Ognissanti, la festa di tutti

San Giuseppe, patrono dei lavoratori e dei papà, che nelle iconografie è rappresentato come un vecchio, in realtà era un uomo giovane, fidanzato con Maria, la madre di Gesù. Il fidanzamento a quei tempi durava un anno e successivamente iniziava la vita coniugale, ma prima delle nozze Maria rimase incinta e Giuseppe pensò di sciogliere il matrimonio per non esporre la fidanzata alla lapidazione. Ma, un Angelo lo avverte in sogno: «Non temere di prendere con te Maria, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo», e così Giuseppe divenne padre di Gesù.
Santa Rosa da Lima (1586-1617), al secolo Isabella Flores y de Oliva, la prima Santa del Nuovo Mondo, nacque da genitori spagnoli trapiantati in Perù e dal momento che appariva di straordinaria bellezza, la madre un giorno le disse “Sei bella come una rosa” e da quel giorno non fu più Isabelita ma Rosa, come il più bel fiore del Perù. Canonizzata nel 1671, è venerata non solo come Patrona della sua patria, ma anche di tutta l’America Latina e delle Isole Filippine. Ciò che stupisce nella vicenda umana di questa Santa, morta a soli 31 anni, è un inconcepibile desiderio di sofferenza. In Perù non vi erano conventi e Isabella Flores impose a se stessa una regola di vita austera, secondo le proprie vedute. San Rocco di Montpellier, un Santo di casa nostra, sebbene nato in Francia, viene festeggiato in molte località pugliesi, il cui culto risale alle pestilenze del XVII secolo, durante le quali, alcuni paesi, soprattutto in provincia di Bari, furono tra i pochi ad essere risparmiati dalla peste. Le fonti su di lui sono poco precise e rese più oscure dalla leggenda. In pellegrinaggio diretto a Roma, dopo aver donato tutti sui beni ai poveri, si sarebbe fermato ad Acquapendente, dedicandosi all’assistenza degli ammalati di peste e facendo guarigioni miracolose che diffusero la sua fama. Invocato nelle campagne contro le malattie del bestiame e le catastrofi naturali, il suo culto si diffuse straordinariamente nell’Italia del Nord, legato in particolare al suo ruolo di protettore contro la peste. E, dal momento che il mio nome è Vittorio, consentitemi di ricordarne il Santo. San Vittorio non ha lasciato notizie di sé, si sa solo che ha subito il martirio a Cesarea di Cappadocia e che era un romano. Dal “Martirologio Geronimiano”, che lo cita al 21 maggio, insieme ad altri due martiri, Polieuto e Donato, che si celebrano nello stesso giorno, è passato nel “Martirologio Romano”. Altro non si sa. Comunque il gruppo lo si ritrova sempre nei martirologi storici occidentali. La mancanza di notizie, contrariamente alle regole, non l’ha messo nel dimenticatoio della storia, egli è certamente più ricordato nei secoli successivi, di quanto non fosse nominato e conosciuto in vita. Vittorio è l’unico Santo con questo nome, proviene dal latino Victorius variante di Victor (vincitore). In Inghilterra fu portato dalla celebre regina Vittoria il cui nome segnò anche un’epoca ed uno stile (vittoriano). È invocato contro il fulmine, la grandine e gli spiriti maligni. Per chi volesse sapere qualche notizia in più sui Santi può consultare il bel volume di Rocco Panzarino, appassionato di collezionismo con particolare interessamento ai “santini”, “I Santi del Calendario” secondo il Martirologio Romano (Schena Editore, Euro 45,00). Si tratta di un bel volume di grande formato (22x30) e molto ben illustrato che accompagna il lettore quotidianamente, come in una passeggiata, a conoscere i Santi del giorno, ovvero i principali Santi che la Chiesa ricorda, riportando per ognuno una scheda con brevi note biografiche ed anche qualche curiosità. L’opera si divide in 12 mesi e per ogni giorno è riportata l’immagine del Santo che la Chiesa ricorda ed una breve scheda biografica. In molti casi sono riportate immagini d’autore. Inoltre è presente un appendice che riporta mestieri, professioni e rispettivi Santi protettori.
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