di Nicola Ricchitelli. Una vita nel segno del bianconero, non quello più blasonato della Juventus, ma ben sì del Cesena. L’esordio in serie B a soli 18 anni, sotto la guida Fabrizio Castori, poi un lungo girovagare che lo porta ad indossare la maglia del Poggibonsi, Viareggio e Spal.
Poi, complice l’infortunio del sempre verde Francesco Antonioli, ecco arrivare l’esordio in serie A, davanti al suo pubblico, contro il Napoli. Cinque gare dove si succedono momento esaltanti, ed altri meno, come quel goal preso dopo soli tre minuti ad opera di Ezequiel Lavezzi – dopo solo tre minuto dall’inizio della gara – e quel rigore intercettato ma non parato a Catania a Maxi Lopez.
D: Un saluto da Giornale di Puglia a Nicola Ravaglia - estremo difensore del Cesena che per circa un mese ha sostituito Antonioli tra i pali della squadra emiliana – Nicola, cosa ci puoi raccontare dell’esordio in A?
R:« Esordire in Serie A con la maglia del Cesena e per di più al “Manuzzi” per me è stata la realizzazione di un sogno, credo che il mese di settembre sia stato il momento più bello della mia vita sino ad ora, peccato solo per i risultati che non sono ancora arrivati ma credo che ci rifaremo».
D: Cosa hai provato quando Lavezzi dopo soli tre minuti ti ha messo il pallone alle tue spalle?
R:« Esordire in casa contro al Napoli è stata un'emozione forte, certo subire goal dopo 3 minuti non è stato molto bello ma poi credo di aver fatto delle buone prestazioni».
D: Quanto pesa non essere riuscito ad intercettare il rigore di Maxi Lopez a Catania?
R:«Ancora non dormo alla notte per quel rigore, l'avevo intuito ma per poco non sono riuscito a pararlo, mi è dispiaciuto molto perché se avessimo pareggiato a Catania potevamo avere una classifica diversa ora».
D: Nicola, quanto sarà dura riconsegnare i “guandoni” nelle mani di Antonioli? Com’è il rapporto con lui?
R:« Antonioli per me è un esempio, abbiamo quasi 20 anni di differenza, per me è anche un padre, io verso di lui cerco di comportarmi con una spugna, cercando di assorbire tutta l'esperienza possibile, non mi peserà assolutamente cedere i guantoni».
D: Nicola, due punti dopo sei gare, come si viene fuori dai bassi fondi della classifica? Cosa non ha funzionato fino ad ora?
R:« Credo che sino ad oggi la fortuna non ci abbia assistito, abbiamo fatto buone prestazione e siamo riusciti a raccogliere solo due punti ma abbiamo tutte le carte in regola per rifarci».
D: Nicola, il tuo futuro è a Cesena, o a Gennaio vi è da aspettarsi un tuo trasferimento?
R:«Io sono un giocatore del Cesena, penso ad allenarmi bene per ora posso solo ringraziare la società per la fiducia che mi ha dato così come ringrazio mister e staff tecnico».
Poi, complice l’infortunio del sempre verde Francesco Antonioli, ecco arrivare l’esordio in serie A, davanti al suo pubblico, contro il Napoli. Cinque gare dove si succedono momento esaltanti, ed altri meno, come quel goal preso dopo soli tre minuti ad opera di Ezequiel Lavezzi – dopo solo tre minuto dall’inizio della gara – e quel rigore intercettato ma non parato a Catania a Maxi Lopez.
D: Un saluto da Giornale di Puglia a Nicola Ravaglia - estremo difensore del Cesena che per circa un mese ha sostituito Antonioli tra i pali della squadra emiliana – Nicola, cosa ci puoi raccontare dell’esordio in A?
R:« Esordire in Serie A con la maglia del Cesena e per di più al “Manuzzi” per me è stata la realizzazione di un sogno, credo che il mese di settembre sia stato il momento più bello della mia vita sino ad ora, peccato solo per i risultati che non sono ancora arrivati ma credo che ci rifaremo».
D: Cosa hai provato quando Lavezzi dopo soli tre minuti ti ha messo il pallone alle tue spalle?
R:« Esordire in casa contro al Napoli è stata un'emozione forte, certo subire goal dopo 3 minuti non è stato molto bello ma poi credo di aver fatto delle buone prestazioni».
D: Quanto pesa non essere riuscito ad intercettare il rigore di Maxi Lopez a Catania?
R:«Ancora non dormo alla notte per quel rigore, l'avevo intuito ma per poco non sono riuscito a pararlo, mi è dispiaciuto molto perché se avessimo pareggiato a Catania potevamo avere una classifica diversa ora».
D: Nicola, quanto sarà dura riconsegnare i “guandoni” nelle mani di Antonioli? Com’è il rapporto con lui?
R:« Antonioli per me è un esempio, abbiamo quasi 20 anni di differenza, per me è anche un padre, io verso di lui cerco di comportarmi con una spugna, cercando di assorbire tutta l'esperienza possibile, non mi peserà assolutamente cedere i guantoni».
D: Nicola, due punti dopo sei gare, come si viene fuori dai bassi fondi della classifica? Cosa non ha funzionato fino ad ora?
R:« Credo che sino ad oggi la fortuna non ci abbia assistito, abbiamo fatto buone prestazione e siamo riusciti a raccogliere solo due punti ma abbiamo tutte le carte in regola per rifarci».
D: Nicola, il tuo futuro è a Cesena, o a Gennaio vi è da aspettarsi un tuo trasferimento?
R:«Io sono un giocatore del Cesena, penso ad allenarmi bene per ora posso solo ringraziare la società per la fiducia che mi ha dato così come ringrazio mister e staff tecnico».