BARI. “Senza freni, ormai il ‘nostro’ Nichi Vendola, nella sua infinita opera di autoricarica della stima verso se stesso. Mentre la Regione che dovrebbe governare affonda ,il presidente, da chissà quale località (a Bari non lo si vede da tempo) lancia anatemi contro i suoi ‘compagni/amici’ romani rei di avere commemorato il genio della Apple, Steve Jobs, scomparso pochi giorni fa". Lo sostiene il vicecapogruppo Pdl, Massimo Cassano.
"Il ‘grande’ Nichi, - prosegue Cassano - sconfessando il manifesto con cui i compagni/amici di Sel hanno tappezzato la capitale, ha dunque ribadito le differenze tra Jobs e il vendolismo per la battaglia sul free software, dimenticando – volutamente dimenticando – il ‘predicatore delle Murge’, il fatto che Jobs con il suo esempio contraddice l’idea vendoliana della vita e del lavoro: il patron di Apple il suo successo se l’è costruito da solo, senza sussidi all’imprenditoria giovanile, partendo da un’impresa nata in un garage, altro che stantìa burocrazia".
"E tanto, - sottolinea ancora Cassano - al Vendola che si propone nelle vesti di ‘presidente di tutti gli Italiani’, non piace. In realtà non può piacergli uno che ha creato un impero economico in nome della genialità applicata all'innovazione (quella vera) distribuendo migliaia – forse milioni – di posti di lavoro in tutto il mondo. Uno stravolgimento insomma di quel ‘sistema Puglia’ che invece sta piegando l'economia di un'intera regione, in attesa – improbabile per fortuna – di piegare quella di un'intera nazione".
"No, - incalza Cassano - il guru della Apple ha avuto un’idea, l’ha sviluppata, ha rischiato, ci ha messo la faccia, l’ha tradotta in realtà e, giustamente, ne ha raccolto i copiosi frutti. Jobs ha realizzato ciò in cui credeva e in cui credono – evidentemente - anche molti militanti di Sel, l’ha venduto bene e – com'è giusto – ha reinvestito i guadagni nell'azienda. E invece no, in Italia evidentemente c'è ancora una sinistra semi occulta che se da un lato – in pubblico – ritiene di dover sostituire il termine compagno con amico, nell'intimo vede ancora il successo, la libertà d’impresa quali tabù, soprattutto quando non ci si piega alla logica della (mala) gestione della politica locale".
"‘Vuoi passare il resto della vita a vendere acqua zuccherata, o vuoi una possibilità di cambiare il mondo?’, si chiedeva Steve Jobs. Evidentemente, Vendola, - conclude - come i fatti purtroppo ampiamente dimostrano, ha optato per la prima risposta”.
"Il ‘grande’ Nichi, - prosegue Cassano - sconfessando il manifesto con cui i compagni/amici di Sel hanno tappezzato la capitale, ha dunque ribadito le differenze tra Jobs e il vendolismo per la battaglia sul free software, dimenticando – volutamente dimenticando – il ‘predicatore delle Murge’, il fatto che Jobs con il suo esempio contraddice l’idea vendoliana della vita e del lavoro: il patron di Apple il suo successo se l’è costruito da solo, senza sussidi all’imprenditoria giovanile, partendo da un’impresa nata in un garage, altro che stantìa burocrazia".
"E tanto, - sottolinea ancora Cassano - al Vendola che si propone nelle vesti di ‘presidente di tutti gli Italiani’, non piace. In realtà non può piacergli uno che ha creato un impero economico in nome della genialità applicata all'innovazione (quella vera) distribuendo migliaia – forse milioni – di posti di lavoro in tutto il mondo. Uno stravolgimento insomma di quel ‘sistema Puglia’ che invece sta piegando l'economia di un'intera regione, in attesa – improbabile per fortuna – di piegare quella di un'intera nazione".
"No, - incalza Cassano - il guru della Apple ha avuto un’idea, l’ha sviluppata, ha rischiato, ci ha messo la faccia, l’ha tradotta in realtà e, giustamente, ne ha raccolto i copiosi frutti. Jobs ha realizzato ciò in cui credeva e in cui credono – evidentemente - anche molti militanti di Sel, l’ha venduto bene e – com'è giusto – ha reinvestito i guadagni nell'azienda. E invece no, in Italia evidentemente c'è ancora una sinistra semi occulta che se da un lato – in pubblico – ritiene di dover sostituire il termine compagno con amico, nell'intimo vede ancora il successo, la libertà d’impresa quali tabù, soprattutto quando non ci si piega alla logica della (mala) gestione della politica locale".
"‘Vuoi passare il resto della vita a vendere acqua zuccherata, o vuoi una possibilità di cambiare il mondo?’, si chiedeva Steve Jobs. Evidentemente, Vendola, - conclude - come i fatti purtroppo ampiamente dimostrano, ha optato per la prima risposta”.
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