BARI. Militari della Guardia di Finanza di Bari (Nucleo di Polizia tributaria) hanno sequestrato immobili e disponibilita' finanziarie per circa 200mila euro, in esecuzione di un decreto emesso dalla Procura della Repubblica del capoluogo pugliese, nei confronti di Francesco Della Noce, 44 anni, soprannominato il "Madoff" di Bari, residente nel quartiere murattiano, ritenuto responsabile dei reati di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso ideologico in atti pubblici.
Le indagini delle Fiamme Gialle baresi sono partite da una segnalazione del Nucleo speciale di polizia valutaria di Roma su possibili operazioni sospette circa una movimentazione anomala dei rapporti bancari intestati all'uomo. E' stata evidenziata in particolare una operativita' elevata in transazioni relative ad acquisti e vendite di titoli, non compatibili con il profilo del professionista barese che, tra l'altro, per gli anni 2005 e 2006 ha dichiarato un reddito imponibile pari a zero e per il 2007 ha dichiarato esclusivamente redditi da fabbricati per circa 3 mila euro.
Nel contempo i finanzieri hanno rilevato nei confronti di Della Noce tre avvisi di accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate di Bari con i quali era stato accertato per induzione un maggior reddito per gli anni dal 2005 al 2007 per 251 mila euro.
Per evitare il pagamento di maggiori imposte e le sanzioni amministrative di circa 200 mila euro, Della Noce ha presentato all'Agenzia delle Entrate documenti bancari falsificati al fine di giustificare un tenore di vita elevato e per le quali aveva gia' pagato le relative imposte. In particolare, confrontando i documenti esibiti da Della Noce e con quelli richiesti e ottenuti dai finanzieri per gli stessi periodi direttamente dall'istituto bancario, sono emerse gravi difformita' relativamente alla descrizione e alla causale delle operazioni bancarie.
Negli estratti conto esibiti dall'ufficio finanziario la causale si riferiva ad attivita' derivanti dalla compravendita di titoli oppure al pagamento di imposte sui relativi guadagni (capital gain). Sui documenti trasmessi dalla banca alla Finanza era riportata, invece, una causale diversa riferibile a movimenti di assegni e bonifici molti dei quali anche di importo rilevante.
Cosi' facendo Della Noce avrebbe indotto in errore l'Agenzia delle entrate che ha disposto, pertanto, l'annullamento in autotutela degli avvisi d accertamento scaturiti dalla ricostruzione del maggior reddito attribuibile. L'uomo peraltro era stato fermato dalla Guardia di Finanza di Bari alla guida di un'auto di grossa cilindrata che non e' stata ritenuta congrua con i redditi dichiarati (di fatto pari a zero).
Le indagini delle Fiamme Gialle baresi sono partite da una segnalazione del Nucleo speciale di polizia valutaria di Roma su possibili operazioni sospette circa una movimentazione anomala dei rapporti bancari intestati all'uomo. E' stata evidenziata in particolare una operativita' elevata in transazioni relative ad acquisti e vendite di titoli, non compatibili con il profilo del professionista barese che, tra l'altro, per gli anni 2005 e 2006 ha dichiarato un reddito imponibile pari a zero e per il 2007 ha dichiarato esclusivamente redditi da fabbricati per circa 3 mila euro.
Nel contempo i finanzieri hanno rilevato nei confronti di Della Noce tre avvisi di accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate di Bari con i quali era stato accertato per induzione un maggior reddito per gli anni dal 2005 al 2007 per 251 mila euro.
Per evitare il pagamento di maggiori imposte e le sanzioni amministrative di circa 200 mila euro, Della Noce ha presentato all'Agenzia delle Entrate documenti bancari falsificati al fine di giustificare un tenore di vita elevato e per le quali aveva gia' pagato le relative imposte. In particolare, confrontando i documenti esibiti da Della Noce e con quelli richiesti e ottenuti dai finanzieri per gli stessi periodi direttamente dall'istituto bancario, sono emerse gravi difformita' relativamente alla descrizione e alla causale delle operazioni bancarie.
Negli estratti conto esibiti dall'ufficio finanziario la causale si riferiva ad attivita' derivanti dalla compravendita di titoli oppure al pagamento di imposte sui relativi guadagni (capital gain). Sui documenti trasmessi dalla banca alla Finanza era riportata, invece, una causale diversa riferibile a movimenti di assegni e bonifici molti dei quali anche di importo rilevante.
Cosi' facendo Della Noce avrebbe indotto in errore l'Agenzia delle entrate che ha disposto, pertanto, l'annullamento in autotutela degli avvisi d accertamento scaturiti dalla ricostruzione del maggior reddito attribuibile. L'uomo peraltro era stato fermato dalla Guardia di Finanza di Bari alla guida di un'auto di grossa cilindrata che non e' stata ritenuta congrua con i redditi dichiarati (di fatto pari a zero).