Brendel: il sublime alla rovescia

di Adriano Abrusci. Semplicemente esegue colui che correttamente legge, descrive musicalmente l’immagine sul foglio rappresentata. Interpreta invece chi, attraverso la propria sensibilità inconsciamente volta alla profonda esplorazione dell’essere, distilla il racconto primigenio e fondante il disegno musicale, creando quasi incredibilmente nuovi e compositi significati. Distinte categorie d’agenti. Artisti certo, ma non della più pura specie. Trasposizione filosofica complessa di multiforme messaggio sonoro generato da sbalorditiva sintesi tra fine originario e senso ultimo, tra circoscritta analisi e contestualizzata valutazione, tra sostanza razionale e irrazionale invenzione. Lenta, ininterrotta attività di indagine e confronto con sconfinati universi di pensiero, ricostruzione paziente di cesellato portento sulle macerie di precedente necessario smembramento. Arte, sensibilità, intelletto e sconfinata cultura. Queste le componenti fondamentali, il terreno da cui ogni esito artistico più autentico in verità germoglia.
Non semplice esecutore o interprete Alfred Brendel. Artista Intellettuale, tra le più grandi menti pianistiche del secondo Novecento. Un talento visionario pur attentamente critico nella sua concretezza. Istrionica compostezza, umile autorevolezza, seria ironia. Uno straordinario paradosso tal sfaccettata personalità, rivelatasi coerentemente nell’originalità d’intenti dei due diversi ed interessantissimi interventi cui il Capoluogo pugliese è stato onorato ospite e virtuale cerimoniere conferendo la sua università una meritata Laurea honoris causa. Sommesso racconto di un’autentica metamorfosi artistica con lettura di proprie composizioni poetiche, Lectio Magistralis pregevole sull’assurdamente ignorata esistenza di una componente comica nei capolavori strumentali della Grande Musica. Dimessa apertura e condivisione contrapposta a stimolante ma fondata provocazione, discreta narrazione di contenuti complessi e indisponente tutela, anche musicale, su incompresi umorismo e comicità. Proposte agli antipodi di un geniale reazionario nella sostanza volte a sottolineare il valore dell’indagine intellettuale, dell’approfondita e critica osservazione, dei preziosi limiti di un’esperienza terrena paradossale, da affrontare con ironica serietà.

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