Ospedale Bonomo: Stefàno scrive a Ventola e Schittulli

BARI. L’Assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno ha scritto ai presidenti delle Provincie di Bari e BAT, Francesco Schittulli e Francesco Ventola, in merito all’avvio delle procedure per la liquidazione del Centro Ricerche Bonomo di Andria.
“Pur non intendendo in alcun modo entrare negli ambiti delle legittime scelte delle Amministrazioni provinciali – spiega l’assessore Stefàno - ho inteso sollecitare la sensibilità dei Presidenti Schittulli e Ventola riguardo al valore dell’attività scientifica sviluppata dal Centro di Ricerca per l’agricoltura”.

Il Centro Bonomo di Andria, sin dalla sua istituzione ha svolto una importante funzione di ricerca, soprattutto nella gestione post-raccolta dei prodotti ortofrutticoli freschi, della loro trasformazione e valorizzazione, “che proprio nell’attuale contingenza – sottolinea Stefàno - assume uno straordinario e fondamentale interesse”.
“Nell’attuale momento storico – incalza l’assessore regionale - l’agricoltura pugliese è alle prese con diverse problematiche, come il mantenimento di accettabili livelli di remunerazione dei prodotti agricoli e il conseguente reddito delle imprese agricole, ma sta dimostrando una straordinaria capacità di tenuta che ci consente di invertire la rotta rispetto al rischio concreto, che abbiamo corso per troppi anni, di abbandono in massa dell’attività agricola con la definitiva perdita dell’identità dei nostri territori”.

“Ora – spiega Stefàno – in un periodo in cui cruciale per l’accrescimento della competitività delle imprese pugliesi è l’investimento sulla valorizzazione della qualità e sulla innovazione, cardini delle politiche regionali di supporto alla produzione agricola regionale, importantissimo appare il ruolo del Centro Bonomo. Proprio l’innovazione, infatti, in particolare sui temi sviluppati dal Centro, rappresenta e potrebbe continuare a rappresentare il fattore cruciale per il rafforzamento della competitività del nostro sistema produttivo. Vanno esattamente in questa direzione: le ricerche su scala applicativa, particolarmente vicina all’applicazione industriale, commissionate da aziende locali e quelle sviluppate con programmi nazionali o internazionali in corso, così come le collaborazioni scientifiche con numerosi partner nazionali, ma anche l’accreditamento presso la Regione Puglia come Ente di formazione”.

“Sono certo - conclude Stefàno nella lettera ai due presidenti- che valuterete ogni possibile ipotesi che possa assicurare la salvaguardia del know-how, della dotazione umana e strutturale e delle relazioni scientifiche e territoriali, che costituiscono oggi un patrimonio non solo del Centro ma dell’intera comunità pugliese - non solo quella "contadina" - che regge la sua economia, le sue relazioni sociali e i suoi tratti identitari e culturali sull’agricoltura”.

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