Rifiuti: contratti di Programma, Pia e Titolo II anche per le imprese del riciclo

BARI. Trasformare in utilità economica vera i rifiuti, chiudendo l’intero ciclo, dalla raccolta al recupero. Con questo preciso obiettivo la Regione Puglia ha scelto di estendere tre incentivi, i Contratti di Programma regionali, i Programmi integrati di agevolazione (Pia) e il cosiddetto “Titolo II”, cioè gli Aiuti agli investimenti iniziali delle microimprese e piccole imprese, alle aziende che si occupano di produzione di compost, di recupero e preparazione di rottami metallici, di materiale plastico, di vetro e di legno provenienti dai rifiuti solidi urbani e industriali e dalle biomasse. Il tutto per produrre nuove materie prime, chiudendo il ciclo dei rifiuti e producendo utili. Le imprese potenzialmente coinvolte in Puglia sono in tutto 631 ed occupano 10.200 addetti. Possono essere di ogni dimensione: le grandi sarebbero agevolate dai Contratti di Programma regionali, le medie soprattutto dai Pia e le piccole e piccolissime principalmente dal Titolo II. Questi incentivi attivi dall’inizio del 2009 con una dotazione totale di 498milioni euro, erano estesi soprattutto al settore manifatturiero, ai servizi di telecomunicazione, all’informatica, alla ricerca scientifica, ai call center, alla logistica, all’editoria, alla produzione cinematografica, televisiva e musicale, per arrivare alle piccole imprese artigiane, commerciali, manifatturiere, di costruzioni, di servizi di comunicazione ed informazione e alle piccole e microimprese che gestiscono asili nido, ludoteche servizi non residenziali per anziani e disabili. Fino ad oggi sono stati approvati progetti di massima per oltre 1.289milioni di euro di investimenti (di cui più di 370,7milioni la parte pubblica) e adesso per la prima volta gli aiuti si estendono al settore del riciclo.

Si tratta di una vera svolta che ha il potenziale di rendere autonome le regioni nel ciclo dei rifiuti risolvendo uno dei più grandi problemi delle società moderne. I rifiuti infatti possono imboccare due strade: lo stoccaggio nelle discariche, oppure la riutilizzazione finalizzata al riciclo. In entrambi i casi sono soluzioni che denotano debolezza. Lo stoccaggio può evolvere nell’esportazione dei rifiuti, il che vuol dire che il sistema non riesce a gestirli. La raccolta differenziata rischia invece di essere solo un costo se la differenziazione viene fatta in regione, ma il recupero effettivo avviene fuori. Questi incentivi hanno l’obiettivo di trasformare il ciclo della differenziata in un’utilità economica per il territorio rendendo autonoma la regione. Le agevolazioni si rivolgono infatti ad imprese che hanno la possibilità di raccogliere rifiuti organici e trasformarli in compost o che raccolgono rifiuti di carta e li trasformano in prodotti di carta riciclata, e prodotti di plastica per farne resine sintetiche e nuove materie prime. La Puglia ha infatti tutti i requisiti per chiudere da sé il ciclo dei rifiuti e lo fa aiutando le imprese con gli incentivi e trasformando i rifiuti in utilità proprio grazie agli aiuti. Se così non fosse sarebbero soltanto un costo pubblico. In questo modo invece il rifiuto ritorna ad essere un bene.

Le novità sono già in vigore perché la nuova versione dei PIA e del Titolo II è stata pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia del 22 settembre 2011 (è il n.147), mentre le modiche dei Contratti di Programma Regionali sono uscite il 29 settembre 2011 (sul Burp n. 151). In tutti e tre i casi si tratta di provvedimenti immediatamente esecutivi, mentre non c’è data di scadenza degli incentivi, essendo tutti a sportello, dunque attivi fino all’esaurimento delle risorse.

Informazioni bando e modulistica sono su www.sistema.puglia.it.

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