OSTUNI (BR). La Città Bianca ha tanti tesori da mostrare ai turisti e non è passata inosservata la notizia della presenza ad Ostuni degli Arcivescovi e Vescovi dell'intera Puglia, i quali si sono trovati a visitare, nella serata di giovedì 12 ottobre, l'antico santuario di Madonna della Nova. I vescovi, ospiti nella città per gli annuali Esercizi Spirituali, hanno trovato il tempo di visitare la chiesa mariana più antica della città . La visita è stata guidata dalla professoressa Enza Aurisicchio.
per quanto riguarda la Chiesetta della Madonna della Nova, è attualmente custodita e amministrata dal parroco dei Santi Medici don Paolo Zofra e fu usata come lazzaretto durante l'epidemia di peste di fine '700, divenendo poi meta di pellegrinaggi negli anni del secondo conflitto mondiale ed è il più antico santuario mariano di Ostuni. Venne edificata in stile romanico-gotico nella prima metà del XVI secolo di fronte ad una ben più antica cripta basiliana e, ancora oggi, presenta una semplice facciata, su cui si apre un unico, prezioso portale ad ogiva ingentilita dal piccolo rosone decorato con l'immagine di Gesù (interrotta da un cornicione che segna i due piani costituenti il complesso e incorniciata da piccoli archetti sopra i quali, sulla destra, si erge il campanile a vela). L'interno della chiesa è costituito da un'aula unica, rettangolare con volta a botte a sesto acuto. Ai lati dell'altare settecentesco in stile barocco-rococò, si aprono gli ingressi alla cripta, una grotta naturale in cui è stato collocato un altare che alcuni pensano fosse originariamente situato in una minuscola chiesa antistante l'attuale complesso architettonico. Le pareti della cripta sono affrescate e il più antico decoro musivo sembra essere "La Supplica", affresco del XIII secolo di sapore bizantino.
(Daniele Martini)
per quanto riguarda la Chiesetta della Madonna della Nova, è attualmente custodita e amministrata dal parroco dei Santi Medici don Paolo Zofra e fu usata come lazzaretto durante l'epidemia di peste di fine '700, divenendo poi meta di pellegrinaggi negli anni del secondo conflitto mondiale ed è il più antico santuario mariano di Ostuni. Venne edificata in stile romanico-gotico nella prima metà del XVI secolo di fronte ad una ben più antica cripta basiliana e, ancora oggi, presenta una semplice facciata, su cui si apre un unico, prezioso portale ad ogiva ingentilita dal piccolo rosone decorato con l'immagine di Gesù (interrotta da un cornicione che segna i due piani costituenti il complesso e incorniciata da piccoli archetti sopra i quali, sulla destra, si erge il campanile a vela). L'interno della chiesa è costituito da un'aula unica, rettangolare con volta a botte a sesto acuto. Ai lati dell'altare settecentesco in stile barocco-rococò, si aprono gli ingressi alla cripta, una grotta naturale in cui è stato collocato un altare che alcuni pensano fosse originariamente situato in una minuscola chiesa antistante l'attuale complesso architettonico. Le pareti della cripta sono affrescate e il più antico decoro musivo sembra essere "La Supplica", affresco del XIII secolo di sapore bizantino.
(Daniele Martini)