Apulia Film Commission: Cassano, si sfascia l'ennesimo carrozzone vendoliano

BARI. Il carrozzone, l'ennesimo dell'era – prossima al tramonto – di Nichi Vendola, perde l'unico pezzo di pregio con le dimissioni del presidente Oscar Iarussi, noto giornalista e critico cinematografico. Dell'Apulia Film Commssion restano ora le ceneri, una sbiadita immagine di quella sorta di agenzia di collocamento per le “menti” formatesi alle Fabbriche di Nichi. Contenitore ormai vuoto il primo, vetrine svuotate le seconde; con il passaggio diretto, immediato, strapagato nelle strutture create ad hoc per assicurare degna sistemazione ai soliti noti.
Iarussi è persona seria e non possiamo che essere al suo fianco in questa decisione motivata da poche ma ben precise parole: “Non sono un amministratore, l’ente ha assunto sempre più spesso una funzione di attuatore di interventi regionali. E necessita di profili che non corrispondono al mio”. Una decisione che appare tanto sofferta per chi si dedica ad eventi legati alla cinematografia, quanto liberatoria per chi – occupandosene con passione e talento – è costretto a muoversi sotto la minaccia dei diktat ideologici e distruttivi del duo Vendola-Godelli.
Proprio alla Godelli chiediamo di dare spiegazioni puntuali e esaustive su quanto sta accadendo nell'Apulia Film Commission. La Regione è il socio di maggioranza assoluta di Afc, il cui quartier generale è al Cineporto, e sulla base dell'ultimo bilancio, eroga un finanziamento pari a 1 milione e mezzo di euro. Soldi pubblici che non possono diventare strumento di “propaganda culturale”.

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