ROMA. (GUARDA IL VIDEO) Alla fine di una giornata nera per l'andamento delle Borse, dei titoli italiani e delle fibrillazioni nell'Unione europea alla vigilia del G20, Silvio Berlusconi e' tornato in anticipo a Roma da Arcore e ha convocato ieri sera un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi. Erano presenti, oltre al sottosegretario Gianni Letta, Giulio Tremonti (che ha convocato per oggi il Comitato di stabilita' finanziaria), Paolo Romani, Roberto Calderoli, Maurizio Sacconi, Gianfranco Rotondi, Franco Frattini (il ministro degli Esteri ha annullato un viaggio in Australia) e Altero Matteoli. Assente Umberto Bossi.
L'esito della riunione, secondo alcune indiscrezioni, non e' stato positivo e ha confermato l'incertezza presente nel governo sulle misure da adottare per contrastare la crisi economica. Il premier avrebbe insistito sulla necessita' di inserire alcuni provvedimenti d'urgenza in un decreto per rafforzare la volonta' politica di interventi immediati, come chiedono l'Unione europea e il presidente della Repubblica.
Il decreto ad hoc, secondo Berlusconi, dovrebbe accompagnare il maxiemendamento alla Legge di stabilita' e contenere alcuni dei provvedimenti anticrisi piu' urgenti da diluire nei prossimi mesi.
Secondo alcune ricostruzioni del vertice, Tremonti avrebbe espresso dissenso nei confronti della proposta del presidente del Consiglio optando in alternativa per un rapido voto del Parlamento sul maxiemendamento alla Legge di stabilita' in modo da evitare il prosieguo delle discussioni nella maggioranza sempre tentata di chiedere scelte di spesa aggiuntiva.
Il vertice e' durato oltre due ore e ha avuto una coda con il colloquio a tre tra Berlusconi e i ministri Tremonti e Calderoli che non sarebbe pero' servito ad appianare i dissensi. Secondo altre indiscrezioni, nel vertice il premier avrebbe addirittura minacciato di recarsi al Quirinale per dimettersi pur confermando di non considerarsi la causa della mancata credibilita' dell'Italia sui mercati internazionali.
Oggi potrebbe tenersi una riunione del Consiglio dei ministri per valutare i provvedimenti da approvare. Berlusconi informerebbe inoltre la compagine di governo sulla linea che intende seguire nel vertice del G20 di domani e dopodomani che si terra' a Cannes. Per la serata di oggi e' stato convocato l'ufficio di presidenza del Pdl.
Il premier non vuole deflettere dall'idea di inserire alcune norme contenute nella lettera di intenti consegnata al Consiglio europeo nel maxiemendamento alla Legge di stabilita' e di varare in un decreto legge i provvedimenti ritenuti piu' urgenti. A questo fine, e' previsto un incontro in mattinata tra Berlusconi e alcuni ministri per proseguire il confronto sulla stesura dei testi del maxiemendamento e del decreto legge.
Il premier attende comunque l'esito del G20 per sciogliere le sue riserve sulla strategia anticrisi da adottare convinto che i provvedimenti allo studio del governo italiano possano inserirsi in quelli che verranno assunti a livello internazionale.
Palazzo Chigi ha intanto informato che prima del vertice di maggioranza Berlusconi ha avuto un ''lungo e cordiale colloquio telefonico'' con la cancelliera tedesca Angela Merkel per fare il punto sulla situazione economica e finanziaria che si e' venuta a creare in Europa dopo l'annuncio della Grecia di indire un referendum sul piano di aiuti internazionali a cui e' sottoposta.
Berlusconi ha avuto un colloquio telefonico anche con il presidente Napolitano al quale ha riferito della telefonata con la cancelliera Merkel e sulle misure che il governo intende adottare in tempi rapidi. A questo proposito, una nota del Quirinale ha informato che il capo dello Stato considera ormai ''improrogabile l'assunzione di decisioni efficaci nell'ambito della lettera di impegni indirizzata dal governo alle autorita' europee''.
Nella stessa nota si precisa che al presidente Napolitano ''diversi rappresentanti dei gruppi di opposizione gli hanno manifestato la disponibilita' a prendersi le responsabilita' necessarie in rapporto all'aggravarsi della crisi''. Conclude il comunicato: ''Nell'attuale, cosi' critico momento il paese puo' contare su un ampio arco di forze sociali e politiche consapevoli della necessita' di una nuova prospettiva di larga condivisione delle scelte che l'Europa, l'opinione internazionale e gli operatori economici e finanziari si attendono con urgenza dall'Italia. Il Capo dello Stato ritiene suo dovere verificare le condizioni per il concretizzarsi di tale prospettiva''. Le parole finali sembrano alludere a una vera e propria fase di consultazioni.
