di Francesco Buja. Tardivo ma un colpo l’ha battuto. La prefettura di Lecce ha deciso questa mattina, in un incontro con forze dell’ordine ed esponenti degli enti pubblici locali sulla sicurezza, le misure per arginare il fenomeno dei furti in appartamento, crescente turbamento della pubblica opinione. (leggi anche: Furti in aumento a Lecce: ecco i dati della Prefettura)
Nei primi sei mesi di quest’anno nel capoluogo salentino sono stati commessi 163 furti in abitazione: pochi per preoccuparsi?
Non bisogna enfatizzare né minimizzare il problema, ha avvertito il prefetto Giuliana Perrotta appena dopo l’incontro. “Ritengo sia importante – ha osservato il rappresentante del Governo - che l’opinione pubblica sappia che questi episodi sono attentamente seguiti, approfonditi e valutati dagli organi competenti”.
I dati analizzati con il sindaco e il presidente della Provincia non sono, secondo il prefetto, particolarmente preoccupanti.
Le misure? Rinforzi dagli istituti di vigilanza, in virtù del protocollo di legalità “Mille occhi sulla città”, per un migliore controllo del territorio. E le telecamere. “Oggi abbiamo preso atto – ha rassicurato il prefetto - che è stato ulteriormente potenziato il servizio di videosorveglianza del Comune capoluogo attraverso un finanziamento comunitario gestito dal ministero dell’Interno e insieme al sindaco abbiamo individuato in quali zone potenziare questi servizi”.
Dunque, nessun allarme, anche se a Lecce nei primi sei mesi dell’anno scorso stati commessi 133 furti in abitazione e158 nel secondo semestre. Nel 2009 commessi 130 ‘colpi’ in casa nel primo semestre e 102 nell’altra metà dell’anno. Furti, ha spiegato il prefetto, che non sono opera di una banda di malviventi.
Ma forse i cittadini, più che dai dati, sono impressionati dal modus agendi di questi malviventi. Rubano in mattinata, quando potrebbero essere notati da carabinieri e poliziotti di quartiere, e sono velocissimi: sembrano imprendibili.
Il prefetto ha ribadito che l’azione della prefettura sarà tesa alla prevenzione. Ecco, appunto: le guardie private non potevano essere scomodate prima?
Nei primi sei mesi di quest’anno nel capoluogo salentino sono stati commessi 163 furti in abitazione: pochi per preoccuparsi?
Non bisogna enfatizzare né minimizzare il problema, ha avvertito il prefetto Giuliana Perrotta appena dopo l’incontro. “Ritengo sia importante – ha osservato il rappresentante del Governo - che l’opinione pubblica sappia che questi episodi sono attentamente seguiti, approfonditi e valutati dagli organi competenti”.
I dati analizzati con il sindaco e il presidente della Provincia non sono, secondo il prefetto, particolarmente preoccupanti.
Le misure? Rinforzi dagli istituti di vigilanza, in virtù del protocollo di legalità “Mille occhi sulla città”, per un migliore controllo del territorio. E le telecamere. “Oggi abbiamo preso atto – ha rassicurato il prefetto - che è stato ulteriormente potenziato il servizio di videosorveglianza del Comune capoluogo attraverso un finanziamento comunitario gestito dal ministero dell’Interno e insieme al sindaco abbiamo individuato in quali zone potenziare questi servizi”.
Dunque, nessun allarme, anche se a Lecce nei primi sei mesi dell’anno scorso stati commessi 133 furti in abitazione e158 nel secondo semestre. Nel 2009 commessi 130 ‘colpi’ in casa nel primo semestre e 102 nell’altra metà dell’anno. Furti, ha spiegato il prefetto, che non sono opera di una banda di malviventi.
Ma forse i cittadini, più che dai dati, sono impressionati dal modus agendi di questi malviventi. Rubano in mattinata, quando potrebbero essere notati da carabinieri e poliziotti di quartiere, e sono velocissimi: sembrano imprendibili.
Il prefetto ha ribadito che l’azione della prefettura sarà tesa alla prevenzione. Ecco, appunto: le guardie private non potevano essere scomodate prima?