Libri: il sogno della “spiaggia perfetta” per dar corpo all’Hi-Performance

di Francesco Greco. Possiamo essere quel che vogliamo essere? Al di là del bene e del male, parafrasando Nietzsche? Maturare un’autostima forte e decisa, mutuata dallo spirito dionisiaco? Ottimizzando al massimo il tempo, quindi la vita? Inventandosi occasioni “speciali” in cui dar tutto di sè, e prendere tutto? Quelle che conducono un individuo davanti al suo “io” più profondo con l’intento di realizzare le aspirazioni più segrete?
Gianluca Lucchese ha scritto un romanzo complesso, postmoderno, essenziale per teorizzare che sì, si può influire sul proprio destino, suggerirgli i passaggi. Si può, si deve credere nei propri sogni, in se stessi, sempre e comunque. Un romanzo che muovendo dai postulati della New Age (trasfigurati nella Next Age), approda nel solco di un pensiero filosofico detto “Hi-Performance” che detta agli “iniziati” le regole più elementari, e per questo talvolta vincenti, affinchè sul palcoscenico della vita dia il meglio di sé nella convinzione che lo spettacolo non avrà repliche. “Siamo noi – è uno dei pensieri portanti - a costruire il nostro destino, a decidere chi vogliamo essere, non conta il giudizio degli altri, non importa il passato: ciò che conta è il futuro, i nostri sogni, le mète che vogliamo raggiungere”.
Sono le premesse estetico-filosofiche de “La spiaggia perfetta” (LiberaMente in cammino: prossima fermata Russel Square), Edizioni Miele 2011, pp. 144, € 13.70, Collana “Percorsi d’autore”, belle illustrazioni di Lorenzo Simonelli, calibrata la traduzione di Laura Marrocco (per l’edizione che va sul mercato anglosassone). Un romanzo assolutamente originale, fuori dagli schemi narrativi correnti, scuole di scrittura creativa e accademie autoreferenziate, lontano dai format e i codici editoriali esistenti. Innovativo e postmoderno, che vive di continue illuminazioni, di invenzioni e sperimentazioni (l’uso del neretto, la punteggiatura, le frasi in inglese, la koinè di echi e contaminazioni, la stessa grafica del libro, la scelta dei colori) e suggerisce al lettore di volersi bene, credere in se stessi, osare sempre, esprimere la propria soggettività sino in fondo. Lo scrittore indica “la via della consapevolezza” mentre mangia uno spaghetto e un branzino al vapore davanti al mare, pensando a quand’era bambino e imparò a pescare, mentre in sottofondo c’è, di volta in volta, Verdi o Freddy Mercury, Domenico Modugno con l’immortale “Volare” o Frank Sinatra con la deliziosa “My Way”. Per acquisire coscienza di sé, i propri mezzi, le potenzialità, i sogni a cui derogare sarebbe un suicidio. Nell’intento di superare gli ostacoli che si frappongono fra noi e le mète che ci siamo dati, rimuovere alibi spesso troppo facili, tenere davanti agli occhi l’obiettivo, far crescere l’autostima puntando alla realizzazione della propria mission: appunto, la “spiaggia perfetta”.
In prima persona (“Mi chiamo Lucas Ciandri…”), stile molto evocativo, a tratti interattivo, ecco cosa cerca il Lucchese-scrittore: “Si, voglio diventare un grande scrittore, usare la penna sul foglio come Van Gogh il pennello sulle tele. Voglio farlo entro tre, al massimo quattro anni. Voglio che i miei libri siano tradotti anche in spagnolo e in inglese. Voglio anche campare con i soldi che i miei scritti frutteranno, e se il mio volto non diventerà famoso non importa, lo saranno le mie storie”. Un “manifesto” esistenzial-estetico che trasfigura l’Hi-Performance citando Voltaire: “Giudica un uomo dalle sue domande piuttosto che dalle sue risposte” e Hikmet: “Il più bello dei mari / è quello che non navigammo. / I più belli dei nostri giorni...”.
13 capitoli intensi come il mosto, succosi come una pesca matura, morbidi come velluto bordò. Scagliati in avanti nel tempo, nel XXII secolo, in una vorticosa danza balcanica, un happening travolgente dove tutto è possibile perchè ci si mette in gioco di continuo, che procedono sincopati come il jazz. Barbara Miele è una bella ragazza svizzera che ha girato il mondo con gli occhi aperti e i sensi all’erta. Da poco s’è trapiantata – con i bambini e tanti animali - nella Puglia meridionale dopo un colpo di fulmine con il paesaggio trovato fra Lecce e Leuca. Ha fondato una casa editrice avveniristica, futurista: la sua stessa parabola, essenziale, ottimizzata, è la sostanza dell’Hi-Performance. Della serie “Volere è potere”, e dove se non sulla “spiaggia perfetta”?

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