BARI. Attualità della questione meridionale e ruolo che il Mezzogiorno può avere per il riscatto del Paese saranno alcuni dei temi affrontati nel corso di un grande evento pubblico in programma a Bari domani, martedì 29 novembre.
Il dibattito partirà dalle riflessioni del giornalista Pino Aprile raccolte nel suo ultimo successo editoriale "Giù al Sud. Perché i terroni salveranno l'Italia", che segue il bestseller "Terroni", divenuto un manifesto del nuovo orgoglio sudista, da mesi in classifica con trenta ristampe in un anno e 250mila copie vendute.
L'incontro si terrà nel Teatro Petruzzelli, domani alle ore 18, alla presenza dell'autore Pino Aprile, del sindaco di Bari Michele Emiliano e del giornalista Raffaele Nigro, con interventi e domande del pubblico.
L'ingresso è libero.
"Mai ho viaggiato a Sud come in questi ultimi due, tre anni, e ogni volta mi sorprendo a fare il conto di quanto ne so e di quanto si possa percepire di intenso e profondo senza riuscire a cogliere l'insieme. Ho pensato che fosse più onesto raccontare le tappe del mio viaggio, senza ricorrere ad artifici che le facessero diventare parte di una narrazione unica. Ma questo paesaggio narrativo comunque parla, e sapere di noi, chiunque noi siamo, ovunque siamo, è opera collettiva. Questo libro è il mio mattone (termine disgraziatissimo per un libro) per il muro della casa che si costruisce insieme. Il Sud non ha voce, o voci piccole e sparse, ed è possibile che gli stessi protagonisti non percepiscano quanto siano parte di un tutto, forse decisivo. Vedi un Sud dove una generazione di ragazzi resta per costruire una possibilità di futuro a casa sua, riscoprendone valori sottovalutati e, con quelli, un passato negletto. Non sono idealisti, non si fanno illusioni, hanno poca stima nelle possibilità e nell'attenzione che questo paese offre, ma hanno più fiducia in se stessi. Creano un festival del cinema, si occupano di volontariato, girano per paesini dimenticati a riscoprire forme d'artigianato d'arte, gestiscono il più grande centro di prima accoglienza d'Europa, a Crotone. Mentre tutti guardano al Nord, ricco e potente, alle loro spalle, al Sud, credo stia nascendo l'Italia di domani. Un'Italia migliore".
Il dibattito partirà dalle riflessioni del giornalista Pino Aprile raccolte nel suo ultimo successo editoriale "Giù al Sud. Perché i terroni salveranno l'Italia", che segue il bestseller "Terroni", divenuto un manifesto del nuovo orgoglio sudista, da mesi in classifica con trenta ristampe in un anno e 250mila copie vendute.
L'incontro si terrà nel Teatro Petruzzelli, domani alle ore 18, alla presenza dell'autore Pino Aprile, del sindaco di Bari Michele Emiliano e del giornalista Raffaele Nigro, con interventi e domande del pubblico.
L'ingresso è libero.
"Mai ho viaggiato a Sud come in questi ultimi due, tre anni, e ogni volta mi sorprendo a fare il conto di quanto ne so e di quanto si possa percepire di intenso e profondo senza riuscire a cogliere l'insieme. Ho pensato che fosse più onesto raccontare le tappe del mio viaggio, senza ricorrere ad artifici che le facessero diventare parte di una narrazione unica. Ma questo paesaggio narrativo comunque parla, e sapere di noi, chiunque noi siamo, ovunque siamo, è opera collettiva. Questo libro è il mio mattone (termine disgraziatissimo per un libro) per il muro della casa che si costruisce insieme. Il Sud non ha voce, o voci piccole e sparse, ed è possibile che gli stessi protagonisti non percepiscano quanto siano parte di un tutto, forse decisivo. Vedi un Sud dove una generazione di ragazzi resta per costruire una possibilità di futuro a casa sua, riscoprendone valori sottovalutati e, con quelli, un passato negletto. Non sono idealisti, non si fanno illusioni, hanno poca stima nelle possibilità e nell'attenzione che questo paese offre, ma hanno più fiducia in se stessi. Creano un festival del cinema, si occupano di volontariato, girano per paesini dimenticati a riscoprire forme d'artigianato d'arte, gestiscono il più grande centro di prima accoglienza d'Europa, a Crotone. Mentre tutti guardano al Nord, ricco e potente, alle loro spalle, al Sud, credo stia nascendo l'Italia di domani. Un'Italia migliore".
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