BARI. “Mentre Vendola, questa volta pare da Roma, lancia proclami sulle eventuali, possibili prossime primarie del Pd, i dipendenti della Regione Puglia sono abbandonati a se stessi e il rischio è che l'intera macchina amministrativa salti per aria". Lo ha detto in una nota il consigliere regionale e vicecapogruppo del Pdl Massimo Cassano.
"Infatti - prosegue Cassano - gran parte di questi addetti hanno acquisito professionalità nei singoli settori e molti di loro hanno ruoli apicali nella gerarchia interna alla pubblica amministrazione.
Oggi - spiega il consigliere del Pdl - la seconda commissione ha approvato all'unanimità la norma che tenta di evitare ai dipendenti la retrocessione delle funzioni. E domani se ne discuterà in consiglio Regionale. Una situazione drammatica, perché ora diventa fondamentale che tale proposta di legge – sebbene tra riserve di anticostituzionalità - venga approvata. Si tratta dell’unica soluzione possibile in questo momento per salvare la macchina amministrativa della Regione Puglia e la stessa attività di un ente che sta pagando a caro prezzo l'assenza totale e colpevole di una qualsivoglia azione politica da parte della maggioranza di centrosinistra".
"Un evento di una gravità inaudita - incalza Cassano - che si unisce al totale fallimento delle politiche sanitarie, di lavoro, di sviluppo che stanno piegando la società pugliese. Una Regione che non riesce a sfruttare i fondi Fas, che perde tempo, che si invischia in situazioni di fantapolitica mondiale, dimenticando i problemi quotidiani della comunità che dovrebbe amministrare. Vendola ormai ha ampiamente dato dimostrazione di voler del tutto rinunciare al suo ruolo guida, “abdicando” scelte e decisioni ad una sorta di “Armata Brancaleone” che non riesce ad andare oltre sterili quanto inutili dichiarazioni. Da pugliese chiedo al “mio” Presidente quel passo indietro fondamentale per salvare la nave prima che affondi. Si dimetta dal suo incarico Nichi Vendola e - conclude Cassano - affidi il giudizio sul suo operato di governatore alle urne. Tutti i cittadini non potranno che essergli finalmente grati”.
"Infatti - prosegue Cassano - gran parte di questi addetti hanno acquisito professionalità nei singoli settori e molti di loro hanno ruoli apicali nella gerarchia interna alla pubblica amministrazione.
Oggi - spiega il consigliere del Pdl - la seconda commissione ha approvato all'unanimità la norma che tenta di evitare ai dipendenti la retrocessione delle funzioni. E domani se ne discuterà in consiglio Regionale. Una situazione drammatica, perché ora diventa fondamentale che tale proposta di legge – sebbene tra riserve di anticostituzionalità - venga approvata. Si tratta dell’unica soluzione possibile in questo momento per salvare la macchina amministrativa della Regione Puglia e la stessa attività di un ente che sta pagando a caro prezzo l'assenza totale e colpevole di una qualsivoglia azione politica da parte della maggioranza di centrosinistra".
"Un evento di una gravità inaudita - incalza Cassano - che si unisce al totale fallimento delle politiche sanitarie, di lavoro, di sviluppo che stanno piegando la società pugliese. Una Regione che non riesce a sfruttare i fondi Fas, che perde tempo, che si invischia in situazioni di fantapolitica mondiale, dimenticando i problemi quotidiani della comunità che dovrebbe amministrare. Vendola ormai ha ampiamente dato dimostrazione di voler del tutto rinunciare al suo ruolo guida, “abdicando” scelte e decisioni ad una sorta di “Armata Brancaleone” che non riesce ad andare oltre sterili quanto inutili dichiarazioni. Da pugliese chiedo al “mio” Presidente quel passo indietro fondamentale per salvare la nave prima che affondi. Si dimetta dal suo incarico Nichi Vendola e - conclude Cassano - affidi il giudizio sul suo operato di governatore alle urne. Tutti i cittadini non potranno che essergli finalmente grati”.
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