ROMA. Suscita polemiche la decisione di Gianni Alemanno, sindaco di Roma, di vietare per un mese i cortei nel Municipio I della capitale (il centro storico).
''Saranno possibili solo manifestazioni stanziali, da tenersi nelle seguenti aree: piazza Bocca della Verita', piazza Santi Apostoli, piazza della Repubblica, Circo Massimo, piazza Farnese, piazza San Giovanni, piazza del Popolo e le sedi istituzionali secondo le prescrizioni della Questura di Roma'', si legge nel comunicato che reca la firma del sindaco che si avvale cosi' dei poteri di Commissario straordinario per l'emergenza traffico.
Nelle premesse della sua ordinanza, Alemanno auspica che si fissino quanto prima nuove regole per i cortei in modo da ''coniugare il diritto alla manifestazione con la massima assicurazione di tutela del diritto alla sicurezza urbana, alla libera fruizione del territorio cittadino, ivi compreso il diritto alla libera circolazione e mobilita'''.
Le prime perplessita' verso la decisione del sindaco di Roma vengono dalla Cgil. Dichiara Susanna Camusso, segretaria del sindacato: ''E' un provvedimento sbagliato, da ritirare.
Confermiamo la condanna radicale di tutti gli episodi di violenza. Impedire una manifestazione e' tuttavia la strada meno efficace per contrastarli''.
La prima manifestazione a essere colpita dall'ordinanza di Alemanno e' quella indetta dalla Fiom per venerdi' prossimo con l'obiettivo di segnalare la situazione dei lavoratori della Fiat, della componentistica e di Fincantieri. Il corteo non era stato pero' autorizzato dalla Questura gia' nei giorni scorsi. Precisa Maurizio Landini, segretario del sindacato metalmeccanici della Cgil: ''Per noi fare il corteo e' necessario, a maggior ragione dopo quello che e' successo sabato. Noi garantiamo la sicurezza. Nelle nostre manifestazioni non si viene con la faccia scoperta e con le mani libere''.
Landini ricorda che la Fiom ha chiesto alla Questura inizialmente di poter fare un corteo da piazza Esedra verso piazza Navona, rifiutata questa piazza e' stata proposta dal sindacato piazza Farnese. Ieri e' stata chiesta piazza Santi Apostoli ma anche quest'ultima e' stata negata. Al momento - conclude Landini - resta solo l'autorizzazione al concentramento in piazza Esedra mentre non e' prevista la possibilita' di sfilare in corteo.
Replica la Questura: non ci sara' alcun divieto di manifestare ma ai lavoratori della Fiom sara' messa a disposizione venerdi' prossimo a Roma una piazza, anziche' l'itinerario di un corteo ''per motivi di sicurezza alla luce degli scontri di sabato''.
Per il 5 novembre e' fissata la manifestazione nazionale del Pd che dovrebbe essere confermata nelle sue modalita'. Il programma prevedeva gia' inizialmente un concentramento a Piazza San Giovanni con il comizio conclusivo del segretario Pier Luigi Bersani.
In questo clima di polemiche c'e' attesa per l'intervento che Roberto Maroni, ministro degli Interni, terra' alle 16, 30 al Senato. Oltre a ricostruire quanto accaduto a Roma sabato scorso, il ministro potrebbe annunciare nuove misure legislative che possano consentire alle forze dell'ordine di prevenire piu' efficacemente le violenze come quelle di sabato. Ieri Maroni ha intanto espresso il proprio accordo con Antonio Di Pietro, leader dell'Udc, che aveva auspicato una sorta di legge Reale bis (norme speciali sull'ordine pubblico).
''Saranno possibili solo manifestazioni stanziali, da tenersi nelle seguenti aree: piazza Bocca della Verita', piazza Santi Apostoli, piazza della Repubblica, Circo Massimo, piazza Farnese, piazza San Giovanni, piazza del Popolo e le sedi istituzionali secondo le prescrizioni della Questura di Roma'', si legge nel comunicato che reca la firma del sindaco che si avvale cosi' dei poteri di Commissario straordinario per l'emergenza traffico.
Nelle premesse della sua ordinanza, Alemanno auspica che si fissino quanto prima nuove regole per i cortei in modo da ''coniugare il diritto alla manifestazione con la massima assicurazione di tutela del diritto alla sicurezza urbana, alla libera fruizione del territorio cittadino, ivi compreso il diritto alla libera circolazione e mobilita'''.
Le prime perplessita' verso la decisione del sindaco di Roma vengono dalla Cgil. Dichiara Susanna Camusso, segretaria del sindacato: ''E' un provvedimento sbagliato, da ritirare.
Confermiamo la condanna radicale di tutti gli episodi di violenza. Impedire una manifestazione e' tuttavia la strada meno efficace per contrastarli''.
La prima manifestazione a essere colpita dall'ordinanza di Alemanno e' quella indetta dalla Fiom per venerdi' prossimo con l'obiettivo di segnalare la situazione dei lavoratori della Fiat, della componentistica e di Fincantieri. Il corteo non era stato pero' autorizzato dalla Questura gia' nei giorni scorsi. Precisa Maurizio Landini, segretario del sindacato metalmeccanici della Cgil: ''Per noi fare il corteo e' necessario, a maggior ragione dopo quello che e' successo sabato. Noi garantiamo la sicurezza. Nelle nostre manifestazioni non si viene con la faccia scoperta e con le mani libere''.
Landini ricorda che la Fiom ha chiesto alla Questura inizialmente di poter fare un corteo da piazza Esedra verso piazza Navona, rifiutata questa piazza e' stata proposta dal sindacato piazza Farnese. Ieri e' stata chiesta piazza Santi Apostoli ma anche quest'ultima e' stata negata. Al momento - conclude Landini - resta solo l'autorizzazione al concentramento in piazza Esedra mentre non e' prevista la possibilita' di sfilare in corteo.
Replica la Questura: non ci sara' alcun divieto di manifestare ma ai lavoratori della Fiom sara' messa a disposizione venerdi' prossimo a Roma una piazza, anziche' l'itinerario di un corteo ''per motivi di sicurezza alla luce degli scontri di sabato''.
Per il 5 novembre e' fissata la manifestazione nazionale del Pd che dovrebbe essere confermata nelle sue modalita'. Il programma prevedeva gia' inizialmente un concentramento a Piazza San Giovanni con il comizio conclusivo del segretario Pier Luigi Bersani.
In questo clima di polemiche c'e' attesa per l'intervento che Roberto Maroni, ministro degli Interni, terra' alle 16, 30 al Senato. Oltre a ricostruire quanto accaduto a Roma sabato scorso, il ministro potrebbe annunciare nuove misure legislative che possano consentire alle forze dell'ordine di prevenire piu' efficacemente le violenze come quelle di sabato. Ieri Maroni ha intanto espresso il proprio accordo con Antonio Di Pietro, leader dell'Udc, che aveva auspicato una sorta di legge Reale bis (norme speciali sull'ordine pubblico).
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