Calcio: Bari-Empoli, una sfida tra ex per guardare avanti

di Nicola Zuccaro. Bepi Pillon, il passato remoto di sponda biancorossa (allenò per 35 incontri il Bari nella stagione 2003-04), e Fernando Forestieri, quello recente ma di sponda empolese. Bari-Empoli viene introdotta dai ricordi di un passato che ha reso questa sfida un classico della Serie B degli ultimi vent'anni. Una delle altre e crude leggi del calcio è quella che non concede troppi spazi a ricordi e nostalgie perchè lo spettacolo deve andare avanti ovvero per essere più chiari bisogna rituffarsi nella dura realtà del campionato cadetto. Bari-Empoli giunge forse nel momento meno opportuno per i galletti alla luce della sconfitta casalinga nel precedente turno e provocata al 94' dal Varese. Le dichiarazioni rilasciate all'unisono dai biancorossi contrariamente a quanto si potrebbe pensare non lasciano trasparire alcun timore reverenziale in virtù della rabbia accumulata all'indomani della discussa sconfitta al Granillo per 3-1 a favore della Reggina. Per un Bari ancora grezzo, non resta che puntare sulla forza caratteriale e sulla grinta al cospetto di un avversario, l'Empoli. I toscani vantano una punta dello spessore di Ciccio Tavano che avrebbe potuto fare al caso del Bari e un tale Buscè, difensore veterano della categoria cadetta. Dunque, al di là dell'ultimo scivolone interno, l'Empoli che scenderà in campo alle 15 di Sabato 15 Ottobre 2011 (dirigerà il sig. Di Paola della sezione di Avezzano) conferma di essere un avversario di tutto rispetto contro il qaule occorrerrà proseguire la scia delle vittorie interne dopo l'1-0 contro il Livorno dello scorso 1 Ottobre. Sfruttare al massimo il fattore campo significherà molto non solo per la classifica ma anche per le angosciose vicende societarie che continuano a tenere in ansia una città e una tifoseria. A quest'ultima va riconosciuto il merito di aver sostenuto anche in tv i galletti, nonostante le altalenanti prestazioni. Distinguere la questione societaria da quella calcistica ha rappresentato una prova importante per la crescita di una cultura sportiva. Meno da parte della città che con le sue istituzioni continua solo a parlare ma non a ricorrere con gesti concreti alla salvezza societaria del club biancorosso e di cittadini che presi da altri problemi suscettibili di una ricerca sociologica mostrano una vistosa indifferenza sulle sorti dello stesso blasone.