BARI. Un duro colpo agli affari del clan mafioso dei Di Cosola e' stato inferto dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Bari. Hanno un valore complessivo di quattro milioni di euro i beni mobili ed immobili che, stamane, sono stati sequestrati alla cosca barese. Il patrimonio e' riconducibile in particolare ad Antonio Di Cosola, 57 anni, boss dell'omonimo clan, oltre che a Francesco Peragine, 29, e Tommaso Lovreglio, 27, (clan Parisi-Stramaglia).
Tra i beni sequestrati ci sono appartamenti, auto, conti correnti bancari, libretti di deposito, quote societarie e terreni situati a Bari e provincia. Inoltre sono stati anche monitorati soggetti gia' sottoposti in passato a sequestri di beni.
Da quest'azione di controllo sono stati intercettati e sequestrati altri valori patrimoniali di oltre un milione di euro, per lo piu' derivanti da auto e moto di grossa cilindrata. Il provvedimento e' stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari, su richiesta avanzata dalla Procura.
Complessivamente, nei primi nove mesi dell'anno, ammontano a circa 60 milioni di euro i sequestri scaturiti dai numerosi e complessi accertamenti patrimoniali condotti dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Bari sul tenore di vita delle persone coinvolte in reati associativi di stampo mafioso nonche' dei loro familiari e/o prestanome. Tali investigazioni di natura economico/finanziaria hanno consentito di raccogliere innumerevoli elementi sulla sproporzione dei redditi dichiarati al Fisco (sovente ai limiti dell'indigenza) rispetto alle effettive disponibilita' delle stesse persone.
Tra i beni sottoposti a sequestro spiccano appartamenti, auto, anche di grossa cilindrata, conti correnti bancari, libretti di deposito, quote societarie e terreni a Bari e territori limitrofi. Inoltre, il Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari ha esteso l'attivita' di aggressione ai patrimoni illeciti anche ai esponenti gia' colpiti in passato da misure di prevenzione antimafia, per monitorarne costantemente i rispettivi patrimoni. Sono stati intercettati ulteriori patrimonii per oltre un milione di euro.
Tra i beni sequestrati ci sono appartamenti, auto, conti correnti bancari, libretti di deposito, quote societarie e terreni situati a Bari e provincia. Inoltre sono stati anche monitorati soggetti gia' sottoposti in passato a sequestri di beni.
Da quest'azione di controllo sono stati intercettati e sequestrati altri valori patrimoniali di oltre un milione di euro, per lo piu' derivanti da auto e moto di grossa cilindrata. Il provvedimento e' stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari, su richiesta avanzata dalla Procura.
Complessivamente, nei primi nove mesi dell'anno, ammontano a circa 60 milioni di euro i sequestri scaturiti dai numerosi e complessi accertamenti patrimoniali condotti dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Bari sul tenore di vita delle persone coinvolte in reati associativi di stampo mafioso nonche' dei loro familiari e/o prestanome. Tali investigazioni di natura economico/finanziaria hanno consentito di raccogliere innumerevoli elementi sulla sproporzione dei redditi dichiarati al Fisco (sovente ai limiti dell'indigenza) rispetto alle effettive disponibilita' delle stesse persone.
Tra i beni sottoposti a sequestro spiccano appartamenti, auto, anche di grossa cilindrata, conti correnti bancari, libretti di deposito, quote societarie e terreni a Bari e territori limitrofi. Inoltre, il Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari ha esteso l'attivita' di aggressione ai patrimoni illeciti anche ai esponenti gia' colpiti in passato da misure di prevenzione antimafia, per monitorarne costantemente i rispettivi patrimoni. Sono stati intercettati ulteriori patrimonii per oltre un milione di euro.