Barbara Miele, dalla Svizzera al Salento per un’editoria di qualità

di Francesco Greco. Che ci fa una bellissima ragazza svizzera (Lugano, Canton Ticino) in Puglia? Di solito il percorso è inverso, e non da oggi. Elementare, Watson: pubblica i libri in cui crede, li traduce e li vende in tutto il mondo. Ma, soprattutto, riscrive ex abrupto la semantica dell’editoria libraria pugliese incartata nell’accademia sterile della cristallizzazione dello status quo, finti sperimentalismi, e sullo sfondo l’opzione aps (a proprie spese, ipse dixit Umberto Eco) di pseudo-editori (in realtà stampatori) che, se gli autori pagano, pubblicano ogni scartafaccio. Dalla Svizzera con furore. Arrivata anni fa in vacanza, si è innamorata del Salento, si è fermata e ha coinvolto nell’avventura editoriale la famiglia. E così ogni giorno partono da Gagliano (il paese del grande paesaggista Vincenzo Ciardo, a due passi dal Capo di Leuca), dove ha preso casa, libri richiesti in tutti i Continenti. Le ordinazioni arrivano sul sito www.edizionimiele.it.

E’ l’iperbole di Barbara Miele, scrittrice di suo: imminente l’uscita del sorprendente romanzo “L’incognita se”, viaggio tra le profezie del popolo Maja sulla fine del mondo: la storia di due giovani archeologi, Veronica e Massimo, alle prese con ritrovamenti in Guatemala che svelano cose inaspettate sul dicembre 2012 quando la parabola della nostra civiltà dovrebbe chiudersi. E anche fondatrice delle Edizioni Miele, che dal 2008 si fanno notare nel panorama editoriale italiano con lo slogan “Editoria in movimento”. Forte, decisa, piglio manageriale, la Miele ha portato nel Salento un’altra “cultura” nel settore, elevando i livelli esistenti con un’azienda avanzata nell’impostazione e nella gestione.

“Ho fondato la Casa Editrice – spiega – per leggere i libri che vorrei leggere, e trattare gli autori come io avrei voluto essere trattata”. Sottintesa qualche “scottatura” con sedicenti editori che non distribuiscono manco nelle librerie del quartiere, non organizzano una presentazione, non lo propongono alle fiere né alle redazioni per recensione. Incassano l’assegno sotto la voce “contributo-spese”, consegnano una quota di copie all’autore e tanti saluti. “Ci sono in giro editori che uccidono i libri - aggiunge il prof. Donato Margarito, critico letterario – con loro un libro muore subito…”. Le Edizioni Miele invece hanno una “filosofia” diversa, sono attente anche a promozione e marketing. Barbara si avvale di agenti letterari, intellettuali, giornalisti, responsabili di collana, personaggi del panorama culturale nazionale che la aiutano nelle scelte.

Miele ha 4 collane: “Percorsi d’autore”, “Lupus in fabula”, “Da donna a donna” e “Percorsi in-versi”. E una che tratta del cavallo nata da una sua passione. E, novità assoluta di questi giorni, 3 bellissime agende per l’anno che verrà all’insegna dell’Hi-Performance. Ogni tanto indice premi letterari (partecipazione gratuita), scouting per scovare nuovi autori. Inoltre edita una rivista letteraria, “Magazine”, in cui si parla di narrativa, poesia, saggistica, manualistica, psicologia, medicina, sport, ecc. Con i figli, Manuel, 18 anni e Chiara 14, manda avanti i vari scomparti dell’Editrice: i rapporti con gli autori, librerie, biblioteche, acquisizione diritti, traduzioni (parla correntemente francese e tedesco, e si avvale di professionisti della zona con una ricaduta occupazionale sul territorio), ufficio-stampa, ecc. E’ il caso di indicare per uno stage le Edizioni Miele a tanti avventurieri prestati all’editoria che combinano disastri pubblicando di tutto, di più, libri zeppi di refusi, talvolta privi di regolare contratto editoriale.

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