“Il Pd si riprenda l'autonomia di proposta”
BARI. “Uno scenario drammatico si apre per le strutture sanitarie del foggiano, a causa del blocco del turn over imposto dal Piano di Rientro”. Con queste parole il consigliere regionale del Pd e presidente della Commissione Sanità, Dino Marino, esprime la sua preoccupazione riguardo la situazione della sanità pugliese, e foggiana in particolar modo, ritenendo opportuno un cambio di rotta nella gestione delle politiche della salute, non solo da parte del Governo regionale, ma anche del Pd: “L’unica politica che la Regione sta attuando è il tentativo di presentare un piano di deroghe per le assunzioni, attraverso una trattativa tra Vendola e Fitto, lasciando, però, le strutture sanitarie nel caos. Dal canto suo, il Pd ha messo la testa sotto la sabbia, appoggiando senza condizioni Vendola e cancellando ogni sua iniziativa autonoma. È tempo di avanzare alcune proposte”.
Tra queste, secondo il consigliere, la centralizzazione degli acquisti, la distribuzione diretta dei farmaci, la lotta agli sprechi, lo snellimento delle procedure amministrative, la trasparenza nella gestione degli appalti. Al fine di risolvere quelle che Marino chiama “fondamentali criticità del nostro sistema”, ovvero la mancanza di regole condivise tra le varie ASL, l’assenza di una proficua collaborazione tra Regione e aziende sanitarie, l’inaffidabilità dei sistemi di controllo e delle modalità di raccolta dei dati, gli elevati costi della spesa sanitaria, “orientata apparentemente al risparmio”, afferma il consigliere. “Solo affrontando di petto questi problemi – sottolinea Marino – possiamo risparmiare e al contempo tutelare i bisogni dei cittadini”.
Per il consigliere del Pd sarebbe necessario anche approvare un Piano di deroghe e dare mandato di assunzione ai direttori generali: “La Giunta regionale deve prendere atto che con il blocco del turn-over non vengono assicurati i LEA (livelli essenziali di assistenza)”.
“Inoltre – aggiunge Marino – la Regione Puglia, oltre alla partita del personale, sta giocando quella sul fronte della farmaceutica territoriale e ospedaliera, per cui conta avere a disposizione una massa finanziaria più alta rispetto alle previsioni”.
Nella sua dichiarazione Marino ricorda quanto sia dibattuta in questi giorni la questione della sanità, a partire dai recenti interventi di molti esponenti provinciali del Pd a diversi livelli istituzionali, fino allo sciopero dei camici bianchi, in programma a Foggia domani 25 ottobre, e alla mobilitazione per la difesa dell’ospedale di Manfredonia. “Però – sottolinea il consigliere regionale – il problema non è solo il riconoscimento dell’ospedale di Manfredonia come struttura intermedia, ma anche il rischio di chiusura di interi reparti a San Severo, Cerignola, Lucera e persino all’interno del Policlinico di Foggia”. Infatti, continua il Marino, “dal 31 ottobre scade la maggior parte dei contratti dei dirigenti medici. Questo provocherà il collasso della sanità nella nostra provincia”.
Preso atto di tutte queste criticità, secondo il consigliere del Pd, la trattativa con Fitto non basta: “Siamo stati chiamati a governare, quindi assumiamoci le nostre responsabilità”.
Tra queste, secondo il consigliere, la centralizzazione degli acquisti, la distribuzione diretta dei farmaci, la lotta agli sprechi, lo snellimento delle procedure amministrative, la trasparenza nella gestione degli appalti. Al fine di risolvere quelle che Marino chiama “fondamentali criticità del nostro sistema”, ovvero la mancanza di regole condivise tra le varie ASL, l’assenza di una proficua collaborazione tra Regione e aziende sanitarie, l’inaffidabilità dei sistemi di controllo e delle modalità di raccolta dei dati, gli elevati costi della spesa sanitaria, “orientata apparentemente al risparmio”, afferma il consigliere. “Solo affrontando di petto questi problemi – sottolinea Marino – possiamo risparmiare e al contempo tutelare i bisogni dei cittadini”.
Per il consigliere del Pd sarebbe necessario anche approvare un Piano di deroghe e dare mandato di assunzione ai direttori generali: “La Giunta regionale deve prendere atto che con il blocco del turn-over non vengono assicurati i LEA (livelli essenziali di assistenza)”.
“Inoltre – aggiunge Marino – la Regione Puglia, oltre alla partita del personale, sta giocando quella sul fronte della farmaceutica territoriale e ospedaliera, per cui conta avere a disposizione una massa finanziaria più alta rispetto alle previsioni”.
Nella sua dichiarazione Marino ricorda quanto sia dibattuta in questi giorni la questione della sanità, a partire dai recenti interventi di molti esponenti provinciali del Pd a diversi livelli istituzionali, fino allo sciopero dei camici bianchi, in programma a Foggia domani 25 ottobre, e alla mobilitazione per la difesa dell’ospedale di Manfredonia. “Però – sottolinea il consigliere regionale – il problema non è solo il riconoscimento dell’ospedale di Manfredonia come struttura intermedia, ma anche il rischio di chiusura di interi reparti a San Severo, Cerignola, Lucera e persino all’interno del Policlinico di Foggia”. Infatti, continua il Marino, “dal 31 ottobre scade la maggior parte dei contratti dei dirigenti medici. Questo provocherà il collasso della sanità nella nostra provincia”.
Preso atto di tutte queste criticità, secondo il consigliere del Pd, la trattativa con Fitto non basta: “Siamo stati chiamati a governare, quindi assumiamoci le nostre responsabilità”.
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