ROMA. "Io lottero' sempre per farle scagionare, ma se non riusciro' a farle uscire, la faro' finita perche' non riesco ad andare avanti cosi'. Queste le parole di Michele Misseri, intervistato in esclusiva da Ilaria Cavo per "Domenica Cinque".
"Gli abitanti di Avetrana vogliono che io dica che sono state Sabrina e Cosima ad uccidere Sarah - continua Misseri - Soffro per la mia famiglia perche' quella poveretta di Sarah Scazzi non riposera' mai in pace. Anche se la madre di Sarah non mi credera' mai, sono io il colpevole, e quando Valentina mi ha detto che mi avevano prosciolto sono stato malissimo.
Io non ho piu' senso, che sto a fare qua. Prego sempre perche' Sarah non venga piu' in sogno a me - conclude - ma agli inquirenti per far capire loro la verita'".
UN ANNO FA RITROVATI I RESTI DI SARAH - Il 6 ottobre di un anno fa Michele Misseri, agricoltore di Avetrana, fu convocato in caserma e messo sotto torchio dai magistrati in una stanza del comando provinciale dei carabinieri di Taranto. Dopo 41 giorni di indagini, ricerche, speranze disattese, il mistero sulla scomparsa di Sarah Scazzi, studentessa quindicenne nipote di Misseri, stava per schiudersi. Poco dopo le 22.30, Michele Misseri confesso' di aver ucciso la nipotina (versione poi modificata almeno altre sei volte) e indico' il pozzo-cisterna dov'erano stati nascosti i poveri resti di Sarah.
"Gli abitanti di Avetrana vogliono che io dica che sono state Sabrina e Cosima ad uccidere Sarah - continua Misseri - Soffro per la mia famiglia perche' quella poveretta di Sarah Scazzi non riposera' mai in pace. Anche se la madre di Sarah non mi credera' mai, sono io il colpevole, e quando Valentina mi ha detto che mi avevano prosciolto sono stato malissimo.
Io non ho piu' senso, che sto a fare qua. Prego sempre perche' Sarah non venga piu' in sogno a me - conclude - ma agli inquirenti per far capire loro la verita'".
UN ANNO FA RITROVATI I RESTI DI SARAH - Il 6 ottobre di un anno fa Michele Misseri, agricoltore di Avetrana, fu convocato in caserma e messo sotto torchio dai magistrati in una stanza del comando provinciale dei carabinieri di Taranto. Dopo 41 giorni di indagini, ricerche, speranze disattese, il mistero sulla scomparsa di Sarah Scazzi, studentessa quindicenne nipote di Misseri, stava per schiudersi. Poco dopo le 22.30, Michele Misseri confesso' di aver ucciso la nipotina (versione poi modificata almeno altre sei volte) e indico' il pozzo-cisterna dov'erano stati nascosti i poveri resti di Sarah.