BARI. Si è tenuto oggi, presso il nuovo centro sociale della Fondazione Giovanni Paolo II al quartiere San Paolo, il tavolo tecnico sui servizi per l’infanzia e l’adolescenza (legge n. 285/97), presieduto dall’assessore al Welfare Ludovico Abbaticchio e rivolto al mondo delle cooperative sociali e degli operatori socio-educativi pubblici e privati, impegnati sul territorio attraverso servizi per la prevenzione del disagio dei bambini, degli adolescenti e delle famiglie che in questo momento particolare necessitano di un enorme supporto.
Il dibattito ha posto degli interrogativi importanti sulle sfide attuali finalizzate a un lavoro sociale ed educativo adeguato ai processi di trasformazione sociale, con focus group sui punti di forza e criticità degli interventi di sostegno alla genitorialità e sulle modalità più efficaci per le future progettazioni, alla luce delle trasformazioni sociali in atto nel nostro sistema socio-economico.
Proprio in quest’ottica, sul territorio cittadino sono stati attivati otto servizi congiunti di Centri di ascolto per le famiglie e Centri aperti polivalenti per minori con servizi educativi, psicologici e di supporto legale, completamente gratuiti, un Centro aperto polivalente per adolescenti nel quartiere Libertà, quattro Servizi per minori all’interno dei parchi aperti da maggio ad ottobre, e varie attività educative e ludiche negli ospedali pediatrici per centinaia di minori.
“Tali percorsi di confronto - ha dichiarato l’assessore Abbaticchio - rappresentano un’innovazione per un lavoro integrato degli operatori al fine di analizzare i bisogni e alimentare lo scambio di esperienze, arricchendo le competenze e i servizi alle persone, soprattutto in un momento in cui il dramma delle nuove povertà colpisce sempre più cittadini di ogni fascia sociale, compreso il ceto medio, con gravi rischi per i bambini e gli adolescenti”.
Dal confronto odierno è emersa la necessità di istaurare un rapporto più strutturato tra pubblico e privato sui temi del welfare attraverso leggi regionali e nazionali che definiscano nuove regole e criteri innovativi. “È necessario soprattutto che la normativa apra le porte a nuovi sistemi di finanziamento per i servizi alle persone - continua Abbaticchio -. Si potrebbe pensare alle fondazioni bancarie, come la Fondazione per il Sud, per garantire processi di implementazione dei servizi sociali a tutela dei più deboli, sottolineando comunque che uno Stato moderno e avanzato ha il dovere, a maggior ragione in momenti di crisi, di dedicare più attenzione verso le fasce più fragili della popolazione”.
Il dibattito ha posto degli interrogativi importanti sulle sfide attuali finalizzate a un lavoro sociale ed educativo adeguato ai processi di trasformazione sociale, con focus group sui punti di forza e criticità degli interventi di sostegno alla genitorialità e sulle modalità più efficaci per le future progettazioni, alla luce delle trasformazioni sociali in atto nel nostro sistema socio-economico.
Proprio in quest’ottica, sul territorio cittadino sono stati attivati otto servizi congiunti di Centri di ascolto per le famiglie e Centri aperti polivalenti per minori con servizi educativi, psicologici e di supporto legale, completamente gratuiti, un Centro aperto polivalente per adolescenti nel quartiere Libertà, quattro Servizi per minori all’interno dei parchi aperti da maggio ad ottobre, e varie attività educative e ludiche negli ospedali pediatrici per centinaia di minori.
“Tali percorsi di confronto - ha dichiarato l’assessore Abbaticchio - rappresentano un’innovazione per un lavoro integrato degli operatori al fine di analizzare i bisogni e alimentare lo scambio di esperienze, arricchendo le competenze e i servizi alle persone, soprattutto in un momento in cui il dramma delle nuove povertà colpisce sempre più cittadini di ogni fascia sociale, compreso il ceto medio, con gravi rischi per i bambini e gli adolescenti”.
Dal confronto odierno è emersa la necessità di istaurare un rapporto più strutturato tra pubblico e privato sui temi del welfare attraverso leggi regionali e nazionali che definiscano nuove regole e criteri innovativi. “È necessario soprattutto che la normativa apra le porte a nuovi sistemi di finanziamento per i servizi alle persone - continua Abbaticchio -. Si potrebbe pensare alle fondazioni bancarie, come la Fondazione per il Sud, per garantire processi di implementazione dei servizi sociali a tutela dei più deboli, sottolineando comunque che uno Stato moderno e avanzato ha il dovere, a maggior ragione in momenti di crisi, di dedicare più attenzione verso le fasce più fragili della popolazione”.