Il Milan ribalta un match ormai perso e vince contro il Lecce

di Andrea Cataldo. Troppo bello per essere vero: questo ho pensato seduto sugli spalti, mentre i giocatori rientravano negli spogliatoi a fine primo tempo. Sì, perché sembrava un sogno. Il tabellino diceva: Lecce 3 Milan 0. Appunto, un sogno. Ma si sa, i sogni a un certo punto finiscono, e così è stato. Fino alla fine del primo tempo, però, non ci vergogniamo di dire, che credevamo in una vittoria. Il Lecce ha giocato benissimo, mettendo il Milan alle strette. Quando non hai i campioni, devi basarti su due cose: gioco e tattica. Il Milan i campioni ce li ha, ma oggi, a differenza del Lecce, non ha avuto il gioco. I giallorossi sono partiti fortissimo, andando in vantaggio già al 4’ con Giacomazzi che di testa insacca in porta il cross partito dal piede di Grossmuller direttamente da calcio di punizione. L’entusiasmo è alle stelle. La gara prosegue ed il Milan è sempre più confuso, mentre il Lecce, forte della padronanza del possesso palla, continua ad attaccare e a manovrare benissimo le azioni. Il raddoppio arriva dal dischetto, con l’ex Oddo che si incarica della battuta e realizza. Il Lecce vince 2 a 0 contro il Milan e siamo appena al 30’, chiunque avrebbe messo la firma. Tutti i giocatori stanno giocando bene, Obodo migliore partita fino ad ora, si vede la voglia di riscatto, l’intenzione di portare la prima vittoria casalinga al Via del mare. Al 37’ avviene l’impensabile. Dopo una rocambolesca azione in area milanista, Grossmuller colpisce flebilmente un pallone, che lentamente entra in porta. E’ il tre a zero, e lo stadio è in delirio. I giocatori vanno a riposo fra gli applausi dei 9.000 paganti (la crisi c’è e si sente, visto il numero di spettatori). Il secondo tempo, però, come abbiamo anticipato all’inizio è tutt’altra storia e tutt’altra partita. Allegri fa uscire Ambrosini e inserisce Boateng. Mossa che sarà ampiamente lodata nel post-partita, a ragion veduta. Il Lecce non c’è, difende e prova qualche timidissima ripartenza, lasciando al Milan il pallino del gioco, facendo si che il nuovo entrato firmi il tre a uno con uno splendido tiro da fuori. La squadra di Di Francesco è completamente nel pallone –perdonate il gioco di parole-. Non riesce a reagire. Il bel gioco è l’intraprendenza mostrate nel primo tempo, hanno lasciato spazio solo a insicurezza imprecisione. Il Milan attacca e dopo appena sei minuti dal primo gol, ne mette a segno un altro sempre con Boateng, che con un altro splendido tiro insacca la palla in rete. La storia non cambia: al 63’ arriva la tripletta. Il Milan ha pareggiato. Il Lecce a questo punto spera almeno di portare un punto, ma all’83’ anche questa speranza viene resa vana perché Yepes, su assist di Cassano, firma il quattro a tre che sancisce la definitiva vittoria del Milan. Dimentichiamo questa partita, perché perdere contro il Milan non è uno scandalo, ma un vantaggio di tre gol non si può buttare via così. Ma facciamo finta di niente, non è con queste squadre che dobbiamo lottare per salvarci. Piccola nota: Cuadrado laterale va bene se non si intestardisce nei dribbling: questo purtroppo è avvenuto un po’ troppo frequentemente.

LECCE: Benassi, Mesbah, Esposito, Tomovic, Oddo, Giacomazzi, Strasser, Obodo, Cuadrado(81’ Ofere), Corvia(73’ Giandonato), Grossmuller(59’ Bertolacci).

MILAN: Abbiati, Abate, Nesta, Yepes, Antonini, Ambrosini(46’ Aquilani), Van Bommel, Nocerino, Robinho(46’ Boateng), Cassano(89’ Al Shaarawy), Ibrahimovic.

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