BARI. ''Un sospetto infondato e ridicolo'' quello di dover comprare il silenzio di Tarantini e Lavitola''. Lo dice a Bruno Vespa Silvio Berlusconi per il nuovo libro 'Questo Amore'. Quando il giornalista Rai gli fa notare che ''il giro di denaro tra lei, Lavitola e Tarantini ha fatto sospettare ai pubblici ministeri che dovesse comprare il silenzio di queste persone'', il Cavaliere replica: ''Un sospetto infondato e ridicolo''.
''Dopo lo scandalo della sanita' a Bari, Tarantini si ritrovo' sul lastrico. Venne da me sua moglie a dirmi che non avevano neppure i soldi per la cena delle loro bambine. Mi commossi'', dice.
''Era molto triste -spiega il premier- vedere qualcuno che si era conosciuto in una condizione di grande benessere, finito in una situazione cosi' drammatica. Fu cosi' che cominciai ad aiutarli. Poi Lavitola, che conosceva i Tarantini perche' accompagnava il figlio alla stessa scuola della loro figlia, fece di testa sua chiedendomi in seguito di rimborsargli quanto aveva anticipato''.
Infine - prosegue il racconto di Berlusconi - qualche mese fa, Tarantini chiese insistentemente di vedermi. Lo incontrai con sua moglie e con Lavitola. Mi disse di voler tornare a fare l'imprenditore e mi chiese di concedergli un finanziamento di 500.000 euro per riprendere, in Sud America, un'attivita' simile alla precedente e in particolare per la commercializzazione delle protesi, promettendomi che mi avrebbe restituito il finanziamento sino all'ultimo centesimo. Lavitola - conclude il Presidente del Consiglio - mi disse che poteva mettergli questa somma a disposizione in Uruguay presso una banca di cui era cliente. Mi sembro' un progetto serio. Mi lasciai convincere e misi a disposizione di Lavitola analoga somma in Italia''.
''Dopo lo scandalo della sanita' a Bari, Tarantini si ritrovo' sul lastrico. Venne da me sua moglie a dirmi che non avevano neppure i soldi per la cena delle loro bambine. Mi commossi'', dice.
''Era molto triste -spiega il premier- vedere qualcuno che si era conosciuto in una condizione di grande benessere, finito in una situazione cosi' drammatica. Fu cosi' che cominciai ad aiutarli. Poi Lavitola, che conosceva i Tarantini perche' accompagnava il figlio alla stessa scuola della loro figlia, fece di testa sua chiedendomi in seguito di rimborsargli quanto aveva anticipato''.
Infine - prosegue il racconto di Berlusconi - qualche mese fa, Tarantini chiese insistentemente di vedermi. Lo incontrai con sua moglie e con Lavitola. Mi disse di voler tornare a fare l'imprenditore e mi chiese di concedergli un finanziamento di 500.000 euro per riprendere, in Sud America, un'attivita' simile alla precedente e in particolare per la commercializzazione delle protesi, promettendomi che mi avrebbe restituito il finanziamento sino all'ultimo centesimo. Lavitola - conclude il Presidente del Consiglio - mi disse che poteva mettergli questa somma a disposizione in Uruguay presso una banca di cui era cliente. Mi sembro' un progetto serio. Mi lasciai convincere e misi a disposizione di Lavitola analoga somma in Italia''.