ROMA. Vanno chiuse le sedi dei ministeri aperte a Monza. Lo ha disposto la Terza Sezione del Tribunale del Lavoro di Roma, dopo il ricorso dei sindacati Sipre e Snaprecom. Immediata la reazione della Lega. "Le sedi dei ministeri di Monza restano aperte e continuano ad operare" ha subito dichiarato il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli. Ma veniamo ai motivi della chiusura. Il giudice del Lavoro, Angela Baroncini, ha dichiarato l'antisindacalita' della condotta tenuta dalla presidenza del Consiglio dei ministri", si legge nella sentenza in merito allo spostamento di alcuni uffici del ministero per la Semplificazione normativa e del dipartimento per le Riforme istituzionali e ha ordinato "all'Amministrazione resistente di desistere dal comportamento antisindacale e di rimuoverne gli effetti".
In altre parole, le sedi dei ministeri aperte a Monza vanno chiuse immediatamente. Alla base della sentenza c'e' la mancata concertazione con le organizzazioni sindacali per una riorganizzazione che coinvolge da vicino i lavoratori, ma anche il ritardo con cui la Presidenza del Consiglio ha provveduto a inviare gli atti alle rappresentanze. I sindacati, come si legge nel dispositivo, lamentano proprio la mancanza di concertazione - "la mancata attivazione del sistema di relazioni sindacali previsto dal contratto nazionale del lavoro" - con il Comparto della Presidenza del Consiglio. Ma la Presidenza del Consiglio, "neppure a fronte della richiesta formale da parte del Sipre", ha provveduto a fornire, nel termine di legge, copia dei provvedimenti ministeriali".
Scaduti tali termini, i sindacati hanno fatto ricorso, il 14 ottobre c'e' stata l'udienza e questa mattina la sentenza che ha decretato che le sedi di Monza dei ministeri vanno chiuse.
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