BARI. “Un altro tassello importante si aggiunge alla impalcatura normativa che questo governo regionale ha costruito in materia agricola”: così l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefà no commenta l’approvazione odierna del testo definitivo del ddl riguardante gli interventi di valorizzazione del comparto zootecnico.
“Un disegno di legge – prosegue Stefà no – che consentirà al sistema agricolo di innovarsi profondamente e che dimostra, sin dalle dichiarazioni programmatiche, l’attenzione del governo regionale verso il comparto della zootecnia pugliese, uno dei modelli più apprezzati del Mezzogiorno”.
Un testo atteso da tutto il mondo agricolo, poiché dopo l’abrogazione della L.R. n° 7/75 il comparto zootecnico pugliese non ha mai avuto una legge esclusiva, da qui la necessità di redigere una legge appropriata, che disciplina le attività zootecniche e quelle ad esse collegate.
Tra gli obiettivi principali: lo sviluppo dei servizi di assistenza tecnica a favore delle aziende zootecniche, il miglioramento genetico del patrimonio zootecnico regionale e della salvaguardia delle razze autoctone di rilevante valore genetico, l’utilizzo di moderni sistemi d’identificazione del bestiame (anche al fine di arginare il fenomeno dell’abigeato) e la etichettatura dei prodotti zootecnici rispondenti a requisiti di Qualità superiore.
“Il ddl – sottolinea Stefà no - ha lo scopo di realizzare una maggiore stabilità economica del settore, garantendo una più ampia sicurezza alimentare delle produzioni zootecniche e favorendo un cambiamento sostenibile dei sistemi di produzione e dei processi produttivi agricoli inerenti alle produzioni animali, nonché la conservazione ed il miglioramento del patrimonio genetico delle popolazioni animali allevate nella regione”.
GLI OBIETTIVI - Per raggiungere gli obiettivi il provvedimento prevede finanziamenti per appositi Programmi di attività zootecnica, proposti da Allevatori pugliesi singoli, Consorzi e Cooperative del comparto, Organismi ed Enti specificatamente delegati dalla Regione Puglia (solo per la gestione delle aziende zootecniche appartenenti al patrimonio regionale) ed Associazioni degli allevatori pugliesi giuridicamente riconosciute. Il testo approvato ridisegna il ruolo di quest’ultime, che hanno sinora svolto attività di supporto alle aziende agricole ed agli imprenditori zootecnici: per la prima volta ad esse viene riconosciuto con legge regionale un compito primario decisivo per lo sviluppo dell’intero comparto.
IL TESTO - Il testo normativo prevede per ogni soggetto beneficiario, competenze e compiti distinti, nell’ambito delle attività del comparto zootecnico. A tal fine sono stati separati i compiti già previsti dalle leggi vigenti - come la tenuta dei Libri genealogici e dei Registri anagrafici, l’Assistenza tecnica, i Controlli funzionali ed attitudinali del bestiame, ecc., di esclusiva competenza delle Associazioni provinciali e regionali degli allevatori - da quelli concernenti le iniziative rivolte alla Valorizzazioni delle produzioni zootecniche regionali, attraverso progetti di promozione e valorizzazione delle produzioni regionali tipiche, o di qualità e di marchio, di costituzione di "filiere" locali e/o regionali, comunque rivolte al sostegno economico delle aziende zootecniche. In tale ambito si prevede di sostenere anche gli accordi commerciali tra gli allevatori e le industrie di trasformazione, indirizzati a valorizzare l’offerta dei prodotti zootecnici regionali.
“Un disegno di legge – prosegue Stefà no – che consentirà al sistema agricolo di innovarsi profondamente e che dimostra, sin dalle dichiarazioni programmatiche, l’attenzione del governo regionale verso il comparto della zootecnia pugliese, uno dei modelli più apprezzati del Mezzogiorno”.
Un testo atteso da tutto il mondo agricolo, poiché dopo l’abrogazione della L.R. n° 7/75 il comparto zootecnico pugliese non ha mai avuto una legge esclusiva, da qui la necessità di redigere una legge appropriata, che disciplina le attività zootecniche e quelle ad esse collegate.
Tra gli obiettivi principali: lo sviluppo dei servizi di assistenza tecnica a favore delle aziende zootecniche, il miglioramento genetico del patrimonio zootecnico regionale e della salvaguardia delle razze autoctone di rilevante valore genetico, l’utilizzo di moderni sistemi d’identificazione del bestiame (anche al fine di arginare il fenomeno dell’abigeato) e la etichettatura dei prodotti zootecnici rispondenti a requisiti di Qualità superiore.
“Il ddl – sottolinea Stefà no - ha lo scopo di realizzare una maggiore stabilità economica del settore, garantendo una più ampia sicurezza alimentare delle produzioni zootecniche e favorendo un cambiamento sostenibile dei sistemi di produzione e dei processi produttivi agricoli inerenti alle produzioni animali, nonché la conservazione ed il miglioramento del patrimonio genetico delle popolazioni animali allevate nella regione”.
GLI OBIETTIVI - Per raggiungere gli obiettivi il provvedimento prevede finanziamenti per appositi Programmi di attività zootecnica, proposti da Allevatori pugliesi singoli, Consorzi e Cooperative del comparto, Organismi ed Enti specificatamente delegati dalla Regione Puglia (solo per la gestione delle aziende zootecniche appartenenti al patrimonio regionale) ed Associazioni degli allevatori pugliesi giuridicamente riconosciute. Il testo approvato ridisegna il ruolo di quest’ultime, che hanno sinora svolto attività di supporto alle aziende agricole ed agli imprenditori zootecnici: per la prima volta ad esse viene riconosciuto con legge regionale un compito primario decisivo per lo sviluppo dell’intero comparto.
IL TESTO - Il testo normativo prevede per ogni soggetto beneficiario, competenze e compiti distinti, nell’ambito delle attività del comparto zootecnico. A tal fine sono stati separati i compiti già previsti dalle leggi vigenti - come la tenuta dei Libri genealogici e dei Registri anagrafici, l’Assistenza tecnica, i Controlli funzionali ed attitudinali del bestiame, ecc., di esclusiva competenza delle Associazioni provinciali e regionali degli allevatori - da quelli concernenti le iniziative rivolte alla Valorizzazioni delle produzioni zootecniche regionali, attraverso progetti di promozione e valorizzazione delle produzioni regionali tipiche, o di qualità e di marchio, di costituzione di "filiere" locali e/o regionali, comunque rivolte al sostegno economico delle aziende zootecniche. In tale ambito si prevede di sostenere anche gli accordi commerciali tra gli allevatori e le industrie di trasformazione, indirizzati a valorizzare l’offerta dei prodotti zootecnici regionali.