ROMA. Cresce la pressione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sul governo, perche' quest'ultimo trovi, proponga una soluzione al 'pasticcio' di ieri, quando e' stato battuto in aula alla Camera sull'approvazione del rendiconto generale dello Stato. Un pressing nelle forme e nei modi dovuti ma che e' stato evidente fin da questa mattina, con il comunicato nel quale, fra l'altro, Napolitano sottolineava come premier e Parlamento siano ''costituzionalmente responsabili'' di una ''risposta credibile'' all'impasse venutasi a creare.
Non meno esigente il Presidente della Repubblica e' stato questo pomeriggio, secondo quanto si apprende, nel corso del colloquio con il presidente della Camera Gianfranco Fini.
Napolitano, nel comunicato del pomeriggio (il secondo della giornata), emesso al termine dell'incontro, sostiene come ''tocchi al presidente del Consiglio indicare alla Camera'' domani, nel previsto intervento alle 11, ''la soluzione che possa condurre alla dovuta approvazione'' del rendiconto. Ma, parlando con Fini, il Capo dello Stato sarebbe stato ancor piu' deciso, lasciando intedere come da Berlusconi si aspetti non dilazioni, rinvii o fumose dichiarazioni di intenti ma una assoluta chiarezza in grado di far capire, immediatamente e senza dubbi, quale sia la strada per superare lo stallo.
La decisione di Napolitano, di intervenire con estrema chiarezza in una situazione che non ha precedenti nella vita politica del nostro Paese, sembrava essere stata interpretata dall'opposizione, in particolare dopo il comunicato della mattina, come il preludio all'avvio di una serie di passi che avrebbe portato alla richiesta a Berlusconi, da parte del Capo dello Stato, di lasciare l'incarico. Probabilmente in questo senso va letta la sollecitazione a salire al Colle che i presidenti dei gruppi di opposizione alla Camera hanno rivolto a Fini, chiedendo che spiegasse la complessita' della situazione. Le dimissioni del premier sono state chieste a piu' riprese da molti esponenti dell'opposizione, con una evidente 'tirata di giacca' nei confronti di Napolitano. Ma il Presidente della Repubblica ha chiarito ancora una volta, con il comunicato del pomeriggio, che, in questo caso almeno, l'avvio di una eventuale crisi non puo' che partire dal Parlamento. Napolitano nel comunicato parla si' di responsabilita' del premier nell'indicare la soluzione al problema ma, aggiunge, ''sulla sostenibilita' di tale soluzione sono competenti le Camere e i loro presidenti''.
Certo, le domande che Napolitano in queste ore si sta evidentemente ponendo sono probabilmente relativa al fatto se il Parlamento sia in grado di legiferare e se il governo sia in grado di governare. Ma, lascia intendere, la verifica va fatta, anche con il voto di fiducia. Una verifica seria, insomma.
Non e' poi casuale, nel comunicato del pomeriggio, il ringraziamento di Napolitano a Fini per averlo messo al corrente dell'accaduto e del fatto che ''ad avviso dei presidenti dei gruppi parlamentari di opposizione'' ci sono ragioni che ''rendono politicamente complesso il superamento della situazione''. Napolitano, nel corso del colloquio, non avrebbe esitato a mostrare al presidente della Camera tutto il suo disappunto per non essere stato informato, per non avere avuto da parte del governo spiegazioni sulla bocciatura subita sul rendiconto.
Non meno esigente il Presidente della Repubblica e' stato questo pomeriggio, secondo quanto si apprende, nel corso del colloquio con il presidente della Camera Gianfranco Fini.
Napolitano, nel comunicato del pomeriggio (il secondo della giornata), emesso al termine dell'incontro, sostiene come ''tocchi al presidente del Consiglio indicare alla Camera'' domani, nel previsto intervento alle 11, ''la soluzione che possa condurre alla dovuta approvazione'' del rendiconto. Ma, parlando con Fini, il Capo dello Stato sarebbe stato ancor piu' deciso, lasciando intedere come da Berlusconi si aspetti non dilazioni, rinvii o fumose dichiarazioni di intenti ma una assoluta chiarezza in grado di far capire, immediatamente e senza dubbi, quale sia la strada per superare lo stallo.
La decisione di Napolitano, di intervenire con estrema chiarezza in una situazione che non ha precedenti nella vita politica del nostro Paese, sembrava essere stata interpretata dall'opposizione, in particolare dopo il comunicato della mattina, come il preludio all'avvio di una serie di passi che avrebbe portato alla richiesta a Berlusconi, da parte del Capo dello Stato, di lasciare l'incarico. Probabilmente in questo senso va letta la sollecitazione a salire al Colle che i presidenti dei gruppi di opposizione alla Camera hanno rivolto a Fini, chiedendo che spiegasse la complessita' della situazione. Le dimissioni del premier sono state chieste a piu' riprese da molti esponenti dell'opposizione, con una evidente 'tirata di giacca' nei confronti di Napolitano. Ma il Presidente della Repubblica ha chiarito ancora una volta, con il comunicato del pomeriggio, che, in questo caso almeno, l'avvio di una eventuale crisi non puo' che partire dal Parlamento. Napolitano nel comunicato parla si' di responsabilita' del premier nell'indicare la soluzione al problema ma, aggiunge, ''sulla sostenibilita' di tale soluzione sono competenti le Camere e i loro presidenti''.
Certo, le domande che Napolitano in queste ore si sta evidentemente ponendo sono probabilmente relativa al fatto se il Parlamento sia in grado di legiferare e se il governo sia in grado di governare. Ma, lascia intendere, la verifica va fatta, anche con il voto di fiducia. Una verifica seria, insomma.
Non e' poi casuale, nel comunicato del pomeriggio, il ringraziamento di Napolitano a Fini per averlo messo al corrente dell'accaduto e del fatto che ''ad avviso dei presidenti dei gruppi parlamentari di opposizione'' ci sono ragioni che ''rendono politicamente complesso il superamento della situazione''. Napolitano, nel corso del colloquio, non avrebbe esitato a mostrare al presidente della Camera tutto il suo disappunto per non essere stato informato, per non avere avuto da parte del governo spiegazioni sulla bocciatura subita sul rendiconto.