di Nicola Zuccaro. Bari-Pescara, una gara che superate le 24 ore dalla sua "giocata" viene ancora accompagnata da commenti di stima per il Pescara di Zeman e ironici nei riguardi del Bari di Torrente. Dal San Nicola con ripercussioni acustiche per la città rieccheggiano gli applausi tributati al Pescara per il bel calcio espresso e i fischi per la pessima prova espressa dai galletti. Inguardabili nel primo tempo tanto da perdere numerosi palloni a centrocampo invitando così gli ospiti a tirare per ben 8 volte nella porta difesa da Lamanna, leggermente gradevoli nella ripresa quantomeno per aver gettato gettato il cuore oltre l'ostacolo gli uomini di Torrente hanno confermato di essere confusi e di comporre una rosa titolare abbastanza sfilacciata.
Marotta e Caputo isolati da un centrocampo orfano di capitan Donati, la poca incidenza di Rivas, compongono ancora e unitamente ad una difesa arrocata su stessa l'album fotografico di un Bari in cerca di autore. Dov'è il gioco di Torrente? Questa è la domanda ricorrente a tambur battente in una tifoseria, quella biancorossa, che torna a chiedere l'esonero dell'attuale tecnico ed il ritorno di Mutti pur essendo questi in procinto di approdare all'Albinoleffe.
Marotta e Caputo isolati da un centrocampo orfano di capitan Donati, la poca incidenza di Rivas, compongono ancora e unitamente ad una difesa arrocata su stessa l'album fotografico di un Bari in cerca di autore. Dov'è il gioco di Torrente? Questa è la domanda ricorrente a tambur battente in una tifoseria, quella biancorossa, che torna a chiedere l'esonero dell'attuale tecnico ed il ritorno di Mutti pur essendo questi in procinto di approdare all'Albinoleffe.