ROMA. E' la giornata della soluzione del rebus sul nome di chi sostituira' Mario Draghi al vertice della banca d'Italia. Lo ha annunciato lo stesso Silvio Berlusconi che oggi si occupera' delle procedure di nomina del nuovo governatore come vuole la legge. La scelta e' infatti affidata al premier.
Ad accelerare la decisione - Berlusconi aveva tempo fino al primo novembre - puo' aver contribuito il vertice straordinario sulla situazione economica a Francoforte di ieri tra il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel che ha coinciso con il passaggio di consegne al vertice della Banca centrale europea tra Jean-Claude Trichet e Mario Draghi. Il premier si sarebbe deciso a sciogliere le sue riserve anche in vista del Consiglio dell'Unione europea di domenica prossima.
I candidati piu' accreditati restano Lorenzo Bini Smaghi, membro italiano della Banca centrale europea, Vittorio Grilli, attuale direttore generale del Ministero del Tesoro e Fabrizio Saccomanni, direttore generale della Banca d'Italia.
Ma non si esclude che la scelta di Berlusconi possa cadere su outsider come Ignazio Visco e Anna Maria Tarantola, attuali vicedirettori di Bankitalia.
Secondo le indiscrezioni, il premier si sarebbe pero' convinto che la scelta migliore sia quella di Bini Smaghi, anche perche' lasciando vuota la sedia italiana al Board della Bce verrebbe incontro alle richieste in tal senso del presidente francese Nicolas Sarkozy che rivendica per il suo paese quel posto. Bini Smaghi avrebbe intanto rifiutato l'offerta di diventare uno dei vicedirettori della Banca d'Italia.
Ma nelle ultime ore Berlusconi ha dovuto prendere atto che l'eventuale indicazione di Bini Smaghi non piace ai vertici di via Nazionale. Umberto Bossi e Giulio Tremonti hanno intanto rilanciato la candidatura di Grilli. La soluzione favorevole a Saccomanni sarebbe invece quella piu' gradita a Draghi e quindi ai vertici interni di Bankitalia, oltre che all'Udc e al Pd. Quest'ultima designazione troverebbe il consenso convinto pure del Quirinale.
Ieri mattina il presidente del Consiglio e il sottosegretario Gianni Letta erano saliti sul Colle per partecipare alla manifestazione per la consegna delle nomine ai nuovi cavalieri del lavoro ma soprattutto per discutere con il presidente Giorgio Napolitano proprio della nomina del governatore della Banca d'Italia. Gli avrebbero fatto il nome di Bini Smaghi. Il capo dello Stato si sarebbe limitato ad ascoltare le comunicazioni di Berlusconi.
Proprio le difficolta' di procedere alla nomina di Bini Smaghi potrebbero alla fine favorire quella di Saccomanni, considerato il candidato piu' naturale alla successione di Draghi in quanto assicurerebbe la continuita' di indirizzi alla guida di Bankitalia e non creerebbe particolari divisioni tra maggioranza e opposizioni, pur non essendo gradita da Bossi e da Tremonti.
In una dichiarazione congiunta, Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, e Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, auspicano che ''il presidente del Consiglio, dopo mesi di incomprensibili esitazioni, proceda alla nomina del nuovo governatore della Banca d'Italia rispettando l'autonomia dell'istituto e valorizzandone le competenze interne''. I due leader sottolineano che ''non si e' proceduto alle auspicate consultazioni con l'opposizione, come da piu' parti richiesto e come tradizionalmente e' sempre avvenuto''.
Sullo sfondo della decisione del nuovo governatore c'e' la crisi economica internazionale che non si attenua. ''La situazione economica peggiora a causa della crisi dei debiti in alcuni paesi che sta avendo un impatto sulle banche. Per questo occorre prendere misure decise'', si legge in un passaggio della lettera con cui Herman van Rompuy, presidente dell'Unione europea, invita i leader del vecchio continente al summit di domenica prossima a Bruxelles.
Ad accelerare la decisione - Berlusconi aveva tempo fino al primo novembre - puo' aver contribuito il vertice straordinario sulla situazione economica a Francoforte di ieri tra il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel che ha coinciso con il passaggio di consegne al vertice della Banca centrale europea tra Jean-Claude Trichet e Mario Draghi. Il premier si sarebbe deciso a sciogliere le sue riserve anche in vista del Consiglio dell'Unione europea di domenica prossima.
I candidati piu' accreditati restano Lorenzo Bini Smaghi, membro italiano della Banca centrale europea, Vittorio Grilli, attuale direttore generale del Ministero del Tesoro e Fabrizio Saccomanni, direttore generale della Banca d'Italia.
Ma non si esclude che la scelta di Berlusconi possa cadere su outsider come Ignazio Visco e Anna Maria Tarantola, attuali vicedirettori di Bankitalia.
Secondo le indiscrezioni, il premier si sarebbe pero' convinto che la scelta migliore sia quella di Bini Smaghi, anche perche' lasciando vuota la sedia italiana al Board della Bce verrebbe incontro alle richieste in tal senso del presidente francese Nicolas Sarkozy che rivendica per il suo paese quel posto. Bini Smaghi avrebbe intanto rifiutato l'offerta di diventare uno dei vicedirettori della Banca d'Italia.
Ma nelle ultime ore Berlusconi ha dovuto prendere atto che l'eventuale indicazione di Bini Smaghi non piace ai vertici di via Nazionale. Umberto Bossi e Giulio Tremonti hanno intanto rilanciato la candidatura di Grilli. La soluzione favorevole a Saccomanni sarebbe invece quella piu' gradita a Draghi e quindi ai vertici interni di Bankitalia, oltre che all'Udc e al Pd. Quest'ultima designazione troverebbe il consenso convinto pure del Quirinale.
Ieri mattina il presidente del Consiglio e il sottosegretario Gianni Letta erano saliti sul Colle per partecipare alla manifestazione per la consegna delle nomine ai nuovi cavalieri del lavoro ma soprattutto per discutere con il presidente Giorgio Napolitano proprio della nomina del governatore della Banca d'Italia. Gli avrebbero fatto il nome di Bini Smaghi. Il capo dello Stato si sarebbe limitato ad ascoltare le comunicazioni di Berlusconi.
Proprio le difficolta' di procedere alla nomina di Bini Smaghi potrebbero alla fine favorire quella di Saccomanni, considerato il candidato piu' naturale alla successione di Draghi in quanto assicurerebbe la continuita' di indirizzi alla guida di Bankitalia e non creerebbe particolari divisioni tra maggioranza e opposizioni, pur non essendo gradita da Bossi e da Tremonti.
In una dichiarazione congiunta, Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, e Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, auspicano che ''il presidente del Consiglio, dopo mesi di incomprensibili esitazioni, proceda alla nomina del nuovo governatore della Banca d'Italia rispettando l'autonomia dell'istituto e valorizzandone le competenze interne''. I due leader sottolineano che ''non si e' proceduto alle auspicate consultazioni con l'opposizione, come da piu' parti richiesto e come tradizionalmente e' sempre avvenuto''.
Sullo sfondo della decisione del nuovo governatore c'e' la crisi economica internazionale che non si attenua. ''La situazione economica peggiora a causa della crisi dei debiti in alcuni paesi che sta avendo un impatto sulle banche. Per questo occorre prendere misure decise'', si legge in un passaggio della lettera con cui Herman van Rompuy, presidente dell'Unione europea, invita i leader del vecchio continente al summit di domenica prossima a Bruxelles.
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