L'esito della riunione, secondo alcune indiscrezioni, non e' stato positivo e ha confermato l'incertezza presente nel governo sulle misure da adottare per contrastare la crisi economica. Il premier avrebbe insistito sulla necessita' di inserire alcuni provvedimenti d'urgenza in un decreto per rafforzare la volonta' politica di interventi immediati, come chiedono l'Unione europea e il presidente della Repubblica.
Il decreto ad hoc, secondo Berlusconi, dovrebbe accompagnare il maxiemendamento alla Legge di stabilita' e contenere alcuni dei provvedimenti anticrisi piu' urgenti da diluire nei prossimi mesi.
Secondo alcune ricostruzioni del vertice, Tremonti avrebbe espresso dissenso nei confronti della proposta del presidente del Consiglio optando in alternativa per un rapido voto del Parlamento sul maxiemendamento alla Legge di stabilita' in modo da evitare il prosieguo delle discussioni nella maggioranza sempre tentata di chiedere scelte di spesa aggiuntiva.
Il vertice e' durato oltre due ore e ha avuto una coda con il colloquio a tre tra Berlusconi e i ministri Tremonti e Calderoli che non sarebbe pero' servito ad appianare i dissensi. Secondo altre indiscrezioni, nel vertice il premier avrebbe addirittura minacciato di recarsi al Quirinale per dimettersi pur confermando di non considerarsi la causa della mancata credibilita' dell'Italia sui mercati internazionali.
Oggi potrebbe tenersi una riunione del Consiglio dei ministri per valutare i provvedimenti da approvare. Berlusconi informerebbe inoltre la compagine di governo sulla linea che intende seguire nel vertice del G20 di domani e dopodomani che si terra' a Cannes. Per la serata di oggi e' stato convocato l'ufficio di presidenza del Pdl.
Il premier non vuole deflettere dall'idea di inserire alcune norme contenute nella lettera di intenti consegnata al Consiglio europeo nel maxiemendamento alla Legge di stabilita' e di varare in un decreto legge i provvedimenti ritenuti piu' urgenti. A questo fine, e' previsto un incontro in mattinata tra Berlusconi e alcuni ministri per proseguire il confronto sulla stesura dei testi del maxiemendamento e del decreto legge.
Il premier attende comunque l'esito del G20 per sciogliere le sue riserve sulla strategia anticrisi da adottare convinto che i provvedimenti allo studio del governo italiano possano inserirsi in quelli che verranno assunti a livello internazionale.
Palazzo Chigi ha intanto informato che prima del vertice di maggioranza Berlusconi ha avuto un ''lungo e cordiale colloquio telefonico'' con la cancelliera tedesca Angela Merkel per fare il punto sulla situazione economica e finanziaria che si e' venuta a creare in Europa dopo l'annuncio della Grecia di indire un referendum sul piano di aiuti internazionali a cui e' sottoposta.
Berlusconi ha avuto un colloquio telefonico anche con il presidente Napolitano al quale ha riferito della telefonata con la cancelliera Merkel e sulle misure che il governo intende adottare in tempi rapidi. A questo proposito, una nota del Quirinale ha informato che il capo dello Stato considera ormai ''improrogabile l'assunzione di decisioni efficaci nell'ambito della lettera di impegni indirizzata dal governo alle autorita' europee''.
Nella stessa nota si precisa che al presidente Napolitano ''diversi rappresentanti dei gruppi di opposizione gli hanno manifestato la disponibilita' a prendersi le responsabilita' necessarie in rapporto all'aggravarsi della crisi''. Conclude il comunicato: ''Nell'attuale, cosi' critico momento il paese puo' contare su un ampio arco di forze sociali e politiche consapevoli della necessita' di una nuova prospettiva di larga condivisione delle scelte che l'Europa, l'opinione internazionale e gli operatori economici e finanziari si attendono con urgenza dall'Italia. Il Capo dello Stato ritiene suo dovere verificare le condizioni per il concretizzarsi di tale prospettiva''. Le parole finali sembrano alludere a una vera e propria fase di consultazioni.
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