TRANI. Il consigliere regionale del Pd: “Trani deve essere protagonista di un nuovo, grande cambiamento: per questo c’è bisogno di una proposta autorevole largamente condivisa e sostenuta”.
“Sono convinto che i processi democratici o sono largamente partecipati o rappresentano solo una parziale e flebile legittimazione”. Interviene così Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Partito Democratico, sulle discusse elezioni primarie di Trani che si sono tenute domenica scorsa. “Si è trattato di primarie ‘forzate’ visto che, come noto, la maggior parte dei partiti della coalizione di centrosinistra non le ha ritenute necessarie avendo già condiviso una proposta di sintesi – sottolinea Mennea –. È evidente quindi che siamo di fronte a risultati che hanno un peso specifico ben diverso rispetto a quello che sarebbe potuto essere se si fosse trattato di elezioni primarie vere e proprie, democratiche fino in fondo e accettate e condivise da tutti. Ad ogni buon conto è opportuno che la proposta emersa dalla consultazione popolare, seppur insufficiente, venga analizzata dalla coalizione ed è giusto che sia quest’ultima a decidere”.
“Finora abbiamo sentito parlare solo di persone ma mai di programmi – aggiunge il consigliere regionale del Partito Democratico –. È invece necessario costruire un programma alternativo per far uscire dall’angolo una città che, malgrado la sua importanza ed il suo prestigio, sta perdendo credibilità sia sul piano provinciale che su quello regionale. Trani deve essere protagonista di un nuovo, grande cambiamento: per questo c’è bisogno di una proposta autorevole largamente condivisa e sostenuta da tutto il centrosinistra. In caso contrario la coalizione rischierà di andare incontro all’ennesima sconfitta”.
“Sono convinto che i processi democratici o sono largamente partecipati o rappresentano solo una parziale e flebile legittimazione”. Interviene così Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Partito Democratico, sulle discusse elezioni primarie di Trani che si sono tenute domenica scorsa. “Si è trattato di primarie ‘forzate’ visto che, come noto, la maggior parte dei partiti della coalizione di centrosinistra non le ha ritenute necessarie avendo già condiviso una proposta di sintesi – sottolinea Mennea –. È evidente quindi che siamo di fronte a risultati che hanno un peso specifico ben diverso rispetto a quello che sarebbe potuto essere se si fosse trattato di elezioni primarie vere e proprie, democratiche fino in fondo e accettate e condivise da tutti. Ad ogni buon conto è opportuno che la proposta emersa dalla consultazione popolare, seppur insufficiente, venga analizzata dalla coalizione ed è giusto che sia quest’ultima a decidere”.
“Finora abbiamo sentito parlare solo di persone ma mai di programmi – aggiunge il consigliere regionale del Partito Democratico –. È invece necessario costruire un programma alternativo per far uscire dall’angolo una città che, malgrado la sua importanza ed il suo prestigio, sta perdendo credibilità sia sul piano provinciale che su quello regionale. Trani deve essere protagonista di un nuovo, grande cambiamento: per questo c’è bisogno di una proposta autorevole largamente condivisa e sostenuta da tutto il centrosinistra. In caso contrario la coalizione rischierà di andare incontro all’ennesima sconfitta”.