BARI. A ormai nove mesi dalle alluvioni che a marzo hanno colpito, tra le altre regioni, anche la Puglia nella zona del Metaponto, viste le notizie di stampa locale che riportano i ritardi nella firma dell’ordinanza (Opcm), il Dipartimento della Protezione civile ritiene che sia utile fare nuovamente chiarezza sulla situazione. A differenza di quanto scritto sui quotidiani di oggi, non manca alcun documento da parte della regione Puglia per sbloccare l’ordinanza. L’amministrazione regionale ha presentato la documentazione relativa ai danni subiti e ha messo a disposizione 1,5 milioni di euro attraverso la rimodulazione del bilancio; tuttavia, per il momento, non ha ancora acceduto all’aumento regionale delle accise sulla benzina, meccanismo introdotto dalla legge 10 del 2011 (meglio nota come Milleproroghe) che la regione, per le vie brevi, si è detta disposta ad attivare solo nel momento in cui lo stato troverà le risorse di sua competenza da inserire nell’ordinanza (sistema utilizzato per le recenti alluvioni che hanno colpito le regioni Liguria e Toscana, per le quali lo stato ha stanziato 65 milioni di euro, di cui 40 per la Liguria e 25 per la Toscana). Al momento, infatti, sono proprio le somme statali a mancare. La situazione pugliese è diversa rispetto a quella della Basilicata, per la quale è stata da poco firmata l’ordinanza. Per questa regione, infatti, attraverso una norma primaria (l’art. 5, comma 1-bis, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge n. 148 del 14 settembre 2011) è stata autorizzata la spesa di 7 milioni di euro di competenza statale; a questi si sono aggiunti i 7,5 milioni che la regione ha recuperato attraverso una variazione di bilancio, ma senza accedere all’aumento delle accise regionali, così che il Presidente del Consiglio ha potuto firmare l’Opcm che stanzia, in totale, 14,5 milioni di euro.