)
Riflessione finale
Dov’e’ stao il vero sbajo?
C’e’ stato un vero abbajo
Er popolo de’ i poveri
T’ha votato fino a jeri
Sara’ forse che a opposizione
Er politico minchione
In quest’anni de disaggio
Ha fatto solo e ancora peggio!»
D:Andrea, quale il seguito e la reazione del pubblico al vostro progetto?
R:«Alla radio e su Facebook ha reagito molto bene, forse molto è dire poco, io a tanto non ci credevo, è bastato il brano giusto ad entrare nei cuori della gente ed è esplosa tanta grazia.
Il seguito? Co’sta’ crisi è un grosso punto interrogativo…forse un libro…se piace».
D:Ancora una domanda a Cassandrino: come descriveresti la Roma di oggi nei tuoi sonetti?
Vado con una quartina:
Come la città de’ la storia
Che l’antica e grande gloria
Mai nessuno ha poi coniata
E la citta’ eterna e’ diventata
D: Ad Andrea e a Cassandrino chiedo di salutare il nostro giornale e i nostri lettori alla tua e vostra maniera.
R:«La maniera è tutta mia
Sarà quasi’na mania
Ma si’ voglio ringraziare
E’r sor Nicola e’r su giornale
Che te fan veniì la voglia
De visità la bella Puglia».
Di Cassandrino Romanesco – alias Andrea Furbini - qualcosa vi avevamo accennato in un articolo pubblicato qualche settimana fa, così come vi avevamo accennato del progetto “Roma Nostra” che lo stesso Andrea Furbini porta avanti da parecchio tempo. Restiamo sempre a Roma anche quest’oggi, vista la fugace incursione nei giorni scorsi nel quartiere della “Garbatella” a casa “Cesaroni” – vi è da scommettere però che nei prossimi giorni vi ci ritorneremo – per parlare di Cassandrino Romanesco, celebre maschera romana rispolverata da Andrea Furbini che con rime e sonetti parla di Roma e della realtà che ci circonda. Non ho resistito a chiedergli la rima per la mia città, Barletta, così come non ho resistito nel rimarmi la sciagurata situazione politica che il bel paese sta vivendo. Ma non vi accenniamo nulla, vi lasciamo alla chiacchierata con il buon Cassandrino.
D:Un saluto da Giornale di Puglia ad Andrea Furbini. in arte Cassandrino Romanesco. Andrea come nasce l’idea di resuscitare la maschera romana di origine ottocentesca?
R:« Ho conosciuto Marco(Marco Baldini) tramite un mio amico e lui è rimasto subito impressionato dalla mia conoscenza e dalla passione che ho per la tradizione culturale romanesca (che poi è romanesca da dopo il Belli, colui che ha forgiato il termine dicendo che il popolo parlava un romano-grottesco, da lì romanesco, usato nei suoi sonetti “Questo è il popolo e questo io ricopio” ) e romana in generale partendo dall’antichità, dalla mia capacità di trasmettere emozioni recitando e via dicendo. Mi pare giusto aggiungere che lo ha colpito anche la mia storia difficile, essendo una persona molto sensibile, cosi’ mi disse “vediamo se funziona, oh nun t’aspettare gnente ( toscano) la radio nun è la tv”. Annetti in radio, c’era Mauro Convertito, un simpaticone, “come facciamo come non facciamo”, il mio progetto a lui illustrato, era proprio quello di recitare sonetti in merito a curiosità romane ed italiane, una delle prime fu proprio la “Disfida di Barletta” chiave del sonetto che dedicherò alla città, ogni sonetto ha una chiave d’apertura, dopo diventa tutto facile. Insomma Mauro disse che dovevo chiamare in segreteria con uno pseudonimo. Ragionando, Pasquino e Rugantino sono inflazionati, io che un minimo di cultura romanesca la conosco pensai alla meno nota maschera di Cassandrino, nata da un burattino che faceva satira proprio come Rugantino».
D: Andrea, non ti nascondo che il personaggio di Cassandrino l'ho conosciuto tramite Radio Kiss Kiss. Quanto ha contribuito Radio Kiss e Marco Baldini alla fama del tuo personaggio?
R:«Purtroppo per i romani, tutto ! Quindi merito a Marco e alla radio! La nostra tradizione è inabissata. Non scordo uno dei primi messaggi ricevuti, in cui una ragazza, tra l’altro dopo rivelatasi molto intelligente, mi disse di non rimare, perché er vero romano non rima e rima il giullare. La tv e la radio poi, come niente altro formano la cultura degli italiani. Allora Amendola è il romano che spezza le ossa a tutti, il giullare, umbro e schernito, fa le rime. Gli spiegai quale tradizione avesse la rima a Roma, anche tra i bulli (gente tosta veramente, no come i finti bulli di adesso) che rimavano anche durante la passatella e lei mi rispose “ Apprezzo chi fa cultura con le proprie tradizioni” insomma una testa pensante deviata, almeno su questo argomento dai mass-media».
D: Andrea parliamo un po’ dell’associazione “Roma Nostra” una onlus che si impegna che fini socio – umanitari: quali e quanti i risultati più prestigiosi fin qui raggiunti?
R:«Il discorso è pesante e spesso rivelatosi per me dannoso. Allora Roma Nostra , cerca di guidare il reinserimento degli ex-detenuti, io in primis anche se ormai sono passati diversi anni e mi ritengo un professionista, attraverso tutto ciò che è connesso alla rivalutazione della cultura romanesca. Dal teatro ad esposizioni e via dicendo. Grandi i risultati dal 2007 al 2009, ma non solo per chi avesse qualità artistiche, tanti i lavori connessi con una rappresentazione teatrale per dire, il trasporto, il montaggio della scenografia ecc. ecc. In occasione di “UNA VERA ESTATEROMANA” nel 2008, ho fatto lavorare per 10 giorni, durata della manifestazione, anche 15 tra ex-deteniti e figli di detenuti. Un vero successo, dimenticato dal Comune però. Poi dal 2010 la crisi, non più bandi e pochissimo lavoro (bello quello con la regione nel 2009 con le scuole medie, guarda il sito di Roma Nostra)».
D: Ora la domanda la faccio a Cassandrino: omaggeresti la mia città, Barletta, di un tuo sonetto?
R:«Quanno penso a Barletta
Penso alla nota disdetta
Che i francesi sur campo
Ebbero in poco più di un lampo
Vorrei esse ne’ l’antica gente
Che in un fragore dirompente
Er mitico squadrone itajano
Attesero co’ lo sbattimano
Terra de sole e de mare
Apprezzata veramente
Per il vino bono e’r da magnare
Quanto e’ bello ricordare
Ciò che l’’italica e forte gente
Ha saputo cosi’ ben creare!».
D: A quale personaggio romano nell’ambito del cinema e del teatro sei maggiormente legato?
R:«Al mostro vivente Gigi Proietti…. Studio, cultura e arte»
D:Altra domanda a Cassandrino: ci descriverebbe in sonetti questa manovra che il Governo intende attuare e la situazione politica in generale?
R:«Nun ce stata mai piu’ farsa
Che a gnente poi e’ varsa
Quanto st’ambita manovra (assai era troppo)
Che e’ peggio de’na piovra
Pesca i sordi ai poveretti
E poco e gnente a li potenti
A voja a fa ritoccamenti
Ce so’ sempre li protetti
Se sa’ che nun vojono tocca’
Er proprio elettorato
Che sordi e voti assai je da
Ma e’ qui la contraddizione
Pe’ giustizia o pe’ fato
L' han votati er popolo cojone ( qui avevo invertito la frase)
Riflessione finale
Dov’e’ stao il vero sbajo?
C’e’ stato un vero abbajo
Er popolo de’ i poveri
T’ha votato fino a jeri
Sara’ forse che a opposizione
Er politico minchione
In quest’anni de disaggio
Ha fatto solo e ancora peggio!»
D:Andrea, quale il seguito e la reazione del pubblico al vostro progetto?
R:«Alla radio e su Facebook ha reagito molto bene, forse molto è dire poco, io a tanto non ci credevo, è bastato il brano giusto ad entrare nei cuori della gente ed è esplosa tanta grazia.
Il seguito? Co’sta’ crisi è un grosso punto interrogativo…forse un libro…se piace».
D:Ancora una domanda a Cassandrino: come descriveresti la Roma di oggi nei tuoi sonetti?
Vado con una quartina:
Come la città de’ la storia
Che l’antica e grande gloria
Mai nessuno ha poi coniata
E la citta’ eterna e’ diventata
D: Ad Andrea e a Cassandrino chiedo di salutare il nostro giornale e i nostri lettori alla tua e vostra maniera.
R:«La maniera è tutta mia
Sarà quasi’na mania
Ma si’ voglio ringraziare
E’r sor Nicola e’r su giornale
Che te fan veniì la voglia
De visità la bella Puglia».